La glicemia, cioè la concentrazione del glucosio nel sangue, è un parametro importantissimo per la nostra salute. Il glucosio è indispensabile per il funzionamento del nostro organismo, tuttavia valori eccessivi sono molto pericolosi e possono condurre a coma e morte.
Ma è possibile accorgersi di avere la glicemia troppo alta senza misurarla? La risposta è sì, ci sono dei segnali che devono metterti in allarme e spingerti a misurarla e ad intervenire molto rapidamente.
Avere sempre fame, indipendentemente dall’aver mangiato o meno, potrebbe essere un segnale di elevati livelli di glucosio nel sangue. Sembra un paradosso ma, in realtà, si spiega facilmente.
Se i livelli di glicemia salgono senza controllo, è perché l’organismo non riesce a catturare dal sangue il glucosio necessario per utilizzarlo. Quindi, anche se in circolo ce n’è tanto, le cellule “hanno fame” e il nostro cervello ci fa sentire la necessità di mangiare.
Per lo stesso meccanismo appena descritto, nonostante la grande disponibilità di zucchero, si può andare incontro ad un rapido deperimento. Questo avviene soprattutto nel diabete di tipo I, una malattia di natura autoimmune in cui l’organismo non produce insulina.
Questo ormone è fondamentale per permettere l’ingresso del glucosio in circolo nelle cellule. In sua mancanza, il glucosio resta in circolo e si perde molto peso, finché non si assume l’insulina necessaria dall’esterno.
L’iperglicemia determina spesso poliuria, cioè la produzione di grandi quantità di urine, fino a provocare una grave disidratazione. I reni cercano infatti di abbassare i livelli di glucosio eliminandolo con le urine, eliminando per necessità anche l’acqua.
Anche una sete insaziabile è diretta conseguenza dell’eccessiva quantità di zucchero nel sangue. Questa concentrazione viene controllata dall’ipotalamo. L’ipotalamo è una struttura del nostro cervello, che per metà è composta da sistema nervoso e per l’altra metà funziona come una ghiandola.
Quando l’ipotalamo percepisce che il sangue è troppo concentrato e c’è bisogno di acqua e di aiutare i reni nel loro lavoro, invia lo stimolo della sete.
La stanchezza cronica è la diretta conseguenza della fame di energia di tutto l’organismo. Il glucosio è il carburante principale di tutte le cellule, soprattutto di quelle del sistema nervoso e può quindi manifestarsi anche con difficoltà a concentrarsi, confusione e mal di testa.
La glicemia troppo alta, nel breve periodo, può rendere la vista offuscata a causa di una modifica dei liquidi all’interno dell’occhio. Nel lungo periodo, invece, si può andare addirittura incontro a cecità a causa della retinopatia: una patologia della retina, provocata dai danni ai capillari che la irrorano.
La retina non è l’unico bersaglio dell’iperglicemia. Purtroppo, nel lungo periodo, anche i nervi periferici vengono danneggiati da troppo zucchero nel sangue. La conseguenza è un formicolio e intorpidimento di mani e piedi.
L’iperglicemia può essere responsabile anche di un processo di lento rimarginamento delle ferite (anche un semplice taglio). Elevati livelli di glucosio, infatti, inibiscono l’attività delle cellule coinvolte nella cicatrizzazione, rallentandone il processo.
L’iperglicemia si manifesta spesso con ricorrenti infezioni genitali da Candida. Soprattutto negli uomini, non è raro che venga diagnosticato il diabete proprio in seguito a ripetute infezioni da Candida e conseguenti indagini. Ciò avviene perché il fungo Candida è ghiotto di zuccheri e diventa quindi particolarmente aggressivo.
Frequenti gengiviti o parodontiti sono conseguenza dell’iperglicemia. L’elevata concentrazione di zuccheri nutre i batteri, rendendoli più aggressivi e capaci di sviluppare gravi infiammazioni. La correlazione è tanto forte che il dentista può indirizzare il suo paziente alla misurazione della glicemia, smascherando talvolta anche il diabete ancora non diagnosticato.