Alimentazione e stile di vita possono aiutare molto, attenzione all’uso (e abuso) dei lassativi: vediamo quello che c’è da
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Col termine stipsi (o stitichezza) si intende la bassa frequenza di evacuazione o la difficoltà ad evacuare, con dolore e sensazione di non essersi completamente liberati. La stipsi può presentarsi per un breve oppure persistere nel tempo. In questo secondo caso, si parla di stitichezza cronica.
La frequenza di evacuazione considerata normale va da 3 volte al giorno a 2-3 volte a settimana. Per frequenze inferiori, si può parlare oggettivamente di stipsi. Tuttavia, per alcune persone, anche una frequenza minore può essere identificata come un normale equilibrio intestinale che non provoca alcun tipo di problema.
Alla stipsi sono associati alcuni sintomi, tra cui:
È importantissimo rivolgersi al medico, però, se a questi si aggiungono altri sintomi che possono essere la spia di problematiche più gravi. Tra i sintomi di allarme, troviamo:
Le conseguenze di una stitichezza prolungata nel tempo, possono ripercuotersi sulla salute dell’intestino. Nel lungo periodo, la difficoltà ad evacuare può portare anche all’insorgenza di problematiche quali:
Normalmente, la causa della stitichezza è associata a due aspetti principali:
La velocità di transito dipende dalla capacità dell’intestino di muovere il materiale, grazie alle contrazioni della sua muscolatura liscia con i movimenti peristaltici.
Questi movimenti sono involontari e vengono regolati dal sistema nervoso enterico. Quest’ultimo è strettamente collegato al nostro cervello. Basti solo pensare che hanno in comune il neurotrasmettitore serotonina.
L’equilibrio intestinale è così delicato che può essere alterato da tantissimi fattori. Tra i tanti, è possibile citare:
La difficoltà di espulsione può dipendere da problematiche di tipo anatomico. Ad esempio, si può citare un malfunzionamento della muscolatura del pavimento pelvico o anche una formazione di feci molto dure e voluminose che formano una sorta di tappo.
Quando si soffre di stitichezza (o stipsi), spesso l’automedicazione la fa da padrona. L’errata convinzione di doversi liberare obbligatoriamente ogni giorno e completamente, fa sì che i lassativi siano tra i farmaci di cui si fa un maggiore abuso.
Il rischio è di diventare totalmente dipendenti da questi farmaci, che hanno anche diversi effetti collaterali. Sarebbe quindi auspicabile che il ricorso ai lassativi avvenisse solo dopo aver consultato il medico o il farmacista. Ciò è necessario anche per comprendere, qualora ve ne sia la reale necessità, quale tipo di lassativo assumere.
Gli agenti ammassanti sono sostanzialmente fibre, come lo psillio e la crusca, che non vengono digeriti e aumentano la massa fecale. In tal modo, essi contribuiscono a stimolare il transito intestinale. Grazie a questa funzione, gli ammassanti sopperiscono ad un’alimentazione povera di fibre. È bene ricordare che questo tipo di lassativo deve essere associato ad un’adeguata idratazione.
I lassativi osmotici possono essere composti da:
Questi agenti hanno la funzione di richiamare acqua nell’intestino. Le feci aumentano così di volume e diventano più morbide, favorendo l’evacuazione.
Gli agenti emollienti sono olii o miscele che ammorbidiscono le feci, favorendone l’espulsione. Possono essere assunti per via orale o, come accade più frequentemente, sotto forma di clisteri o microclismi di glicerina o miele.
I lassativi stimolanti sono sostanze chimiche o di origine naturale, che irritano le pareti intestinali e ne stimolano così le contrazioni.
Il vero segreto per sconfiggere la stipsi, in assenza di problemi specifici all’apparato gastrointestinale, è intervenire su stile di vita, abitudini e alimentazione. Vediamo dunque 7 rimedi naturali per la stitichezza, senza necessariamente far ricorso a farmaci.
1. Consuma cibi ricchi di fibre
Per una corretta alimentazione, dovresti assumere almeno 25-30 grammi di fibre al giorno. Per raggiungere questo quantitativo, ti basterà mangiare frutta e verdura, cereali integrali e legumi. In sostanza, è sufficiente seguire un’alimentazione sana dalla quale non avrai altro che benefici.
2. Bevi tanta acqua
La massa fecale deve essere idratata per avere la giusta consistenza e, quindi, è necessario idratarsi correttamente. Per farlo, devi bere almeno1,5 litri d’acqua al giorno. Bevande zuccherate o a base di caffeina, caffè e alcolici, invece, sono causa di disidratazione.
3. Fai attività fisica
Se ti muovi tu, si muove anche il tuo intestino. La sedentarietà è la più grande alleata della stipsi. Muoviti, fai attività fisica o dedicati almeno a delle passeggiate. Così facendo, vedrai che anche il tuo intestino si rimetterà in moto.
4. Rispetta i tempi
Quando lo stimolo arriva, non aspettare e assecondalo. Nel lungo periodo puoi sicuramente cercare di regolare il tuo intestino ad orari per te comodi, quando sei a casa e dopo i pasti, ritagliandoti dei momenti di calma.
5. Assumi la giusta posizione
La posizione migliore, per evacuare, è con il busto in avanti e le gambe leggermente rialzate (anche aiutandoti con un piccolo supporto).
6. Cura la tua flora batterica intestinale
La flora batterica intestinale è fondamentale per la regolarità. In questo senso, gli integratori di fermenti lattici probiotici specifici possono aiutare molto. Puoi inoltre contribuire quotidianamente alla tua flora mangiando derivati del latte fermentati, come lo yogurt o il kefir.
La regolarità intestinale è importante per la nostra salute, è innegabile. Un’adeguata pulizia dell’intestino fa sì che le scorie non stazionino per troppo tempo, causando i diversi problemi sopra descritti.
Uno dei rimedi per favorire un transito intestinale regolare, come appena visto, è seguire un regime alimentare sano. Di seguito ti suggeriamo 10 alimenti contro la stitichezza, che puoi consumare per aiutare il tuo intestino.