Ferritina bassa o ferritina alta: quando preoccuparsi

Cos'è la ferritina, quali sono i valori di riferimento e le cause che portano a livelli fuori norma

Che cos’è la ferritina

La ferritina è la proteina che il nostro organismo utilizza per fare scorta di ferro. Essa è costituita da 24 unità che, tutte insieme, formano un guscio al cui interno vengono immagazzinati circa 4000 ioni di ferro. Questo guscio contiene e rende innocui tutti questi ioni ferro che, se fossero liberi, distruggerebbero le cellule circostanti.

La ferritina si accumula prevalentemente nel midollo osseo, nel fegato e nella milza. Una piccola concentrazione di ferritina si trova anche nel sangue. La cosa interessante è che questa minima quantità di ferritina nel sangue è proporzionale alla quantità presente nei tessuti. Per questo motivo, i livelli di ferritina nel sangue sono un ottimo indicatore della quantità di ferro di deposito presente nell’organismo.

Ferro e ferritina

Il ferro è un elemento importantissimo per molti processi metabolici del nostro organismo, come ad esempio il trasporto dell’ossigeno all’interno del gruppo eme di emoglobina e mioglobina. Il ferro, in tutte le forme di vita che lo utilizzano per i propri processi metabolici, è sempre racchiuso e legato in delle proteine. Ciò si rende necessario, come già visto, affinché non dia luogo a reazioni che distruggerebbero le cellule vicine.

Data la sua importanza, il nostro organismo fa scorta di ferro per sopperire a periodi di carenza o a perdite importanti. Non potendo conservare il ferro tal quale, però, viene utilizzata una proteina: la ferritina, appunto. Spesso ritroviamo questa voce quando effettuiamo gli esami del sangue, nelle quali vi è riportato il dosaggio plasmatico. Ma quali sono i livelli ottimali di ferritina?

Ferritina: valori normali

La concentrazione di ferritina nel sangue è detta ferritinemia e si misura in nanogrammi per millilitro (ng/ml) o microgrammi per litro (μg/L). Sostanzialmente si tratta dello stesso rapporto, quindi è possibile trovare entrambe le diciture quando si fa riferimento a tale valore.

Ma quali sono i valori di ferritina normali? L’intervallo considerato di normalità è molto ampio. Esso varia a seconda di diversi fattori come ad esempio il sesso, l’età o la situazione fisiologica. È da considerare infatti normale, ad esempio, che una donna in età fertile o in gravidanza presenti valori di ferritina più bassi.

Nel primo caso, ciò è dovuto alle perdite ematiche conseguenti al ciclo mestruale; nella seconda ipotesi, invece, il valore ridotto è riconducibile al sequestro di ferro effettuato per nutrire il feto.

I valori considerati normali di ferritina variano anche in base al laboratorio presso il quale si effettuano gli esami. Volendo dare un valore assolutamente indicativo, estrapolato dalla consultazione di diverse pagine mediche e laboratori di analisi, possiamo dire che si considerano normali valori di ferritina compresi tra:

  • 20 e 400 per gli uomini;
  • 11 e 250 per le donne.

Ferritina bassa: cause

Valori di ferritina troppo bassi indicano una carenza di ferro presente nell’organismo e sono frequentemente associati ad anemie da carenza come l’anemia sideropenica. Si tratta di una forma di anemia in cui non si ha sufficiente produzione di globuli rossi, proprio a causa della mancanza di ferro.

Le cause di questa carenza di ferro principalmente sono:

  • ridotto apporto di ferro con la dieta, dovuto a malnutrizione, a diete troppo restrittive, a diete vegane o vegetariane mal impostate;
  • malassorbimento del ferro, provocato da malattie come la celiachia o l’ipocloridria (scarsa produzione di acidi gastrici);
  • perdite ematiche dovute al flusso mestruale ma anche a traumi, ulcere o tumori.

Ferritina bassa: sintomi e cura

Tra i sintomi di una carenza di ferro protratta nel tempo, ritroviamo:

  • difficoltà di concentrazione;
  • stanchezza;
  • pallore;
  • inappetenza;
  • capogiri;
  • mal di testa;
  • perdita dei capelli.

Per porre rimedio alla carenza di ferro, il primo passo sta nell’eradicare la causa del problema. Se è rappresentato ad esempio dalla celiachia, sarà necessario escludere dalla dietra il glutine per ripristinare il corretto assorbimento di ferro.

Proprio l’alimentazione, ovviamente, gioca un ruolo molto importante nei soggetti che presentano carenza di ferro. È di fondamentale importanza, ad esempio, preferire il consumo di cibi ricchi di ferro eme di origine animale (che presentano un’alta biodisponibilità). Allo stesso modo, è importante effettuare i giusti abbinamenti di alimenti per favorire l’assorbimento del ferro non eme che proviene dai cibi di origine vegetale.

Ferritina alta: cause

Spesso ci si preoccupa quando i valori di ferritina risultano al di sotto della soglia minima. In alcuni casi, però, ci si dimentica che anche valori superiori alla norma possono essere il segnale di problemi non di poco conto.

Un valore troppo elevato di ferritina può essere il segnale di un sovraccarico di ferro nell’organismo, un’eccessiva produzione di ferritina o un danno agli organi in cui questa proteina viene immagazzinata. Tra le cause principali troviamo:

  • abuso di farmaci o integratori di ferro;
  • trasfusioni ripetute;
  • malattie in cui si ha un eccessivo assorbimento del ferro, come l’emocromatosi;
  • presenza di tumori, tanto che la ferritina viene considerata tra i marker tumorali;
  • malattie metaboliche, come ad esempio il diabete;
  • problemi infiammatori acuti e cronici, come il morbo di Chron o l’epatite, che si accompagnano ad un problema a carico del fegato che porta ad un rilascio errato di ferritina nel sangue;
  • abuso di alcol, che stimola la produzione di ferritina e che, proprio come nel caso delle malattie infiammatorie, può provocare danni al fegato.

Il ventaglio di possibilità è così vario che, per effettuare la corretta diagnosi, il medico non si baserà solo sui valori di ferritinemia ma valuterà il quadro generale del paziente tenendo in considerazione anche altri parametri.

Ferritina alta: sintomi e cura

I sintomi della ferritina alta sono davvero molto variabili a seconda della causa scatenante. Più frequentemente è possibile riscontrare stanchezza, dolore al petto e articolare e mal di stomaco.

Ma come intervenire in caso di ferritina alta? Oltre ad agire sulla patologia scatenante, si può rendere necessario ricorre a salassi o a farmaci chelanti per ridurre i livelli di ferritina. I salassi sono prelievi di sangue ripetuti; i farmaci chelanti sono delle sostanze che legano il ferro, permettendo all’organismo di eliminarlo attraverso le urine. Ovviamente, anche in questi casi si dovrà fare attenzione alla dieta e preferire cibi a basso contenuto di ferro.

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Valentina Cuomo

Dott.ssa

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