L’eparina è un anticoagulante in grado di prevenire la formazione di trombi. Ma quali sono le controindicazioni e come effettuare correttamente le punture
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
L’eparina è un farmaco importantissimo, annoverato dall’OMS nella lista di quelli considerati essenziali. Si tratta di una molecola molto grande, un polisaccaride, con un peso variabile che può arrivare fino a 40000 Dalton. Messa in commercio nel 1940, fu scoperta da uno studente di medicina di Baltimora che stava isolando e studiando delle molecole purificate da tessuti di cani.
Il nome deriva dal greco hepar, ovvero “fegato”, poiché ne era particolarmente ricco proprio il fegato degli animali. Attualmente l’eparina viene principalmente estratta dall’intestino di una particolare razza suina. Successivamente, viene rotta in molecole più piccole dette eparina a basso peso molecolare (o eparina frazionata).
L’eparina è un farmaco anticoagulante, ovvero in grado di inibire il processo di coagulazione del sangue. Questo processo è indispensabile quando ci feriamo, per fermare l’emorragia, ma in alcuni casi è importante inibirlo.
In alcuni pazienti si può verificare un’anomala formazione di coaguli di sangue, definiti trombi, anche quando non c’è alcuna emorragia in corso. Questi trombi viaggiano nel flusso sanguigno e possono arrivare ad organi importanti, quali cuore e cervello. È in questi casi che possono verificarsi eventi anche mortali, come infarti e ischemie.
L’utilizzo dell’eparina è indispensabile per evitare proprio questi eventi, in quanto riesce a potenziare anche di 2000 volte l’azione dell’antitrombina III. Questa, come si desume dal nome, ha il compito di inibire la coagulazione.
Grazie alle sue proprietà anticoagulanti, l’eparina risulta utile in tutti quei casi in cui l’equilibrio nel processo di coagulazione del sangue è spostato verso la formazione di trombi. In particolare, è necessaria in pazienti:
L’eparina viene utilizzata anche in moltissimi casi, quando il medico ne ravvisa la necessità. Basti pensare che è un farmaco che è stato molto utilizzato anche per ridurre il rischio di trombi nei malati di Covid ospedalizzati.
Durata della terapia e sospensione sono ad esclusiva valutazione del medico. Non si possono dare delle indicazioni generali, perché ogni situazione ed ogni paziente è diverso. La raccomandazione è di non sospendere la terapia autonomamente.
La principale controindicazione dell’eparina è la presenza o il rischio di emorragie. Il principale effetto collaterale, infatti, è proprio l’aumento del rischio emorragico. È per tale ragione che, chi assume eparina, deve immediatamente comunicare al medico la presenza di eventuali sanguinamenti.
Il rischio di emorragie può essere acuito anche dalla contemporanea assunzione di altri farmaci. Anche un banale antinfiammatorio preso per il mal di testa può diventare un problema. La raccomandazione, dunque, è di rivolgersi al medico di base o al pronto soccorso in caso di effetti collaterali.
In caso di necessità l’eparina può infatti essere neutralizzata con la protamina solfato, ovvero l’antidoto che la rende inattiva.
In quanto farmaco molto ben tollerato, l’eparina viene utilizzate in moltissimi casi. Uno di questi è la gravidanza, durante la quale il farmaco diviene utile per prevenire trombosi venose profonde in pazienti a rischio.
Grazie al fatto che non attraversa la barriera placentare, l’eparina non rappresenta un rischio per il feto. Al di là di ciò, in caso di somministrazione, la situazione viene comunque sempre attentamente monitorata dal ginecologo.
L’eparina non può essere somministrata per via orale, poiché la sua molecola verrebbe digerita senza avere alcuna efficacia. Per tale ragione, questo farmaco deve essere necessariamente iniettato per avere l’effetto richiesto.
La molecola tal quale di eparina, detta non frazionata o ad alto peso molecolare, viene iniettata endovena o mediante infusione lenta. In questo caso, l’iniezione avviene esclusivamente sotto controllo medico.
Per la terapia domiciliare sono invece disponibili eparine frazionate a basso peso molecolare, in siringhe pre-riempite, che facilitano moltissimo la somministrazione da parte del paziente o di un suo familiare.
Anche se bisogna sempre far riferimento al foglietto illustrativo del proprio farmaco e alle istruzioni ricevute dal medico, vediamo come e dove si effettua l’iniezione di eparina.
L’iniezione di eparina deve essere effettuata nel tessuto sottocutaneo, in aree ben vascolarizzate ma lontane dai muscoli. È necessario individuare delle zone in cui è possibile prendere una piega di tessuto, detta plica, tra indice e pollice.
Le zone migliori, per effettuare la siringa di eparina, sono:
La zona di iniezione va cambiata ad ogni puntura, per evitare ripetute somministrazioni nello stesso punto.
Come per tutte le iniezioni, prima della somministrazione bisogna lavare accuratamente le mani e seguire precisi passaggi:
Nel caso delle siringhe pre-riempite di eparina, si devono evitare tre errori che comunemente molti commettono:
In ogni caso non bisogna avere timore, perché queste siringhe pre-riempite sono progettate proprio per diminuire la possibilità di errore. Molti temono di prendere il muscolo, tuttavia l’ago è così piccolo che non può arrivare al muscolo. Solo in caso di estrema magrezza, di zone ustionate o comunque con alterazioni, è importante fermarsi e scegliere una zona più adatta.