Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di Vitamina D, della sua importanza e dei rischi provocati da un’eventuale carenza nell’organismo. Perché è così importante questa vitamina? Quali sono le sue funzioni? Ci troviamo di fronte ad una sorta di elisir di lunga vita? Proviamo a dare risposta a queste e altre domande.
Quando si parla di Vitamina D si fa riferimento ad un insieme di pro-ormoni liposolubili, costituito da 5 vitamine: D1, D2, D3, D4, D5. Le due forme più importanti di Vitamina D solo la D2 (ergocalciferolo, assunto dal cibo, di provenienza vegetale) e la D3 (colecalciferolo, sintetizzato dal nostro organismo e derivante dal colesterolo). Accumulata nel fegato, la Vitamina D viene rilasciata a piccole dosi quando il corpo ne ha bisogno.
La funzione primaria riconosciuta alla Vitamina D è il contributo allo sviluppo e benessere delle ossa. Questa vitamina agisce favorendo il metabolismo di calcio e fosforo e il loro fissaggio nella struttura ossea. Tale processo è fondamentale sia nella fase di sviluppo scheletrico (aiutando a prevenire il rachitismo nei bambini), sia nel garantire una buona salute ossea col passare degli anni, contrastando ad esempio l’osteoporosi.
A questa funzione primaria, importantissima, la Vitamina D ne affianca altre. In forma attiva, infatti, questa agisce come un ormone che regola vari organi e sistemi. Non a caso, una carenza di Vitamina D è stata associata a diverse patologie, quali sclerosi multipla, diabete, infarto, asma e finanche morbo di Alzheimer.
Secondo alcuni studi e ricerche, un giusto livello di Vitamina D nell’organismo può aiutare anche a prevenire o rallentare lo sviluppo di tumori. Lo studio europeo EPIC ha evidenziato che le persone con livelli più alti di Vitamina D nel sangue, presentano un rischio di tumore al colon inferiore di circa il 40% rispetto a chi invece ha livelli di Vitamina D più bassi. Altri studi, però, sostengono che l’assunzione supplementare di Vitamina D non conferisca particolari benefici in ottica prevenzione tumori. Da ciò, si potrebbe desumere che un livello maggiore di Vitamina D nel sangue non sia il diretto responsabile di una riduzione dei rischi di ammalarsi di cancro. Semplicemente, questa potrebbe essere l’indice di uno stile di vita più sano a cui si può attribuire il merito di proteggere l’organismo dal tumore.
Non esistono dei parametri precisi che stabiliscono il livello giusto di Vitamina D da avere nel proprio organismo. Tuttavia, si possono individuare dei valori di riferimento, un range entro il quale sarebbe bene mantenersi. Scopriamoli insieme.
- meno di 10 ng/ml (nanogrammi per millilitro): carenza;
- tra i 10 e i 30 ng/ml: insufficienza;
- tra i 30 e i 60 ng/ml: livello ideale;
- tra i 30 e 100 ng/ml: sufficienza;
- oltre i 100 ng/ml: tossicità.
Esistono sostanzialmente due modi per accrescere il livello di Vitamina D nel corpo: attraverso l’alimentazione o, il metodo più efficace, l’esposizione solare.
Un’adeguata esposizione al sole favorisce in maniera evidente la sintetizzazione di Vitamina D. Questa, infatti, avviene prevalentemente a livello cutaneo. I raggi del sole trasformano un grasso simile al colesterolo in Vitamina D, la quale viene poi trasferita nel sangue. È dunque di fondamentale importanza garantirsi cosiddetti bagni di sole, per accrescere il livello di Vitamina D nell’organismo. È bene ricordare, comunque, di esporsi al sole in maniera corretta e sicura (leggi qui).
Non sono moltissimi gli alimenti che contengono Vitamina D. Tuttavia, inserirli nella propria dieta può essere utile. Tra questi, troviamo: pesci grassi, oli di pesce, latte e derivati, uova, fegato e verdure verdi.
Quando è necessario, è possibile assumere Vitamina D attraverso appositi integratori alimentari. Vediamone alcuni:
- Dicofarm Dicovit integratore Vitamina D3 D5
- Metagenics Vitamina D compresse masticabili
- Bioprojet spray integratore alimentare Vitamina D
- Nestlè Meritene Vita D+ spray gusto menta
- Vita Act calcio + vitamina D compresse
Come visto, esiste anche un livello di tossicità di Vitamina D. Per tale motivo, è bene non lasciarsi prendere la mano ed esagerare con l’assunzione supplementare, che può causare un’ipervitaminosi. Tra i sintomi dell’ipervitaminosi da Vitamina D ci sono nausea, diarrea e poliuria. Le conseguenze potrebbero rivelarsi anche gravi, portando ad un indebolimento dello scheletro o danneggiamento di organi come cuore e reni.