Cosa sono i nitriti nelle urine, da cosa sono causati e quali rischi comporta la loro presenza: lo scopriamo in questo
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Le analisi delle urine sono un esame di routine che si esegue per valutare lo stato di salute o la presenza di eventuali problematiche. Non per tutti, però, sono chiare alcune voci che si trovano sul referto. Un esempio sono i nitriti, la cui presenza può indicare che è in corso un’infezione urinaria.
I nitriti presenti nelle urine sono dei composti che si formano a partire dai nitrati, quando nelle vie urinarie sono presenti batteri che effettuano questo tipo di trasformazione.
I nitrati si ritrovano nelle urine come sostanze di scarto, provenienti anche da alcune classi di ortaggi che ne sono particolarmente ricchi:
Essi possono anche derivare da alimenti conservati, nei quali vengono utilizzati come conservanti.
I nitrati non hanno effetti negativi per la salute e la loro presenza è ritenuta normale. Tuttavia, questi possono essere trasformati in nitriti nei casi in cui sia presente un’infezione in atto nelle vie urinarie. Questo processo è causato da alcuni batteri nelle urine che, appunto, riescono a trasformare i nitrati in nitriti.
I batteri responsabili di questa trasformazione sono anche tra quelli che comunemente provocano infezioni urinarie:
Di norma, è considerata normale una situazione in cui ci sia totale assenza o una quantità di nitriti estremamente bassa nelle urine. In caso contrario, potrebbe essere il segnale di un’infezione in corso. C’è però da sottolineare che la presenza di nitriti nelle urine non costituisce l’unica prova sufficiente a stabilire che vi sia un’infezione urinaria.
Nella maggior parte dei casi, questo esame richiede pochissimo tempo e si può fare addirittura con una striscetta reattiva. Per stabilire effettivamente se c’è infezione, però, a questo esame vengono abbinati:
Una volta stabilita la presenza e la natura dell’infezione, il medico potrà prescrivere una cura antibiotica adeguata. È molto importante eseguire un esame delle urine prima di iniziare qualsiasi tipo di terapia, per non falsare i risultati e per scegliere la terapia adeguata.
È importante anche sapere come effettuare correttamente la raccolta del campione di urine, quando si sospetta un’infezione. Questi sono gli step necessari per una corretta raccolta, da effettuare sempre di primo mattino:
È possibile che, seppur sia presente un’infezione in corso, i nitriti non vengano rilevati nelle analisi delle urine. Ciò avviene, oltre che per errore, anche per un altro motivo preciso. Alcune tipologie di batteri che danno infezioni delle vie urinarie, infatti, non trasformano i nitrati in nitriti.
Anche quando i nitriti sono assenti, dunque, può essere possibile che ci sia infezione in corso. In questi casi, per effettuare la diagnosi, è necessario basarsi su altri parametri: valutazione della presenza di batteri e urinocoltura.
In alcuni casi è possibile che avvenga il contrario e che quindi nelle urine si ritrovino nitriti che non sono prodotti da batteri. In questi casi, la loro presenza è causata dall’alimentazione.
Nitrati e nitriti vengono utilizzati come conservanti nella produzione di prodotti conservati a base di pesce, formaggio e carne. In etichetta li troviamo con le sigle che vanno da E249 a E252.
Questi composti, oltre a proteggere dalla contaminazione batterica (anche dal botulino), conferiscono il colore rosso alle carni conservate e ne migliorano il gusto.
Negli alimenti vanno ovviamente rispettate le concentrazioni massime stabilite dalla legge. Da ciò ne consegue che, di norma, l’alimentazione non dovrebbe essere la fonte di nitriti nelle urine. Può però capitare che ciò accada se si superano ampiamente le raccomandazioni per il consumo di tali alimenti.
Ti stupirà sapere, ad esempio, che le porzioni raccomandate di affettati e insaccati sono solo di 50g per un massimo di due volte a settimana.