Come si formano i calcoli renali e in che modo è possibile intervenire: lo scopriamo in questa
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Sicuramente ti sarà capitato di sentir parlare di calcoli renali e coliche renali. Chi ha provato questa esperienza non dimentica facilmente il dolore che la caratterizza, talmente intenso da essere classificato tra i dolori più forti che esistano. Ma cosa sono i calcoli renali e come è possibile intervenire?
I calcoli renali si formano quando alcune sostanze, presenti nell’urina, precipitano. Queste, non più disciolte nell’urina, formano dei cristalli che hanno solitamente dimensioni di pochi millimetri. Tuttavia questi cristalli possono crescere fino a diventare sassolini, addirittura più grandi di una pallina da ping-pong.
I cristalli si formano nei reni, i due organi a forma di fagiolo posti nella parte posteriore dell’addome all’altezza delle ultime costole. Il loro ruolo è di produrre l’urina, una soluzione attraverso la quale il nostro organismo si libera delle scorie. L’urina prodotta, arriva alla vescica attraverso gli ureteri. Quando la vescica si riempie, l’urina viene eliminata attraverso l’uretra.
Se un calcolo renale segue questo percorso, trasportato dal flusso dell’urina, scatena una serie di conseguenze che possono andare dal leggero fastidio alla colica o addirittura all’ostruzione renale.
I calcoli si formano quando le sostanze presenti nell’urina si concentrano fino a non poter più rimanere disciolte e, di conseguenza, precipitano. Questa condizione di eccessiva concentrazione si verifica sostanzialmente per quattro motivi:
Le tipologie di calcoli renali si distinguono in funzione della loro composizione, che a sua volta cambia a seconda del meccanismo che ha portato alla formazione del calcolo.
I calcoli renali più diffusi sono sicuramente quelli di calcio, che si formano quando c’è un eccesso di calcio e di ossalati. L’eccesso può essere dovuto ad un apporto eccessivo attraverso farmaci e integratori o con l’alimentazione. Sono ricchi di ossalati alimenti quali spinaci, barbabietole, soia, kiwi, tè e cioccolato.
Anche chi ha un’alimentazione molto ricca di sale, può andare incontro alla formazione di questi calcoli, perché il sodio favorisce l’eliminazione del calcio attraverso le urine.
L’eccesso può anche essere dovuto a disfunzioni ormonali come l’iperparatiroidismo, cioè l’iperattività delle paratiroidi che regolano il metabolismo del calcio.
I calcoli di acido urico si formano generalmente in chi presenta elevati livelli di acido urico nel sangue. Questa condizione può verificarsi in chi soffre di gotta o in chi ha un’alimentazione troppo ricca di proteine di origine animale e di alimenti ricchi in purine. Tra questi è possibile citare frattaglie, selvaggina, pesce azzurro, crostacei, frutti di mare, carni, spinaci, asparagi, cavolfiori, funghi, legumi e frutta secca.
I calcoli di cistina si formano in seguito alla precipitazione di questo aminoacido. Ciò avviene nelle persone che soffrono di cistinuria, un problema congenito per il quale i reni non sono in grado di riassorbire la cistina.
I calcoli di struvite sono formati da fosfati di ammonio e magnesio e vengono anche detti infettivi. Si formano, infatti, in seguito al cambiamento di pH delle urine causato da un’infezione batterica.
Quando un calcolo passa dal rene all’uretere oppure viaggia nell’uretere, indipendentemente dalla composizione, può dar luogo a sintomi diversi che cambiano in funzione della dimensione del calcolo.
Calcoli molto piccoli potrebbero essere eliminati senza nemmeno accorgersene. Quando invece le dimensioni aumentano, ostruendo parzialmente il passaggio dell’urina o passando comunque con difficoltà nelle vie urinarie, si presentano tutti i sintomi della colica renale:
Se il calcolo ostruisce completamente il passaggio dell’urina, la situazione si complica. Il ristagno può portare ad un’infezione e può comparire febbre alta. Ovviamente, in questo caso bisogna intervenire rapidamente per evitare danni irreversibili al rene.
Per effettuare la diagnosi precisa della presenza di calcoli e individuarne la tipologia, dopo aver ascoltato i sintomi riportati dal paziente, il medico può avvalersi di analisi del sangue e delle urine ma anche di ecografia e TAC. Se è disponibile un calcolo espulso, se ne può analizzare la composizione per restringere il ventaglio di cause.
Ma come eliminare i calcoli renali? In presenza di calcoli e di coliche renali, il medico può intervenire su diversi fronti, mediante la prescrizione di una dieta corretta, di farmaci o il ricorso alla chirurgia.
Per favorire l’eliminazione dei calcoli renali si suggerisce solitamente di bere molta acqua, ridurre il consumo di cibi grassi, limitare le proteine di origine animale e ridurre il più possibile l’uso di sale e alcol. Ovviamente queste sono indicazioni generali, che non vogliono in alcun modo sostituire il parere del medico. Sarà suo compito prescrivere un regime alimentare dietetico diverso a seconda del tipo di calcolo presente.
Nel caso in cui si renda necessario, è possibile far ricorso a farmaci per eliminare i calcoli renali. I farmaci più utilizzati sono:
Quando la terapia farmacologica non basta, si può ricorrere a diverse tipologie di interventi per distruggere e rimuovere i calcoli. Questi vengono definiti di litotrissia. La parola deriva dal greco lithos (pietra) e tripsis (frantumazione).
A seconda della grandezza e della tipologia di calcolo, la litotrissia può essere effettuata dall’esterno mediante l’applicazione di onde d’urto o dall’interno mediante l’inserimento di una sonda che dall’uretra arriva fino al calcolo per distruggerlo con onde d’urto o laser.
Il rene può essere raggiunto anche per via percutanea, per cui la sonda viene inserita tramite un piccolo foro praticato sulla schiena all’altezza dell’organo. Solo in casi rarissimi, ormai, si ricorre alla chirurgia classica in cui si apre per raggiungere il rene e il calcolo.