I dolori da ovulazione sono da ritenersi normali entro certi limiti: vediamo quali e cosa fare in caso di dolore eccessivo e
Esegui il checkout utilizzando il tuo account
Questo sito è protetto da reCAPTCHA, e dalle Privacy Policy e Termini e condizioni di Google.
Esegui il checkout come nuovo cliente
La creazione di un account è veloce, semplice e gratuita! Alcuni dei vantaggi di essere un utente registrato:
A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
I dolori da ovulazione sono da ritenersi normali entro certi limiti: vediamo quali e cosa fare in caso di dolore eccessivo e prolungato
L’ovulazione è il momento del ciclo mestruale durante il quale l’ovaio rilascia l’ovocita (o ovulo maturo) nella tuba di Falloppio. Si tratta dunque di un processo fisiologico fondamentale per la fertilità della donna, indispensabile per il concepimento. L’ovulo liberato, infatti, può essere eventualmente fecondato da uno spermatozoo e permettere alla donna di rimanere incinta.
Considerando un ciclo mestruale regolare e nella media di 28 giorni, l’ovulazione si colloca orientativamente a metà del ciclo e cioè intorno al 14° giorno.
Tuttavia, l’ovulazione è il risultato di un delicato equilibrio ormonale, sul quale possono intervenire tanti fattori (condizioni mediche, stress). Per tale ragione, non è possibile determinare con estrema precisione quando avverrà l’ovulazione in ogni ciclo mestruale per ogni singola donna.
L’ovulazione dura molto poco, non più di 24 ore. L’ovocita prodotto resta vitale, quindi fecondabile, per un massimo di 48 ore. Trascorso questo tempo, se non viene fecondato, inizia la sua degradazione e la conseguente espulsione con le mestruazioni.
I giorni fertili della donna non sono però solo quello dell’ovulazione e quello successivo. Anche nei 3-4 giorni precedenti all’ovulazione, infatti, la donna è già fertile. Ciò è dovuto al fatto che, in questo lasso di tempo, gli spermatozoi hanno la capacità di restare vitali.
Ci sono alcuni sintomi che possono aiutare a capire quando si è in fase di ovulazione. I sintomi dell’ovulazione più comuni sono rappresentati da:
Durante l’ovulazione, il muco cervicale si modifica. La secrezione diventa infatti più chiara, scivolosa come l’albume d’uovo ed elastica, tanto da riuscire a formare dei filamenti.
In quei giorni, è comune percepire un aumento del desiderio sessuale. Questa reazione dell’organismo ha proprio il senso di favorire i rapporti sessuali nel periodo fertile.
La temperatura basale, ovvero la temperatura misurata al mattino al risveglio prima di iniziare qualsiasi attività, è generalmente più alta. Questo aumento è molto lieve, di circa mezzo grado. Solo un’attenta misurazione ogni mattina, quindi, potrà rilevarla. Tale aumento, quindi, non viene percepito come quando si ha la febbre.
Lievi dolori e crampi, infine, possono manifestarsi nella zona pelvica. Questi possono provocare una sensazione di disagio sul lato dell’ovaia che sta ovulando.
Per individuare il momento esatto in cui avviene l’ovulazione, si può ricorrere agli appositi test. I test di ovulazione sono degli stick test sull’urina, che permettono di rilevare il picco dell’ormone luteinizzante.
Questo momento precede di circa 24-36 ore l’ovulazione. Di solito, si inizia ad eseguire un test al mattino alcuni giorni prima della metà del ciclo. Quindi:
Ogni test ha le sue indicazioni, che vanno seguite scrupolosamente per essere sicuri di riuscire ad individuare il picco di produzione dell’ormone LH. Scegli qui quello che preferisci.
Capiamo ora quali sono i motivi che causano dolori durante l’ovulazione. Come detto già in apertura, un po’ di dolore può essere avvertito durante l’ovulazione. Questa evenienza è più frequente nelle ragazze durante i primi cicli mestruali o in donne che non hanno ancora avuto gravidanze. Le cause possono essere:
Anche se il dolore ovulatorio è più frequente in donne giovani, può capitare anche dopo i 40 anni. In questi casi, le cause sono da attribuire a:
L'ovulazione dolorosa si manifesta generalmente con:
Un altro dei comuni sintomi legati all’ovulazione, è rappresentato dalla tensione e dolore avvertiti nella zona del seno. Questo sintomo è causato dall’aumento degli estrogeni, tipico del momento dell’ovulazione.
La durata dei dolori da ovulazione è da considerarsi normale se compresa in un arco temporale che va da poche ore ad un massimo di 2 giorni. Quando i dolori persistono per un tempo maggiore o diventano invalidanti, è importante consultare il medico. In questi casi, infatti, diventa necessario indagare per valutare l’eventuale presenza di patologie sottostanti.
Alcune patologie possono esacerbare i dolori da ovulazione. Tra queste, è possibile di certo citare:
L’endometriosi è una patologia in cui si verifica la crescita di un tessuto, simile all’endometrio, in organi che non sono l’utero. Tale tessuto risponde a tutti gli stimoli ormonali del ciclo mestruale, sanguinando e provocando intenso dolore.
L’ovaio policistico è una condizione endocrina in cui si ha un accumulo di cisti ovariche, dei sacchetti pieni di liquido formati da follicoli, che non hanno rilasciato l’ovulo.
Può anche capitare che durante l’ovulazione si assista a delle perdite ematiche. Quando molto lievi e non associate ad altri sintomi, queste non devono destare particolare preoccupazione. Queste lievi perdite ematiche, infatti, possono essere causate dalla rottura del follicolo o dall’aumento degli estrogeni. Le perdite possono anche avere colori diversi dal rosso vivo.
La presenza di perdite bianche rappresenta, spesso, sono una modifica del muco cervicale che ha l’obiettivo di facilitare il passaggio degli spermatozoi verso l’ovulo. È importante però che queste perdite non siano abbinate ad altri sintomi, come: dolore, bruciore, cattivo odore.
La presenza di perdite marroni è la conseguenza di perdite ematiche molto lievi. In questi casi, il colore è dato dal processo di ossidazione del sangue mescolato al muco cervicale.
Per trovare sollievo durante l’ovulazione, è possibile mettere in atto alcuni rimedi in base alla severità dei sintomi:
Trovi qui una selezione degli integratori per la salute femminile più acquistati su Semprefarmacia.it.
Ci sono alcuni casi, in cui diventa necessario rivolgersi al medico: