Insetti, reazioni allergiche, pelle secca ma anche gravidanza, diabete e contatto con lโacqua: scopriamo tutte le cause del
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Insetti, reazioni allergiche, pelle secca ma anche gravidanza, diabete e contatto con l’acqua: scopriamo tutte le cause del prurito
Il prurito è una sensazione di fastidio alla pelle, in un punto del corpo, che ci spinge a grattarci. Il principale neurotrasmettitore del prurito è l’istamina, lo stesso che media le reazioni allergiche. Nella percezione, però, sono coinvolti anche altri neurotrasmettitori:
Questa sensazione fastidiosa spesso accompagna reazioni allergiche o infezioni della pelle. In questi casi sono visibili eruzioni cutanee, arrossamenti o comunque segni che c’è un problema.
A differenza del dolore, che ci fa allontanare la parte interessata dal pericolo che sta provocando la sensazione, il prurito ci spinge a grattarci nella zona interessata. Questo gesto, spesso, prescinde anche dalla nostra volontà.
L’assecondare il prurito grattandosi è, per il nostro organismo, un comportamento virtuoso. Ciò è confermato dal fatto che l’azione di grattarsi provoca una sensazione piacevole e, addirittura, contagiosa. Non capita di rado, infatti, ritrovarsi ad imitare il gesto di grattarsi se di fronte a noi abbiamo una persona che lo sta facendo.
In alcuni casi, però, questa sensazione non è collegata a questi meccanismi. Vediamo quali sono, dunque, le possibili cause.
Il prurito in gravidanza può essere facilmente collegato ad una tensione della pelle, nella zona della pancia e dei fianchi. Una pelle secca e poco elastica, infatti, non asseconda questa espansione e comporta reazioni come formazione di smagliature e prurito costante.
In questo caso, intervenire è molto semplice. È sufficiente, infatti, trattare la pelle con creme idratanti in grado di restituire elasticità e idratazione. In altri casi, però, la causa del prurito in gravidanza non ha un’origine così semplice.
Il prurito in gravidanza può manifestarsi non solo nella zona della pancia, interessando anche altre zone del corpo. In particolare, il fastidio può interessare il palmo delle mani e dei piedi. In questi casi, il prurito potrebbe essere il sintomo della colestasi gravidica.
La colestasi gravidica è causata dalla diminuzione del flusso di bile, con conseguente aumento degli acidi biliari nel sangue. Questa è una condizione che tende a risolversi spontaneamente dopo il parto. Tuttavia, è importante identificarla per tempo ed intervenire per evitare problemi al bimbo e alla mamma.
Il prurito nelle persone anziane è una condizione da non sottovalutare. Nella maggior parte dei casi, esso è causato dalla xerosi cutanea: eccessiva secchezza della cute, soprattutto di gambe e braccia.
Se non adeguatamente trattata, la pelle degli anziani presenta una barriera cutanea alterata e con un film idrolipidico insufficiente. Per tale ragione, la cute risulta molto secca e fragile. Da ciò ne consegue che anche il semplice sfregamento può comportare lesioni.
Per evitare ciò, è importante utilizzare detergenti oleosi e balsami rilipidizzanti, da applicare quotidianamente per ripristinare una barriera cutanea sana.
Quando il prurito diventa persistente, è bene indagare più a fondo sulle cause. Questo, infatti, potrebbe essere la spia di patologie più importanti come:
Il prurito iatrogeno è causato dai farmaci, che provocano appunto una reazione cutanea. In caso si avverta una sensazione di prurito intenso in seguito all’assunzione di un farmaco, la prima cosa da fare è leggere il foglietto illustrativo. Per molti farmaci (antibiotici, antipertensivi, antidolorifici e antidepressivi), infatti, è riportato nel bugiardino come effetto collaterale.
Fatto ciò, è importante avvertire immediatamente il proprio medico: toccherà a lui decidere il da farsi. Ciò che è importante, infatti, è non interrompere in autonomia la terapia medica.
I meccanismi attraverso cui un farmaco può provocare prurito sono vari:
In ogni caso, avere una barriera cutanea sana e idratata aiuta a diminuire il prurito iatrogeno.
Il prurito acquagenico è provocato dall’acqua. Chi ne soffre, avverte una sensazione di prurito intenso in seguito al contatto con l’acqua. In particolare, si manifesta con un prurito alle gambe che tende però a diminuire gradualmente entro circa 30 minuti.
È bene sottolineare che il prurito acquagenico non è un’allergia all’acqua, per cui non c’è da allarmarsi. La causa è da ricercare, invece, in una reazione anomala dei recettori del prurito mediata dall’acetilcolina.
Questo disturbo tende a verificarsi o ad aumentare in estate o a fine estate. In particolare, questa sensazione è accentuata in caso di pelle secca e abbronzata. Come intervenire? In questi casi, è utile seguire una serie di piccoli accorgimenti:
Qualche paziente trae giovamento anche dall’assunzione di antistaminici o dall’impiego di creme antistaminiche. In questi casi, però, il consiglio è sempre quello di chiedere prima ad un farmacista o al proprio medico.
Come detto più volte finora, per eliminare la fastidiosa sensazione di prurito è importante mantenere la pelle sempre idratata e nutrita. Per far ciò, il consiglio è quello di utilizzare apposite creme idratanti e lenitive.
Grazie alle componenti presenti all’interno delle formulazioni, le creme lenitive e nutrienti sono in grado di nutrire la pelle e restituirle un film idrolipidico in grado di proteggerla dalle aggressioni esterne.
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