Riconoscere i primi segnali di rosacea può aiutare a prevenire conseguenze gravi come ispessimento della pelle e deformazione del
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
La rosacea è una malattia infiammatoria cronica della pelle che colpisce in prevalenza le donne, in età compresa tra i 30 e i 60 anni e di carnagione chiara. Negli uomini è meno diffusa ma tende a manifestarsi in modo più grave. Questo è però dovuto, probabilmente, alla maggiore tendenza a trascurare gli iniziali inestetismi e ad avere meno cura della pelle da parte degli uomini.
Sicuramente c’è una predisposizione genetica, che comporta una risposta infiammatoria a stimoli e microrganismi che in altre persone non avverrebbe. Non è stata però confermata l’ipotesi che sia una malattia autoimmune.
Nei casi meno gravi, la rosacea si manifesta con rossori perduranti, sensazione di bruciore e capillari visibili. In altri più gravi, invece, si presenta con pustole e ispessimenti deturpanti. Come individuare le diverse tipologie, dunque?
Nella pre-rosacea si può già individuare la predisposizione della persona a sviluppare la patologia. La pelle del volto e del naso si arrossa facilmente, con una sensazione di calore o anche di punture di spillo. Inoltre, in questi casi la pelle tende a rimanere arrossata per un periodo più lungo del normale.
La rosacea vascolare, anche conosciuta col termine francese couperose, si manifesta con la cute delle guance e del naso arrossata e gonfia in modo permanente. Inoltre presenta piccole reti rosse di capillari visibili.
La rosacea papulosa o papulo pustolosa è caratterizzata dalla presenza di foruncoli (papule) che possono contenere pus (pustole).
Questa tipologia è anche definita acne rosacea, creando un po’ di confusione con l’acne. Le due patologie però sono molto diverse. Uno dei parametri più utilizzati per distinguerle è l’assenza, nella rosacea, dei punti neri e bianchi tipici dell’acne.
Si tratta della manifestazione più grave di questa patologia. Oltre a tutti i sintomi fino ad ora descritti, la pelle si ispessisce causando deformità del volto. La zona in cui maggiormente si concentra l’ispessimento è quella centrale del viso. In particolare, è il naso ad essere colpito: per tale ragione si parla di rinofima.
Oltre queste, è possibile citare anche la rosacea oculare. Sebbene più raramente rispetto alle atre tipologie, la rosacea può infatti manifestarsi anche con arrossamento, gonfiore, prurito e sensazione di corpo estraneo dovuti all’infiammazione dell’occhio e delle palpebre.
Le cause della rosacea sono sconosciute. Oltre a non essere stata mai confermata la sua origine autoimmune, come abbiamo visto in apertura, non è stato trovato nessun agente patogeno o condizione che provochi direttamente la patologia.
Tuttavia, lo sviluppo della patologia ha delle correlazioni con:
Nelle persone affette da rosacea papulo pustolosa è possibile trovare un maggior numero di Demodex. Si tratta di un acaro che vive sulla nostra cute, nutrendosi di cellule morte, batteri e sebo.
Non è chiaro se esso sia una possibile causa della patologia o, più probabilmente, una conseguenza della patologia stessa. Ciò che è probabile, però, è che la presenza di questo acaro contribuisce ad accrescere lo stimolo infiammatorio che causa la rosacea. Quando muore, inoltre, esso scoppia all’interno dei follicoli liberando tossine e batteri non digeriti.
La rosacea è stata correlata anche alla salute di altri organi. Trattando con antibiotico l’Helycobacter Pylori, responsabile dell’ulcera gastrica, ad esempio, si ha un miglioramento anche dei sintomi della rosacea. Probabilmente il fenomeno è dovuto al fatto che l’Helycobacter Pylori aumenta la produzione di ossido nitrico, che ha attività vasodilatatoria.
È probabile anche una relazione tra rosacea e fegato e, più in generale, tra la salute di questo organo e le diverse patologie della pelle. Infine, ad incidere è anche la salute intestinale e l’equilibrio della flora batterica del nostro intestino.
La rosacea può peggiorare o essere scatenata, in soggetti predisposti, da particolari condizioni, come:
Per la diagnosi di rosacea il dermatologo non può avvalersi di alcun test specifico. Deve basarsi unicamente sull’osservazione delle manifestazioni cutanee ed escludere patologie che possono manifestarsi in modo simile. Se la diagnosi avviene precocemente, ovviamente, si hanno ottime possibilità di evitare le manifestazioni più gravi e deturpanti come il rinofima.
Il primo trattamento consiste nell’evitare le condizioni scatenanti che abbiamo visto prima. Nei periodi in cui non si usano farmaci per uso topico o in abbinamento ad essi, sempre secondo le raccomandazioni del medico, è molto importante utilizzare:
La terapia può comprendere farmaci diversi a seconda della tipologia di manifestazione presente. Ovviamente è molto più semplice intervenire ai primi segnali e su sintomi lievi, per cui è importante non trascurare i primi segnali di allarme.
Per la dilatazione dei capillari, ad esempio, è possibile utilizzare gel a base di brimonidina (un vasocostrittore) oppure, se necessario, procedere all’eliminazione mediante laser.
Nella rosacea infiammatoria si possono applicare creme a base di principi attivi antinfiammatori e antimicrobici (il metronidazolo, l’acido azelaico e l’ivermectina). Non si usano cortisonici, poiché tendono a peggiorare la situazione. Se necessario, si può ricorrere ad antibiotici sistemici (doxiciclina).
In caso di rosacea fimatosa si può provare con l’isotretinoina. Tuttavia, i risultati migliori si ottengono con l’intervento chirurgico di rimozione del tessuto in eccesso.
Quando si ha a che fare con questa patologia, ci si chiede spesso se è possibile truccarsi con la rosacea. La risposta è sì, scegliendo però i prodotti giusto. Il consiglio è quello di utilizzare quindi prodotti delicati, che rispettino la pelle senza aggredirla. Di seguito una selezione dei prodotti make-up adatti alle pelli con rosacea.