I denti gialli non dipendono solo da una cattiva igiene orale: attenzione ad alcune abitudini diffuse che possono rivelarsi
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Molto spesso si sente dire che i denti rappresentano il biglietto da visita di una persona. Avere un bel sorriso con denti bianchi e luminosi, in effetti, dona molta sicurezza e fascino a chi lo sfoggia.
Denti gialli e macchiati, al contrario, risultano sgradevoli. Tuttavia, una colorazione scura non sempre dipende da una cattiva igiene orale. Scopriamo perché.
La prima cosa da precisare è che il colore naturale dei denti non corrisponde al bianco smagliante che si vede nelle pubblicità o al cinema. Quel tipo di sorriso, anche detto Hollywood Smile, non è naturale. Il più delle volte, si tratta di faccette applicate per conferire ai detti quell’effetto abbagliante.
I nostri denti hanno un colore naturale di partenza, determinato geneticamente, che si avvicina all’avorio e può presentare sfumature che vanno nel giallo, rosso e grigio. Questa colorazione originale, tende a scurirsi con il passare del tempo a causa dell’assottigliamento progressivo dello smalto dei denti.
La riduzione dello smalto contribuisce a rendere più visibile la dentina, determinando così una progressiva intensificazione della tinta originaria dei denti. In virtù di ciò, è facile comprendere quanto sia naturale riscontrare denti più gialli (o più scuri) nelle persone anziane.
Perché i denti diventano gialli? Il colore può essere modificato da numerosi fattori, che possono portare alla formazione di macchie più superficiali o, in alcuni casi, ad un’alterazione profonda della colorazione.
Tra le cause più comuni che portano all’ingiallimento dei denti, vi è una scorretta igiene orale. Il mancato uso di spazzolino e dentifricio, oltre che del filo interdentale, determina il deposito della placca sui denti. Questa conferisce loro il tanto temuto colorito giallognolo. A lungo andare, questa cattiva abitudine porta alla carie e ad una colorazione nera ben visibile.
Anche alcune bevande e alimenti hanno la spiacevole proprietà di macchiare i denti, proprio per la loro caratteristica colorazione. Tra questi:
Alcuni alimenti, invece, favoriscono il processo della formazione delle macchie a causa della loro acidità. Un esempio lampante è il limone. Nell’immediato, questo può aiutare a smacchiare i denti. Tuttavia, a lungo andare, proprio a causa della sua acidità, corrode lo smalto e lo rende più attaccabile e soggetto alla formazione di macchie.
Anche il fumo di sigaretta ingiallisce i denti, principalmente a causa della presenza di catrame. Al contrario di quanto si pensa, anche riscaldatori di tabacco e sigarette elettroniche rovinano i denti. Pur macchiando di meno rispetto alla sigaretta tradizionale, questi dispositivi veicolano comunque la sostanza che causa l’ingiallimento dei denti: la nicotina.
Molto spesso le macchie sono causate anche da trattamenti sbiancati fai da te eccessivamente aggressivi o da prodotti per l’igiene orale utilizzati in maniera errata.
Un esempio palese è il bicarbonato di sodio. È credenza diffusa che strofinare il bicarbonato sui denti, contribuisca a ridurre le macchie. In realtà il risultato che si ottiene è esattamente quello opposto.
I granuli di bicarbonato, infatti, risultano troppo abrasivi e vanno a graffiare lo smalto dei denti. Con uno smalto assottigliato e danneggiato, i denti sono più espositi alla comparsa di macchie.
Attenzione anche all’utilizzo, ad esempio, di collutorio contenenti clorexidina. Tali prodotti non vanno utilizzati per un’igiene orale quotidiana. L’utilizzi di prodotti contenenti tale principio attivo, è da circoscrivere a periodi brevi e come trattamento in caso di infiammazione.
Macchie più profonde, anche associate ad un aspetto frastagliato del dente, possono essere causate dall’assunzione di alcuni farmaci. La fluorosi, quindi l’eccesso di fluoro, si manifesta con la formazione di macchie che vanno dal grigio al marrone, arrivando anche al nero.
Anche alcuni antibiotici, come le tetracicline, possono portare alla formazione di macchie che vanno dal giallo-marrone al grigio-azzurro, fino al nero. Il rischio aumenta se tali farmaci vengono assunti dalla madre durante la vita fetale o da bambini molto piccoli.
Anche l’esposizione prolungata ad alcuni metalli, come quella a cui potrebbero essere sottoposti i lavoratori delle industrie chimiche, porta alla formazione di macchie profonde. In questo caso, il colore delle macchie dipende dal metallo a cui si è esposti:
Ma è possibile ritrovare denti bianchi ed eliminare così quella fastidiosa colorazione scura o giallastra? Partiamo col fare una dovuta precisazione: il vero sbiancamento dei denti è sempre e solo quello effettuato da un professionista. Inutile quindi cercare di capire come sbiancare i denti a casa. Tutto ciò che si può fare a domicilio, è togliere macchie molto superficiali e mantenere i risultati della pulizia e dello sbiancamento professionale.
È importante mantenere una corretta igiene orale quotidiana. Le raccomandazioni sono poche e semplici:
spazzolare correttamente i denti con uno spazzolino preferibilmente elettrico
utilizzare dentifrici ben formulati
completare la pulizia utilizzando collutori privi di alcol e con attivi delicati (quindi senza clorexidina)
Per un trattamento mirato ed efficace, è importante rivolgersi ad un professionista. La domanda più ricorrente è: ogni quanto fare la pulizia dei denti? L’ideale sarebbe sottoporsi ogni 6 mesi ad una seduta di igiene orale. Mantenendo questa cadenza, permette di eliminare macchie superficiali e prevenire l’accumulo di tartaro.
Quando le macchie sono più profonde, invece, è necessario sottoporsi a trattamenti di sbiancamento professionale. Questi trattamenti prevedono l’applicazione di derivati dell’ossigeno (perossido di idrogeno) ed eventualmente l’esposizione a lampade che attivano ulteriormente i composti responsabili dello sbiancamento. Questo tipo di trattamento può però sensibilizzare denti e gengive e l’opportunità di eseguirlo, quindi, va sempre valutata dal professionista.
Nei casi in cui le macchie sono troppo in profondità nella struttura del dente, infine, il dentista potrebbe procedere con le faccette. In questo caso si arriva ad una soluzione artificiale da divo di Hollywood, descritta in precedenza.