Scopriamo la differenza tra colesterolo HDL e LDL e come favorire livelli equilibrati: cosa mangiare, cosa non fare e quali integratori
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Scopriamo la differenza tra colesterolo HDL e LDL e come favorire livelli equilibrati: cosa mangiare, cosa non fare e quali integratori assumere
Il colesterolo HDL, lipoproteine ad alta densità, è conosciuto anche come colesterolo buono. Si tratta di una tipologia di colesterolo che svolge un ruolo fondamentale nella protezione della salute cardiovascolare.
Il colesterolo HDL, come vedremo nello specifico a breve, svolge la preziosa funzione di rimuovere l’eccesso di colesterolo cattivo (LDL) dalle arterie. In questo modo, contribuisce a prevenire la formazione di placche e a ridurre il rischio di problemi cardiovascolari (tra cui infarti e ictus). Mantenere adeguati livelli di colesterolo HDL, dunque, è di fondamentale importanza per il benessere cardiaco e dell’intero organismo.
Sui referti delle analisi, troviamo sempre tre voci: colesterolo totale, colesterolo HDL e colesterolo LDL. Il primo, come intuibile, indica la quantità totale di colesterolo presente nel sangue. Ma qual è invece la differenza tra colesterolo HDL e colesterolo LDL?
HDL sta per High Denity Lipoprotein (lipoproteine ad alta densità), mentre LDL sta per Low Density Lipoprotein (lipoproteine a bassa densità).
Le lipoproteine possono essere immaginate come una sorta di trasportatori, che partono dal fegato e vi fanno ritorno. Il colesterolo prodotto dal fegato, infatti, non può viaggiare in forma libera nel sangue. È per tale motivo che viene portato alle cellule del nostro organismo attraverso le LDL.
Quando però le LDL sono in quantità eccessiva, queste possono depositarsi lungo le arterie. Da qui, possono portare alla formazione di placche aumentando il rischio della comparsa di seri problemi cardiovascolari. Ad evitare tale rischio, intervengono le HDL. Queste, infatti, rimuovono le LDL dalle pareti delle arterie e le trasportano fino al fegato per poi essere eliminate.
Dal tipo di funzionamento appena descritto, è evidente il motivo per cui si parli spesso di colesterolo cattivo e buono. Tuttavia, questa dicotomia non ha molto senso. Per il benessere del nostro organismo, infatti, sono necessarie entrambe le tipologie di colesterolo: sia HDL che LDL. Le nostre cellule, ad esempio, non potrebbero sopravvivere senza il colesterolo portato loro dalle LDL.
Ciò che è davvero importante per la nostra salute ed essenziale per mantenere un sistema cardio-circolatorio sano, è il bilanciamento tra HDL e LDL. In particolare, è importante che il colesterolo HDL non scenda al di sotto di determinati limiti. Vediamo quali.
Età e sesso non rappresentano elementi particolarmente rilevanti nell’interpretazione dei valori considerati normali di colesterolo HDL. È chiaro che, col passare del tempo e in funzione sesso, possa esserci una lieve variabilità dei valori. In generale, però, i livelli di colesterolo buono possono essere interpretati come segue.
LIVELLO COLESTEROLO HDL |
VALORE |
superiore a 60 mg/dL |
ottimale |
tra 40 mg/dL e 59 mg/dL negli uomini |
a rischio |
tra 50 mg/dL e 59 mg/dL nelle donne |
a rischio |
inferiore a 40 mg/dL negli uomini |
a rischio elevato |
inferiore a 50 mg/dL nelle donne |
a rischio elevato |
Oltre che il valore singolo del colesterolo, però, è importante valutare il rapporto tra il colesterolo totale e il colesterolo HDL. Ma qual è, allora, il rapporto giusto?
RAPPORTO |
VALORE |
superiore a 5 |
a rischio |
inferiore a 5 |
nella norma |
Inferiore a 3,5 |
ottimale |
Ma in che modo si effettua il rapporto tra colesterolo totale e HDL? Questo valore si ottiene dividendo il valore del colesterolo totale per il valore del colesterolo HDL. La formula, quindi, è:
Rapporto = (Colesterolo totale) / (Colesterolo HDL)
Ad esempio, se il colesterolo totale è 200 mg/dL e il colesterolo HDL è 50 mg/dL, il rapporto sarebbe:
200 / 5 = 4
Queste indicazioni, ovviamente, sono da considerarsi come linee generali. La valutazione specifica del rischio cardiovascolare va effettuate sempre e soltanto dal medico specialista.
Come abbiamo appena visto, valori troppo bassi di colesterolo HDL possono rappresentare un fattore di rischio cardiovascolare. Ma quali sono le cause di valori troppo bassi? Esistono delle cause sulle quali è difficile (se non impossibile) intervenire e sono, fondamentalmente, diabete e fattori genetici.
Su altre cause, però, è possibile e doveroso intervenire in modo semplice e senza farmaci. Le principali cause modificabili di colesterolo HDL basso, sono:
Non esistono sintomi del colesterolo basso che preannunciano un abbassamento del livello minimo. O meglio, ce ne si accorge quando è già tardi: ovvero, quando si sviluppano problemi cardiovascolari. È quindi importante eseguire le analisi di routine, come previsto dal medico, per individuare precocemente possibili problematiche.
Se dalle analisi emergi un quadro di dislipidemia (ovvero un’alterazione dei livelli di grassi nel sangue), è necessario intervenire per fare due cose essenziali: diminuire i livelli di colesterolo totale e LDL, aumentare i livelli di colesterolo HDL.
Per aumentare il colesterolo buono, il primo intervento da fare riguarda lo stile di vita. I primi accorgimenti da mettere in pratica, sono pochi ma essenziali:
L’alimentazione rappresenta un tassello fondamentale nel ripristino dei corretti livelli di colesterolo HDL. Esistono infatti molti alimenti che aumentano il colesterolo HDL. Ovviamente, questi vanno inseriti nell’ambito di un’alimentazione sana, equilibrata e variegata.
Le principali categorie di cibi che alzano il colesterolo buono, riguardano quegli alimenti che contengono grassi buoni e fibre vegetali. Nello specifico, la raccomandazione è di consumare cibi come:
In alcuni casi, può essere necessario intervenire con degli integratori per ristabilire i livelli desiderabili di colesterolo. Ciò è indispensabile quando:
L’utilizzo di integratori può rivelarsi utile anche in cui ha familiarità con problematiche legate alle dislipidemie e vuole prevenire il rischio di malattia cardiovascolare. È sempre bene comunque ricordare che il rischio complessivo deve essere valutato dal medico e non in autonomia.
Tra gli attivi più importanti dei principali integratori per colesterolo, ci sono:
La scelta dell’integratore dipende molto dalla situazione. Il consiglio generale, comunque, è quello di cercare sempre integratori che riportino chiaramente gli attivi contenuti e le loro concentrazioni. Se si tratta di estratti vegetali, va sempre considerato l’estratto standardizzato.
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Riso rosso fermentato è un integratore a base di Riso rosso fermentato, Amaranto, Bergamotto, Cardo mariano, Rosmarino, Coenzima Q10 e Policosanoli. È indicato per tutti coloro che desiderano mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo e favorire la funzionalità epatica, in caso di lieve o moderata ipercolesterolemia.
Colesterolo e Trigliceridi è invece un integratore alimentare a base di Bergamotto, Patata americana, Melanzana rossa, Inositolo esanicotinato e Policosanoli. È indicato per tutti coloro che desiderano mantenere sotto controllo il metabolismo di carboidrati, trigliceridi e colesterolo, in caso di leggera ipercolesterolemia, storia di familiarità con malattie cardiovascolari.
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