Melatonina e cortisolo regolano il nostro ciclo sonno veglia: scopriamo in che modo e cosa fare in caso di alterazioni e difficoltà a
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Melatonina e cortisolo regolano il nostro ciclo sonno veglia: scopriamo in che modo e cosa fare in caso di alterazioni e difficoltà a dormire
Il ritmo sonno-veglia, con i relativi disturbi, dipende dalla produzione di due ormoni: la melatonina, che ci fa addormentare, e il cortisolo, che invece ci tiene svegli e attivi. Per questo motivo, la melatonina viene impiegata nel trattamento di alcuni disturbi del sonno, mentre il cortisolo viene ritenuto il responsabile dei risvegli notturni.
Il ritmo sonno veglia è un ritmo circadiano, cioè che dura circa un giorno, ed è regolato proprio dalla produzione di melatonina e cortisolo.
La melatonina è un ormone. La ghiandola che produce la melatonina è la ghiandola pineale (o epifisi). Questa ha dimensioni estremamente ridotte, più piccola di una nocciolina, e pesa un decimo di grammo. Nonostante ciò, grazie alla produzione di questo ormone, l’epifisi svolge un ruolo fondamentale per il benessere dell’organismo.
La produzione è molto bassa durante il giorno, mentre inizia ad aumentare col calare della luce. L’apice si raggiunge nelle ore centrali della notte, a cui fa seguito un progressivo calo in prossimità del risveglio (con l’arrivo del mattino e il conseguente aumento della luce).
Oltre che da una base genetica determinata dai geni clock, responsabili dei ritmi circadiani, la produzione di melatonina è fortemente influenzata proprio dalla luce. Essa viene percepita da alcuni recettori presenti nella retina. In presenza di luce, questi inviano il segnale di non produrre melatonina. Al calare della luce, il meccanismo si inverte e i recettori comunicano all’epifisi la necessità di produrre l’ormone.
Il cortisolo viene prodotto dalle ghiandole surrenali in seguito a diversi stimoli. Nel sistema di regolazione di questo ormone, intervengono diverse altre ghiandole. Il cortisolo è considerato l’ormone dello stress, quello che ci mantiene attivi, e il suo ritmo circadiano è praticamente opposto a quello della melatonina. La produzione di cortisolo cala infatti nelle ore serali, col calare della luce, per poi aumentare quando ci si avvicina al risveglio mattutino.
In periodi di particolare stress, i livelli di cortisolo nell’organismo possono essere più alti del solito. Da qui ne possono derivare difficoltà a prender sonno o problemi di risvegli continui durante la notte.
Oltre all’andamento circadiano, la melatonina subisce delle variazioni nella sua produzione durante la vita:
Tutto ciò spiega le differenze di livelli di melatonina nell’organismo e del ciclo sonno-veglia nelle varie epoche della vita. Un neonato che deve alimentarsi ogni due-tre ore, anche di notte, ne produce poca in modo da riuscire a svegliarsi. Nell’anziano, invece, la ridotta efficienza della produzione di melatonina spiega la frequente difficoltà ad addormentarsi e, soprattutto, la tendenza a svegliarsi durante la notte o a svegliarsi molto presto al mattino.
Assumere integratori con melatonina può sicuramente aiutare a risolvere diverse tipologie di disturbi del sonno, correlate ad una sua alterata produzione. È quindi suggerito in caso di:
La melatonina si trova in commercio come integratore nel dosaggio massimo di 1mg per dose. È possibile assumerla in compresse (a rilascio rapido o prolungato) o in gocce. Esistono anche farmaci con dosaggi superiori, che però vanno prescritti dal medico.
Per orientarsi nella scelta di un integratore alimentare a base di melatonina, è importante sapere che le compresse a rilascio rapido sono più utili per favorire l’addormentamento. Per trattare i risvegli notturni ripetuti, invece, si ha un maggiore vantaggio dalle compresse a rilascio graduale.
Di solito, poi, è possibile associare alcuni estratti di piante: la passiflora, la melissa, l’escolzia, il biancospino e la valeriana. Inoltre, si può abbinare anche l’assunzione di alcuni elementi come il magnesio. In tal modo, infatti, si favorisce il rilassamento e si contrasta il picco di cortisolo che causa i risvegli notturni.
La melatonina è generalmente molto sicura e ben tollerata. Può avere effetti collaterali come sonnolenza, nausea, vertigini e mal di testa. La sonnolenza, più che un effetto collaterale della melatonina, in realtà, è proprio ciò che le viene richiesto. È per questo che va assunta prima di andare a letto, generalmente mezz’ora, e mai prima di mettersi alla guida.
Quando, invece, è sconsigliato assumerla? Generalmente, non è consigliata in gravidanza e allattamento e in persone che soffrono di malattie autoimmuni. Bisogna inoltre fare attenzione all’interazione con eventuali farmaci, come:
Sull’impiego della melatonina nei bambini occorre fare una dovuta precisazione: è sempre auspicabile che la prescrizione derivi dal pediatra, anche se si tratta di integratori di libera vendita.
L’integrazione di melatonina, infatti, deve avere una ragione di base. Non ha alcun senso somministrarla ad un neonato per farlo dormire più ore durante la notte. In tal caso, infatti, non si agirebbe su una carenza, come nell’anziano, ma si andrebbe ad alterare quella che è la sua fisiologia del sonno.