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D-mannosio e cistite: quando prenderlo e come funziona

 

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Indice

Cos’è il D-mannosio
D-mannosio: dove si trova
D-mannosio: a cosa serve
Come funziona il D-mannosio
D-mannosio: dopo quanto fa effetto?
D-Mannosio: controindicazioni ed effetti collaterali
Quanto D-mannosio assumere al giorno
Come aumentare l’efficacia del D-mannosio
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Cos’è il D-mannosio

Il D-mannosio è un monosaccaride, ovvero uno zucchero semplice costituito da una sola molecola. Questo principio attivo ha una formula molto simile a quella del glucosio, ma non può essere metabolizzato dal nostro organismo. Una volta ingerito, quindi, viene eliminato direttamente nelle feci e nelle urine.

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D-mannosio: dove si trova

Il D-mannosio è presente in piccole quantità in alcuni frutti, tra cui:

  • mele;
  • pere;
  • arance;
  • mirtilli rossi che, non a caso, sono indicati come rimedio naturale per la cistite.

In maggiori quantità, però, questo principio attivo è presente nel legno di alberi, come il larice e la betulla. È da qui che viene tendenzialmente estratto per la formulazione degli integratori.

D-mannosio: a cosa serve

Il D-mannosio è un ottimo alleato nel combattere la cistite. Può essere utilizzato nella fase acuta della cistite batterica, nel trattamento della batteriuria asintomatica e nella prevenzione della cistite batterica e post-coitale.

Nella cura della cistite, le terapie antibiotiche infatti possono risultare indispensabili nella fase acuta della malattia, ma purtroppo quasi mai riescono ad evitare che il problema si ripresenti. Inoltre spesso si instaurano dei meccanismi di resistenza che rischiano di rendere tali terapie inutili. È per tali ragioni che il D-mannosio rappresenta la soluzione ideale per contrastare tale problema.

Come funziona il D-mannosio

Come visto, dunque, questo zucchero è un ottimo alleato nel combattere la cistite. Ma come fa un semplice zucchero a combattere i batteri che causano tale problema?

Diminuzione dell’adesività

Il D-mannosio è in grado di eliminare i batteri dalle vie urinarie, diminuendone la capacità di adesione alle pareti della vescica. Il piano d’azione si si articola in tre fasi.

d mannosio
STEP 1

Dopo circa 60 minuti dall’assunzione, il D-mannosio arriva praticamente immodificato nella vescica. Qui si avvicina ai batteri dispersi nell’urina.

d mannosio
STEP 2

Grazie alla sua struttura chimica, si lega alle fimbrie di Escherichia Coli e di batteri responsabili della cistite. Le fimbrie sono strutture filamentose che permettono ai batteri di attaccarsi alle pareti della vescica, causandone l’infiammazione. Con le fimbrie occupate dal D-mannosio, i batteri perdono la loro capacità di adesione e diventano innocui.

d mannosio
STEP 3

I batteri neutralizzati vengono eliminati col flusso dell’urina.

La cosa più interessante è che i batteri non riescono a difendersi da questo meccanismo d’azione. Di conseguenza, il principio attivo resta attivo nel tempo. Inoltre, a differenza di quanto accade con gli antibiotici, non possono insorgere meccanismi di resistenza.

Azione riparatrice della mucosa vescicale

La riduzione della carica batterica nelle vie urinarie, non è l’unico beneficio che deriva dall’assunzione del D-mannosio. La sua somministrazione ha anche un’azione riparativo-ricostruttrice. Questo zucchero entra infatti nella composizione dello strato di mucopolisaccaridi, detti GAG, che proteggono la parete vescicale e vaginale.

D-mannosio: dopo quanto fa effetto?

Il D-mannosio è attivo già dalla prima somministrazione nel ridurre la carica batterica. Tuttavia, i primi benefici si apprezzano dopo 5-6 giorni. Per avere significativi miglioramenti sui sintomi delle infezioni delle vie urinarie recidivanti, invece, sono necessari almeno 2-3 mesi di terapia.

Per avere il massimo dei benefici, è importante assumere il mannosio in modo continuativo. Ma per quanto tempo si può assumere D-mannosio? Questo può essere assunto anche per periodi di tempo molto lunghi, senza dare alcun problema.

D-Mannosio: controindicazioni ed effetti collaterali

Grazie alla sua azione di tipo meccanico, il D-mannosio ha solo in rarissimi casi dei blandi effetti collaterali come gonfiore e lieve diarrea. È un principio attivo molto sicuro, tanto che, sempre sotto controllo medico, può essere assunto anche da bambini, donne in gravidanza, in allattamento o alla ricerca di una gravidanza. Inoltre, il D-mannosio è adatto anche a chi soffre di diabete. Pur essendo uno zucchero, infatti, non viene metabolizzato dall’organismo.

Quanto D-mannosio assumere al giorno

Lo schema terapeutico è diverso a seconda della tipologia di cistite da trattare e la posologia può variare anche in funzione della formulazione dell’integratore. Gli integratori di D-mannosio, infatti, possono contenere anche altri attivi, come il mirtillo rosso e fermenti lattici ad azione probiotica.

In linea generale, possiamo dire che il D-Mannosio viene assunto a dosaggi intorno ai 2,5g al giorno che possono essere suddivisi in due o più somministrazioni giornaliere. Anche se può sembrare più scomodo, è consigliabile suddividere la quantità giornaliera in più somministrazioni, in modo da mantenere costante la concentrazione di mannosio nelle urine e non avere periodi di totale assenza.

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Un esempio di integratore che segue questo principio, è Dimann Puro. Ogni capsula di Dimann Puro contiene 500mg di mannosio. In fase acuta, per i primi sette giorni, si consiglia l’assunzione di 6 capsule nell’arco della giornata. Successivamente, nel mantenimento, si scala la dose gradualmente fino ad arrivare ad una sola somministrazione al giorno.

Dimann Puro può essere utilizzato anche nella prevenzione della cistite post coitale, iniziando l’assunzione subito dopo il rapporto.

Come aumentare l’efficacia del D-mannosio

Per avere la massima efficacia dalla terapia, è utile seguire questi consigli:

fare pipì

svuota la vescica prima di assumere il D-mannosio;

bere molta acqua

durante il giorno, dopo ogni somministrazione, attendi un’ora e poi inizia a bere molta acqua per favorirne l’espulsione;

bere prima di dormire

alla sera, assumi l’ultima dose con poca acqua, per favorirne la permanenza in vescica durante la notte.

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