I vari modelli di digiuno intermittente, i consigli su come approcciarli e spunti per una dieta efficace: scopriamo tutto in questa
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A cura di
Dott.ssa Giusy Boccia
I vari modelli di digiuno intermittente, i consigli su come approcciarli e spunti per una dieta efficace: scopriamo tutto in questa guida
Il digiuno intermittente non è una dieta nel senso tradizionale del termine. Si tratta, bensì, di un regime alimentare che si concentra non su cosa mangiare ma su quando mangiare. Il digiuno intermittente, infatti, consiste nell’alternare ciclicamente periodi di digiuno a finestre temporali in cui è permesso mangiare.
Questo approccio ha guadagnato una notevole popolarità negli ultimi anni. La sua crescente diffusione è dovuta non solo ai risultati ottenuti in termini di perdita di peso, ma anche ai suoi potenziali benefici per la salute generale.
L'interesse scientifico si concentra in particolare sui processi che avvengono a livello cellulare durante il digiuno. Tra questi, spicca l'autofagia: un meccanismo di pulizia e rinnovamento cellulare che sembrerebbe collegato alla longevità.
È importante sottolineare che il digiuno intermittente è un approccio flessibile, con diverse varianti che possono adattarsi a stili di vita differenti. Il suo successo, sia per il dimagrimento che per il benessere generale, è spesso legato al deficit calorico che naturalmente si innesca. Questo processo, porta ad una serie di meccanismi positivi per il nostro organismo.
Il principio alla base del digiuno intermittente è un cambiamento nel modo in cui il nostro corpo produce energia. Durante la fase di digiuno, esaurite le riserve di glucosio derivanti dai pasti recenti, l'organismo è indotto a cercare fonti energetiche alternative.
Invece di utilizzare principalmente gli zuccheri (carboidrati) come carburante, inizia a bruciare i grassi corporei accumulati. Questo processo è spesso definito switch metabolico, poiché il corpo passa da una modalità di consumo degli zuccheri a una di utilizzo dei grassi. Quando ciò avviene, si verifica una riduzione del tessuto adiposo.
Oltre a questo, il digiuno attiva un altro meccanismo cruciale: la già citata autofagia. Questo termine descrive un processo cellulare fondamentale, attraverso il quale il corpo elimina le cellule danneggiate o non più funzionali e le ricicla per crearne di nuove e più sane.
Il digiuno intermittente non è un approccio unico ma si manifesta in diverse forme, ciascuna con le proprie specificità temporali. Vediamone alcune.
Tra i vari approcci al digiuno intermittente, il metodo 16/8 è senza dubbio il più popolare e ampiamente adottato. Questo schema consiste nel digiunare per 16 ore consecutive e concentrare tutti i pasti all'interno di una finestra alimentare di 8 ore durante la giornata.
La sua flessibilità lo rende facilmente integrabile nella vita quotidiana. Ad esempio, è possibile decidere di consumare i pasti tra le 12:00 e le 20:00, saltando la colazione e cenando presto. In questo scenario, il digiuno si estenderebbe dalle 20:00 della sera fino alle 12:00 del giorno successivo, sfruttando anche le ore di sonno.
Il modello 16/8 è spesso consigliato come punto di partenza ideale per i principianti, grazie alla sua semplicità e alla relativa facilità di adattamento. Permette di iniziare a sperimentare i benefici del digiuno intermittente senza stravolgere eccessivamente le abitudini alimentari.
Esistono altri modelli di digiuno intermittente, che offrono approcci diversi e possono adattarsi a varie esigenze e stili di vita. I principali sono:
Il metodo 5:2 prevede di ridurre l’apporto calorico a circa 500-600 calorie al giorno, per 2 giorni (non consecutivi) nell’arco di una settimana. Per i restanti 5 giorni, invece, prevede un’alimentazione normale. Questo tipo di approccio consente più libertà nella maggior parte dei giorni, concentrando la restrizione solo in due occasioni.
Il metodo Eat-Stop-Eat è conosciuto anche come digiuno di 24 ore. Questo modello implica un digiuno completo per 24 ore, una o due volte a settimana. Si tratta di un approccio più intenso, che richiede una buona preparazione mentale.
La Warrior Diet (Dieta del Guerriero), è ispirata agli antichi guerrieri. Questa dieta prevede un digiuno di circa 20 ore durante il giorno, consumando solo piccoli spuntini di frutta e verdura cruda se necessario. Trascorse le 20 ore, si concentra tutto in un unico pasto abbondante serale da consumare in una finestra di 4 ore.
Sebbene gli studi sul digiuno intermittente siano ancora in corso, alcune evidenze scientifiche suggeriscono che questo modello alimentare possa apportare diversi benefici significativi per la salute e il benessere generale. Non si tratta quindi solo di una strategia per la gestione del peso ma di un approccio con potenziali effetti positivi a livello sistemico.
Una ricerca pubblicata sugli Annals of Internal Medicine nel 2024, condotta su 108 adulti con sindrome metabolica, ha evidenziato come il digiuno intermittente abbia favorito una maggiore perdita di peso e un miglior controllo della glicemia rispetto ai metodi alimentari tradizionali. Questo suggerisce un ruolo attivo del digiuno nel modulare il metabolismo.
È fondamentale sottolineare, tuttavia, che la perdita di peso non dipende dal digiuno intermittente di per sé. Esso è infatti strettamente legato al deficit calorico complessivo. Se durante la finestra alimentare si eccede con le quantità o si scelgono alimenti ipercalorici e poco nutrienti, i benefici sul peso potrebbero non concretizzarsi.
Al contrario, se abbinato a un'alimentazione equilibrata e a una regolare attività fisica, il digiuno intermittente può contribuire in modo significativo alla diminuzione della massa grassa.
Il digiuno intermittente può influenzare positivamente la sensibilità all'insulina, un fattore chiave per la gestione degli zuccheri nel sangue. Riducendo l'apporto frequente di zuccheri, il corpo è incoraggiato a utilizzare i grassi come fonte energetica principale.
Questo processo aiuta a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue e può contribuire a ridurre il rischio di insulino-resistenza e, di conseguenza, di diabete di tipo 2. È proprio per questi meccanismi che il digiuno intermittente si rivela un approccio interessante per chi deve tenere sotto controllo la glicemia.
Il digiuno intermittente può estendere i suoi effetti positivi anche ai fattori di rischio cardiovascolare. Diverse ricerche suggeriscono che questo approccio alimentare potrebbe contribuire a migliorare la regolazione della pressione sanguigna.
Allo stesso modo, sono stati osservati potenziali benefici sui livelli di colesterolo (in particolare una riduzione del colesterolo LDL, quello cattivo) e dei trigliceridi, due indicatori cruciali per la salute del cuore e dei vasi sanguigni.
Il digiuno intermittente è oggetto di crescente interesse anche per i suoi possibili effetti positivi sulla longevità e la salute cerebrale. L'attivazione dell'autofagia, unito alla potenziale riduzione dello stress ossidativo, potrebbe contribuire a proteggere le cellule dall'invecchiamento.
Alcuni studi, incluse una ricerca del New England Journal of Medicine del 2019 e altre ricerche su modelli animali, indicano che il digiuno intermittente potrebbe migliorare le funzioni cognitive e offrire un effetto neuroprotettivo. Ciò porterebbe ad una riduzione del rischio di insorgenza di patologie come l'Alzheimer e il Parkinson. Questi aspetti, tuttavia, sono ancora in fase di approfondimento per comprenderne appieno il potenziale sull'uomo.
Il digiuno intermittente è di solito considerato sicuro per la maggior parte degli adulti sani. Tuttavia, come ogni cambiamento alimentare, richiede un approccio informato. È importante essere a conoscenza dei possibili rischi e controindicazioni, oltre a prevedere alcuni effetti collaterali iniziali.
Per questo, è sempre consigliabile rivolgersi a un esperto o al proprio medico prima di iniziare, per valutare la compatibilità e definire il regime più adatto alle proprie esigenze.
Quando si inizia il digiuno intermittente, è normale sperimentare alcuni effetti collaterali temporanei. Ciò è molto probabile specie nelle fasi iniziali, a causa della necessità del corpo di adattarsi al nuovo schema alimentare. Gli effetti collaterali più comuni includono:
Per fortuna, questi sintomi sono quasi sempre passeggeri e possono essere contrastati con alcuni semplici accorgimenti:
È di fondamentale importanza comprendere che il digiuno intermittente non è un regime alimentare adatto a tutti. In alcune condizioni o per determinate categorie di persone, infatti, può essere potenzialmente dannoso.
Ecco chi dovrebbe assolutamente evitarlo o adottarlo solo sotto strettissima supervisione medica:
Nonostante la popolarità della dieta intermittente, è indispensabile non sottovalutare l'importanza di una supervisione professionale. Prima di iniziare il digiuno intermittente, è fondamentale consultare il proprio medico o un nutrizionista.
Questo è ancora più vero in presenza di condizioni mediche preesistenti o se si assumono farmaci. Un esperto garantisce un approccio sicuro e personalizzato, aiutando a scegliere e bilanciare gli alimenti in maniera corretta per massimizzare i benefici e ridurre al minimo i rischi.
L'efficacia del digiuno intermittente dipende non solo dalle tempistiche ma è strettamente legata alla qualità degli alimenti consumati. L'obiettivo è sempre quello di fornire al corpo tutto ciò di cui ha bisogno per funzionare al meglio.
Gli alimenti da prediligere includono:
Parallelamente, è fondamentale evitare o limitare il consumo di zuccheri raffinati, cibi ultra-processati e grassi saturi. Questi alimenti possono vanificare i benefici del digiuno, contribuendo a picchi glicemici.
Il digiuno intermittente, dunque, non si discosta molto dal concetto di un regime alimentare sano e bilanciato. L'unica differenza sostanziale è che questi alimenti devono essere consumati all'interno di una finestra temporale prestabilita, alternata ai periodi di digiuno.
L'idratazione gioca un ruolo cruciale nel successo del digiuno intermittente e nel mantenimento del benessere generale. La raccomandazione è di bere molto, almeno due litri d'acqua al giorno, anche e soprattutto durante le ore di digiuno. Oltre a prevenire la disidratazione, l’acqua può anche aiutare a gestire la sensazione di fame e supportare le funzioni metaboliche.
Oltre all'acqua, durante il periodo di digiuno sono permesse diverse bevande non caloriche che non interrompono il digiuno e possono offrire un valido aiuto. Tra queste:
È invece essenziale evitare le bevande zuccherate (succhi di frutta, bibite gassate) e l'alcol. Questi, infatti, contengono calorie che interromperebbero il digiuno e potrebbero vanificare i benefici del regime.
Durante la finestra alimentare, l'obiettivo è consumare pasti che siano sazianti ma anche completi dal punto di vista nutrizionale. Questo garantisce che il corpo riceva tutti i macronutrienti e micronutrienti necessari per funzionare al meglio e per sostenere i benefici del digiuno.
Di seguito, riportiamo un esempio pratico di come potrebbe essere strutturata una giornata tipo con il digiuno intermittente.
COLAZIONE
Ore 12:00/13:00
Yogurt greco (ricco di proteine) con frutta fresca di stagione e una manciata di frutta secca o semi oleosi (per fibre e grassi buoni).
Alternativa: uova strapazzate con verdure e una fetta di pane integrale.
PRANZO
Ore 15:00/16:00
Farro con tocchetti di pollo arrostito (proteine), pomodori e rucola (fibre e vitamine), condito con olio EVO (grassi sani).
Alternativa: insalate miste abbondanti con legumi o pesce.
CENA
Ore 19:00/20:00
Pesce al forno (proteine magre), accompagnato da una generosa porzione di verdure cotte o crude.
Alternativa: passato di verdure con legumi e una fonte proteica leggera.
SNACK
All'interno delle 8 ore
Se senti il bisogno di uno spuntino, scegli opzioni nutrienti come frutta fresca, una piccola porzione di frutta secca, yogurt naturale, o verdure crude con hummus.
L'importante è che ogni pasto sia composto da un buon equilibrio di:
Questo approccio, oltre ad ottimizzare i benefici del digiuno, promuove un senso di sazietà duraturo e sostiene la salute a lungo termine.
Il digiuno intermittente è una dieta per tutti?
No, non è adatto a tutti e ci sono specifiche controindicazioni.
Si può bere caffè o tè durante il digiuno?
Sì, caffè nero, tè e tisane non zuccherate sono generalmente permessi.
Quanto tempo ci vuole per vedere i risultati con il digiuno intermittente?
I risultati variano, ma alcuni possono notare cambiamenti in poche settimane, specialmente per la gestione del peso.
Il digiuno intermittente può causare perdita di massa muscolare?
Se non gestito correttamente e con un'adeguata assunzione di proteine, sì. Ma con una corretta alimentazione e allenamento, il rischio è ridotto.
Come si inizia a fare il digiuno intermittente in modo sicuro?
Inizia gradualmente, preferendo schemi meno restrittivi come il 16/8, e consulta un professionista.
Posso fare attività fisica durante il digiuno intermittente?
Sì, è possibile, ma ascolta il tuo corpo e adatta l'intensità in base ai tuoi livelli di energia.