I fermenti lattici probiotici possono essere alleati del nostro organismo: vediamo quando assumerli e quali sono i più
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
I fermenti lattici probiotici possono essere alleati del nostro organismo: vediamo quando assumerli e quali sono i più efficaci
I fermenti lattici sono microrganismi, principalmente batteri, che svolgono un ruolo chiave nei processi di fermentazione. Sono ampiamente impiegati nella produzione di alimenti come yogurt e kefir. Durante questa fermentazione, il lattosio (lo zucchero presente nel latte) viene metabolizzato (possiamo semplificare dicendo “digerito”) con la conseguente produzione di acido lattico e altre molecole.
È fondamentale sottolineare che non tutti i fermenti lattici sono benefici per la salute umana. Quelli che apportano effetti positivi all'organismo, se assunti in quantità adeguate, vengono definiti probiotici.
Spesso i termini fermenti lattici e probiotici vengono usati come sinonimi, in realtà esiste una distinzione importante da fare. Comprendere questa differenza è fondamentale per fare scelte consapevoli riguardo alla propria salute intestinale.
Nello specifico:
Perché un fermento lattico possa essere definito probiotico, deve essere:
Ogni ceppo di fermento lattico probiotico ha delle attività benefiche specifiche per la salute dell’organismo, che non sono peculiari di tutta la specie. Per tale ragione, è importante che venga indicato il nome completo del ceppo. Alcuni esempi di ceppi probiotici con attività benefiche riconosciute sono riportati in tabella.
Ceppo Probiotico |
Disturbi Trattati |
Evidenze Cliniche |
Lactobacillus rhamnosus GG |
Diarrea da antibiotici, diarrea del viaggiatore, coliche infantili, prevenzione infezioni |
Efficacia dimostrata da numerosi studi clinici nel riequilibrio della flora e nella riduzione della diarrea. |
Saccharomyces boulardii |
Diarrea infettiva, diarrea da antibiotici, Clostridium difficile |
Efficace nel prevenire recidive da C. difficile e nel trattamento della diarrea acuta. |
Bifidobacterium infantis 35624 |
Sindrome dell’intestino irritabile (IBS) |
Studi randomizzati dimostrano riduzione di gonfiore, dolore e miglioramento della regolarità intestinale. |
Lactobacillus plantarum 299v |
Colon irritabile, gonfiore, digestione lenta |
Dimostrata efficacia nei disturbi gastrointestinali funzionali. |
Lactobacillus reuteri DSM 17938 |
Coliche del neonato, reflusso, diarrea infantile |
Supportato da studi pediatrici; sicuro ed efficace anche nei neonati. |
Lactobacillus casei Shirota |
Stitichezza, rafforzamento immunitario |
Confermata efficacia su regolarità intestinale e supporto alle difese immunitarie. |
Capire quando assumere i fermenti lattici è tanto importante quanto scegliere il tipo giusto. Non esiste una regola universale valida per tutti. Il momento migliore dipende molto dalle esigenze specifiche, dal tipo di probiotico e anche dallo stile di vita.
Ecco alcune delle situazioni più comuni in cui l'assunzione di fermenti lattici può essere particolarmente utile:
Le terapie antibiotiche, pur essenziali, spesso alterano la flora batterica intestinale e causano disturbi come la diarrea. Questo accade perché gli antibiotici non distinguono tra batteri “buoni” e “cattivi”. Integrare i probiotici, durante e dopo la terapia antibiotica, aiuta a prevenire o ridurre la diarrea e a ripristinare rapidamente l'equilibrio del microbiota intestinale.
Nell’assunzione di probiotici durante le terapie antibiotiche, i principali consigli da seguire sono:
Contrariamente a quanto si possa pensare, i fermenti lattici possono essere un valido aiuto anche in caso di stitichezza. Questo disturbo, spesso legato a uno squilibrio del microbiota intestinale, può trarre beneficio dall'integrazione di probiotici specifici.
Ceppi come il Bifidobacterium lactis sono particolarmente studiati per la loro capacità di migliorare la motilità intestinale e la frequenza delle evacuazioni. È fondamentale, tuttavia, che l'assunzione di questi probiotici sia sempre associata a una dieta ricca di fibre (frutta, verdura, cereali integrali) e a un'adeguata idratazione. L'azione sinergica di questi elementi è la chiave per ripristinare la regolarità intestinale e promuovere un benessere duraturo.
Per chi soffre di Sindrome del Colon Irritabile (IBS), i fermenti lattici possono offrire un significativo sollievo. Questa condizione, caratterizzata da gonfiore, dolore addominale e irregolarità intestinale (diarrea, stitichezza o alternanza di entrambe), spesso è correlata a un'alterazione del microbiota.
Alcuni ceppi probiotici, come il Bifidobacterium infantis o il Lactobacillus plantarum, si sono dimostrati particolarmente efficaci. Integrarli può aiutare a modulare la risposta infiammatoria, a ristabilire l'equilibrio della flora batterica e a ridurre i sintomi più fastidiosi.
I fermenti lattici sono molto efficaci contro la diarrea, sia quella del viaggiatore sia quella dovuta a infezioni gastrointestinali. Aiutano a ridurre i sintomi e a ripristinare l'equilibrio della flora intestinale.
Ceppi come il Saccharomyces boulardii (un lievito probiotico), il Lactobacillus rhamnosus e il Lactobacillus reuteri sono particolarmente indicati. Questi probiotici supportano la barriera intestinale e contrastano i microrganismi nocivi, alleviando rapidamente il mal di pancia e favorendo un recupero più veloce.
La Candida è un fungo la cui proliferazione, soprattutto a livello vaginale, può essere efficacemente contrastata migliorando l'equilibrio della flora batterica. L'assunzione di probiotici specifici, come alcuni ceppi di Lactobacillus reuteri, aiuta a ripristinare e mantenere un ambiente che ostacola la crescita eccessiva della Candida, contribuendo al benessere e alla prevenzione delle recidive.
Per prevenire le recidive di cistite, i fermenti lattici offrono un supporto prezioso. Migliorare l'equilibrio delle flore batteriche intestinale e vaginale è cruciale per tenere sotto controllo i batteri responsabili delle infezioni delle vie urinarie, come l'Escherichia coli.
Probiotici specifici, come il Lactobacillus crispatus, si sono dimostrati particolarmente efficaci. Questi ceppi aiutano a ripristinare un ambiente sfavorevole alla proliferazione dei patogeni. Così facendo, riducono il rischio di nuove infezioni e contribuiscono al benessere delle vie urinarie.
La scelta dell'integratore probiotico più adatto alle proprie esigenze dovrebbe idealmente avvalersi del consiglio del medico o del farmacista. Tuttavia, è altrettanto importante essere in grado di valutare autonomamente le opzioni disponibili leggendo attentamente l'etichetta del prodotto. Questo permette di fare una scelta informata e mirata.
Non basta conoscere il genere (es. Lactobacillus) o la specie (es. Lactobacillus rhamnosus). Il beneficio scientificamente documentato è sempre ceppo-specifico, indicato con una sigla alfanumerica dopo il nome (es. Lactobacillus rhamnosus GG, Bifidobacterium lactis HN019). Assicurati che il ceppo indicato sia quello per cui è stata dimostrata l'efficacia rispetto al tuo bisogno specifico.
Questa è un'informazione fondamentale. I probiotici devono essere presenti in quantità adeguate a esercitare il loro effetto benefico. La quantità è espressa in UFC (Unità Formanti Colonia), che indica il numero di cellule vive e vitali al momento dell'assunzione. Di norma, si raccomanda un'assunzione di almeno 1 miliardo di UFC al giorno. Questa quantità, però, può variare a seconda del ceppo e dell'obiettivo terapeutico. Un buon prodotto dovrebbe garantire la quantità di UFC fino alla data di scadenza.
Controlla sempre la data di scadenza per assicurarti che il prodotto mantenga la sua efficacia. Inoltre, verifica le modalità di conservazione indicate (ad esempio in frigorifero o a temperatura ambiente). Una conservazione impropria può compromettere la vitalità dei probiotici.
Molti integratori contengono anche prebiotici, ovvero fibre non digeribili: FOS (frutto-oligosaccaridi) o GOS (galatto-oligosaccaridi). Queste fungono da nutrimento per i probiotici, favorendone la crescita e l'attività nell'intestino. La combinazione di probiotici e prebiotici è definita simbiotico e può potenziarne l'efficacia.
Leggi attentamente l'elenco completo degli eccipienti (gli altri ingredienti presenti) per evitare sostanze a cui potresti essere allergico o intollerante. È molto importante verificare l'eventuale assenza di glutine e lattosio (anche in tracce), se hai intolleranze specifiche.
La scelta dei fermenti lattici deve essere mirata alle proprie esigenze. Esistono formulazioni specifiche per adulti e per bambini, con dosaggi e ceppi adatti alle diverse età. Se hai intolleranze, come quella al lattosio, verifica sempre l'etichetta: molti prodotti sono privi di allergeni per garantire sicurezza e massima efficacia.
Per i bambini è opportuno scegliere formulazioni pediatriche specifiche. Ciò è importante in quanto i fermenti lattici prettamente destinati ai più piccoli presentano:
Negli adulti in genere si può trovare un’ampia scelta di ceppi o mix di ceppi che presentano azioni specifiche.
Chi soffre di intolleranza al lattosio può trarre un enorme giovamento dal consumo di fermenti lattici probiotici. Il loro compito, infatti, è proprio quello di scindere il lattosio e renderlo quindi digeribile. Quando il livello di intolleranza è molto elevato, però, è meglio scegliere prodotti in cui sia specificatamente indicata l’assenza di lattosio (anche in tracce).
Quando prendere i fermenti lattici: mattina o sera?
In realtà l’orario non è vincolante. Più più che l’orario, è importante la regolarità nell’assunzione dei fermenti lattici.
Quando prendere i fermenti lattici: prima o dopo i pasti?
A meno che non sia diversamente indicato, si consiglia l’assunzione a stomaco vuoto almeno mezz’ora prima dei pasti.
Quando prendere i fermenti lattici: prima o dopo gli antibiotici?
Se il ceppo scelto non è antibiotico resistente, meglio assumere i fermenti lattici 2-3 ore dopo l’antibiotico.
I fermenti lattici si possono prendere sempre?
Sì, nel senso che non creano problemi. Tuttavia, è opportuno valutarne la necessità col medico o il farmacista. In generale è meglio fare dei cicli di assunzione.
Fermenti lattici: per quanto tempo prenderli?
A seconda del disturbo, si possono fare trattamenti che vanno da 10 giorni ad un paio di mesi.
Quanti fermenti lattici si possono prendere al giorno?
La posologia è sempre indicata nelle indicazioni e va rispettata.
Troppi fermenti lattici fanno male?
Anche se raramente, un’assunzione eccessiva e prolungata di fermenti lattivi può provocare squilibri.
I fermenti lattici fanno male al fegato?
No, i fermenti lattici non possono danneggiare il fegato in nessun modo.
I fermenti lattici fanno male allo stomaco?
No, al contrario. I fermenti lattici, infatti, possono ridurre acidità e disbiosi.
Troppi fermenti lattici possono causare diarrea?
I fermenti lattici possono causare diarrea solo raramente e se assunti davvero in eccesso.
Troppi fermenti lattici provocano stitichezza?
Solo alcuni ceppi di fermenti lattici posso causare stitichezza. Il rischio è più elevato in soggetti sensibili.