L’allergia al polline è una condizione che interessa il 40% della popolazione europea. L’allergia è la reazione anomala del nostro sistema immunitario che, per errore, riconosce come minacciosi alcuni agenti esterni (allergeni). Questa anomalia, determina il rilascio di istamina e la produzione di anticorpi IgE. Ciò porta ad una reazione allergica, come vedremo a breve.
Perché l’allergia si manifesta soprattutto nel periodo primaverile? Durante la fioritura, le piante liberano i loro grani di polline che si disperdono nell’aria e arrivano a contatto con le mucose nasali o con gli occhi. Qui si disgregano, liberando delle proteine che il sistema immunitario riconosce come un nemico. Da qui ne deriva l’allergia.
La causa delle allergie è sostanzialmente genetica, per cui risulta allergico solo chi è predisposto. Nei soggetti allergici ai pollini, i sintomi aumentano o diminuiscono in funzione del periodo dell’anno e delle relative condizioni ambientali e climatiche. Gli stessi fattori, sostanzialmente, che influenzano la fioritura delle piante che causano le allergie.
Ma quali sono le piante che maggiormente provocano allergia nei soggetti allergici? Tra queste troviamo:
Altre piante, come la parietaria, hanno un periodo di fioritura molto più ampio rispetto alla primavera. Questo tipo di pianta, nelle regioni meridionali, infatti, può fiorire in un arco temporale che va addirittura da febbraio ad ottobre. Altre piante ancora, come l’ambrosia, fioriscono verso la fine dell’estate.
L’attivazione anomala del sistema immunitario, nel caso dell’allergia ai pollini, determina la comparsa di sintomi dell’allergia. Questi riguardano più frequentemente la mucosa nasale e gli occhi, ovvero le parti maggiormente esposte agli allergeni. Tuttavia, nei casi più intensi, l’allergia può interessare anche pelle e finanche i bronchi.
La rinite allergica consiste nell’infiammazione della mucosa nasale e si manifesta con starnuti, naso chiuso e che cola. Si distingue dal raffreddore per il muco molto liquido e trasparente e per il fatto che non passa dopo 7-10 giorni. I sintomi della rinite allergica, infatti, continuano finché si esposti all’allergene.
La congiuntivite allergica è data dall’infiammazione della congiuntiva. In questi casi, si manifestano problemi agli occhi come:
I sintomi della congiuntivite allergica stagionale, a differenza delle infezioni e di altre patologie dell’occhio, interessano entrambi gli occhi e non presentano secrezioni dense.
Quando l’infiammazione causata dall’allergia arriva ad interessare i bronchi, essa si manifesta tramite la comparsa di asma. In questi casi, si presentano problemi rilevanti come:
I pollini possono contribuire anche ad una reazione eccessiva della pelle, con lo sviluppo di un’eruzione cutanea definita eczema.
In alcuni casi, i sintomi persistono anche dopo brevi trattamenti per alleviarli. In questi casi, al pari di casi di allergia che riguardano bambini o che provocano problemi respiratori, è bene rivolgersi subito ad un allergologo. Ma in che modo è possibile capire a quale pianta si è allergici? La diagnosi, oltre che sulla visita, si basa su alcuni test specifici.
Il Prick Test (o test cutaneo) è uno degli strumenti di diagnosi più utilizzato in caso di allergie. Questo esame consiste nel mettere a contatto la pelle con gli allergeni più frequenti nella zona in cui vive il paziente. Per farlo viene utilizzata una lancetta monouso. Trascorso il tempo necessario, si valuta la reazione della pelle al contatto e vengono rilevate eventuali allergie.
Oltre ai test cutanei, è possibili procedere ad una diagnosi anche tramite esami ematici. Nel sangue è infatti possibile andare a ricercare gli anticorpi che l’organismo ha prodotto in risposta agli allergeni, facendo il dosaggio delle immunoglobuline e IgE. Esistono diversi tipi di test, tra cui:
Nel trattamento dell’allergia primaverile, specie se si preferisce non far ricorso a farmaci, è possibile utilizzare soluzioni marine in spray nasali o un collirio antistaminico. Questi prodotti contribuiscono a tenere il polline lontano dalle mucose nasali e dagli occhi. Tale azione è svolta anche da spray preventivi, che formano un fil protettivo attorno alle mucose.
Nei casi di allergia più accentuati, è possibile ricorrere ad antistaminici. Questi possono essere assunti sia per via orale che sottoforma di colliri. Gli antistaminici di ultima generazione, per fortuna, non provocano eccessivo senso di sonnolenza o altri effetti collaterali che caratterizzavano i primi antistaminici. In ogni caso c’è da tenere presente che si tratta di farmaci e, in quanto tali, il loro utilizzo va limitato nel tempo.
Quando l’allergia tocca i bronchi, causando allergia, è possibile ricorrere a farmaci cortisonici in forma di spray nasali. Questi garantiscono un buon controllo dei sintomi, anche a lungo termine, senza gli effetti collaterali provocati dai cortisonici orali. In caso di asma, il trattamento si può ampliare con altri farmaci, come cortisonici e broncodilatatori per inalazione.
Nei casi in cui l’allergia non viene efficacemente controllata dai farmaci, il medico può optare per l’immunoterapia specifica. Questa terapia ha lo scopo di desensibilizzare il paziente, mediante l’iniezione per lunghi periodi e a piccole dosi dell’allergene purificato.
Oltre al trattamento dei sintomi è molto importante cercare di gestire l’allergia, riducendo il più possibile l’esposizione ai pollini. Come? Con questi piccoli accorgimenti.
Nei periodi in cui è prevista la fioritura della pianta a cui sei allergico evita di fare passeggiate o attività fisica all’aperto. Per conoscere i momenti di fioritura e di maggiore dispersione dei pollini, consulta il calendario pollinico.
Nei periodi di fioritura fai attenzione a cambiare l’aria di casa nei momenti in cui c’è minore dispersione dei pollini. In città si consiglia di farlo tra le 6 e le 8 del mattino, in campagna meglio aspettare dopo le 19.
I pollini potrebbero attaccarsi a panni e lenzuola distese ad asciugare all’aperto e, successivamente, invadere casa quando i panni vengono raccolti. Per tale ragione, meglio asciugare i panni in casa nei periodi di maggiore fioritura.
I pollini si depositano anche in casa, insieme alla polvere. È quindi importante toglierla spesso, con l’aiuto di aspirapolveri dotati di filtri HEPA, ad alta efficienza.
Se sei all’aperto, cerca di proteggere gli occhi, il naso e la bocca. In che modo? Utilizzando degli occhiali, meglio se avvolgenti, e un foulard. In tal modo, eviti che i pollini possano venire a contatto con occhi e mucose.