Lo stafilococco aureo può colpire diversi tessuti, dalla pelle al cuore, e portare anche a cause molto gravi: come intervenire in caso di
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Lo stafilococco aureo può colpire diversi tessuti, dalla pelle al cuore, e portare anche a cause molto gravi: come intervenire in caso di infezione?
Col termine Stafilococco si indica un gruppo di batteri di forma sferica (cocco) che si uniscono in colonie. Questi formano una struttura che ricorda quella di un grappolo (dal greco stafilo). Tra tutti i batteri, il responsabile delle maggiori infezioni (contratte anche in ambito ospedaliero) è lo Staphylococcus aureus.
Lo Stafilococco Aureo è chiamato così perché le sue colonie assumono un colore dorato. Vive comunemente sulla pelle e sulle mucose di molte persone, senza causare alcun problema. È infatti presente nel naso (20%) e sulla cute (30%) degli adulti che non manifestano alcun sintomo. Queste percentuali sono più alte tra le persone ricoverate in ambienti ospedalieri o in chi ci lavora.
Tuttavia, in determinate circostanze, può provocare infezioni molto gravi e anche resistenti ai comuni antibiotici. Lo Staphylococcus aureus può colpire diversi tessuti del corpo, dalla pelle al cuore.
L’infezione da stafilococco si trasmette principalmente tramite:
Successivamente a questo contatto, è necessario che lo stafilococco possa penetrare nell’organismo attraverso ferite o tagli. Meno frequenti sono il contagio attraverso alimenti contaminati o goccioline respiratorie diffuse da starnuti e tosse.
Esistono dei fattori di rischio che predispongono all’infezione da Stafilococco. Tra questi:
Quando c’è il sospetto di un’infezione da Stafilococco, l’esame diagnostico da effettuare è il tampone. Questo è utile non solo per confermare la presenza del batterio ma anche per determinare a quale antibiotico è sensibile. Ciò è reso possibile grazie all’abbinamento di un altro esame, chiamato antibiogramma. Una volta individuato l’antibiotico adatto, è possibile intraprendere immediatamente una terapia efficace.
Come già anticipato, l’infezione da Staphylococcus aureus può colpire diversi tessuti dell’organismo: dalla pelle, ai polmoni, al cuore. Nei casi più gravi, può presentarsi in forme molto acute, come la sindrome da shock tossico.
Vediamo quali sono le sintomatologie più ricorrenti tramite cui si può manifestare l’infezione da Stafilococco aureo, a partire dalle infezioni cutanee.
Le infezioni cutanee da Stafilococco possono avere manifestazioni e gravità molto diverse tra loro.
Follicolite
Un’infezione del follicolo, che causa la formazione di un foruncolo alla base del pelo. Frequente dopo la ceretta o il rasoio.
Impetigine
Comparsa di vesciche pruriginose e piene di liquido, che formano successivamente delle crosticine. È un tipo di infezione che colpisce spesso i bambini sul volto e sugli arti, dato che tendono a toccarsi e grattarsi con le mani sporche.
Foruncoli e ascessi sotto pelle o cellulite
Un’infezione della pelle e del tessuto sottostante, che niente ha a che fare con la buccia d’arancia.
Sindrome cutanea combustiforme o della cute ustionata
Può colpire prevalentemente i neonati. Si manifesta con grosse vesciche che si rompono e con grossi lembi di pelle che si staccano, proprio come se ci fosse un’ustione.
Intossicazioni alimentari
Le intossicazioni alimentari da Staphylococcus aureus provocano nausea, vomito e diarrea acuta.
Mastite
La mastite è un’infezione delle mammelle, che può verificarsi dopo il parto. Si manifesta con rossore, dolore e febbre.
Polmonite
L’infezione dei polmoni da parte dello Stafilococco può essere molto grave, con ascessi e raccolte di pus, che rendono difficile la respirazione.
Endocardite
Se l’infezione arriva al cuore, può danneggiare le valvole cardiache. Questo può comportare una insufficienza cardiaca e portare, potenzialmente, al decesso.
Osteomielite
L’osteomielite è l’infezione dell’osso e dei tessuti molli, che causa febbre e forti dolori.
Sindrome da shock tossico
La sindrome da shock tossico è una delle manifestazioni più gravi dell’infezione da Stafilococco. È causata dalle tossine prodotte da alcuni ceppi di Stafilococco (ma anche di Streptococco) e provoca rapidamente febbre, eruzioni cutanee, abbassamento della pressione e scompenso di diversi organi vitali. Nei casi più gravi e acuti, può portare anche alla morte.
Lo Stafilococco nei bambini si manifesta frequentemente come impetigine. In bimbi più fragili o ricoverati in ambienti ospedalieri, l’infezione da Stafilococco può provocare infezioni più serie. Nei neonati, inoltre, non di rado l’infezione si manifesta tramite la succitata Sindrome della cute ustionata.
Debellare un’infezione da stafilococco richiede un approccio combinato di igiene rigorosa e trattamenti specifici. Nella maggior parte dei casi, si rende necessario il ricorso anche ad una terapia antibiotica. Per le infezioni localizzate e meno estese, si fa ricorso ad un intervento locale. Per le infezioni sistemiche, invece, vengono utilizzati anche più antibiotici in combinazione.
Assicurare poi un’igiene adeguata, come lavare frequentemente le mani e tenere pulite le ferite, è importante per prevenire l’infezione e la diffusione del batterio.
L’utilizzo di antibiotici è di fondamentale importanza per trattare le infezioni da stafilococco. Tuttavia, l’assunzione deve essere attentamente valutata e prescritta da un medico. Sarà lui ad individuare l’antibiotico o la combinazione di antibiotici più efficace per trattare il problema specifico.
Ciò si rende indispensabile anche per arginare un reale e grave problema: quello della diffusione di ceppi di Stafilococco resistenti agli antibiotici, come il MRSA (cioè meticillino-resistente).