La presenza di albumina nelle urine è un campanello d’allarme per la salute dei
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
L’albumina è una proteina, presente anche nell’albume dell’uovo, dal quale prende il nome. Nel nostro organismo viene prodotta dal fegato e svolge diversi compiti. Tra le principali funzioni dell’albumina c’è sicuramente quella di trasportatore di altre molecole nel sangue. L’albumina ha infatti la capacità di legare moltissime molecole, sia prodotte dal nostro organismo che introdotte dall’esterno.
Tra le molecole trasportate dall’albumina ci sono gli acidi grassi, la bilirubina, diversi ormoni e anche farmaci e sostanze potenzialmente tossiche. L’albumina è in grado anche di legare i radicali liberi, svolgendo così un’importante funzione antiossidante.
La destinazione del viaggio è rappresentata dai reni, dove l’albumina rilascia ciò che va eliminato per poi ritornare in circolo e continuare il suo prezioso lavoro.
L’albumina regola la pressione oncotica plasmatica, cioè la pressione che permette la corretta distribuzione dei liquidi dentro e fuori le cellule. Grazie alla sua capacità di donare sia cariche positive che negative, è in grado anche di regolare il pH del sangue.
La presenza di albumine nelle urine è il segnale di un problema nell’azione di filtraggio svolta dai reni. Misurare l’albumina nelle urine, quindi, ci permette di individuare molto precocemente possibili patologie renali.
Questo tipo di analisi va effettuato in tutti quei pazienti che hanno maggiore rischio di sviluppare malattie e danno renale. In particolare:
La frequenza dei controlli va stabilita dallo specialista, in base alle esigenze specifiche di ciascun paziente.
Il valore considerato normale per l’albumina nelle urine è la sua assenza.
A seconda della tipologia di esame effettuata, esiste un range di valori nei quali si parla di microalbuminuria (presenza di esigue quantità di albumina nelle urine). Se la raccolta è stata fatta nelle 24 ore, questo intervallo è compreso tra i 30 e i 300 mg/L. Valori compresi in questo intervallo vengono interpretati come un campanello d’allarme molto importante. Si è ancora in tempo per intervenire e cercare di tenere la situazione sotto controllo.
Quando i valori sono ancora superiori, la situazione è sicuramente più grave e il danno ai reni è già conclamato. In questo caso si può parlare di albuminuria clinica ed è il medico a stabilire il da farsi.
L’albumina nelle urine può essere misurata su campioni prelevati al primo mattino o ad intervalli indicati dal medico o, ancora, sull’urina raccolta nelle 24 ore. L’accuratezza dell’esame può essere migliorata correggendo il valore di albumina trovato, con l’esame della creatinina. Come sempre i valori da rispettare vengono indicati nel referto.
A differenza delle urine, la presenza di albumina nel sangue è perfettamente normale. Essa, infatti, costituisce circa il 60% delle proteine plasmatiche. I valori normali sono compresi tra 3,5 e 5,5 g/dL (bisogna sempre far riferimento al proprio referto, perché può esserci una certa variabilità tra un laboratorio e l’altro).
Valori bassi di albumina nel sangue possono essere dovuti a digiuno, malassorbimento o, in situazioni molto più gravi, a deficit del fegato. Valori più alti sono invece rari e generalmente correlati alla disidratazione.