La farina di grillo diventa un ingrediente che può essere presente nelle nostre cucine: ecco quello che c’è da
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A cura di
Dott.ssa Giusy Boccia
Siamo pronti ad accogliere, sugli scaffali dei nostri supermercati e nelle nostre cucine, un nuovo ingrediente: la farina di grilli. Dal 24 gennaio 2023, infatti, la Commissione Europea ha autorizzato la vendita di farina di grillo a scopo alimentare in tutti i paesi dell’Unione Europea (dunque, anche in Italia).
Questa polvere parzialmente sgrassata è ottenuta dall’Acheta domesticus, ovvero il grillo domestico. Successivamente, la Commissione Europea ha autorizzato anche la vendita di larve di Alphitobius diaperinus (ovvero, il verme della farina minore). Questo può essere venduto congelato, in pasta, essiccato e in polvere.
Da più parti, l’alimentazione a base di insetti è considerata un’alternativa ecologica e sostenibile al consumo di carne, in grado di ridurre l’impatto ambientale.
La commercializzazione di insetti a scopo alimentare è consentita dal regolamento sui novel food, in vigore in Europa dal 2018.
Come si ottiene la farina di grillo? Arrivati a maturazione, i grilli vengono lasciati a digiuno per 24 ore in modo tale da permetterne lo svuotamento dell’intestino. L’alternativa è rappresentata dalla rimozione delle viscere.
Successivamente, i grilli vengono congelati per 48 ore. Una volta scongelati e lavati, gli insetti vengono essiccati in forni speciali. L’essiccatura rende più rapido e semplice l’ultimo passaggio, ovvero quello della macinatura che porta poi ad ottenere la farina.
Il processo per produrre farina di grillo è sottoposto a standard di sicurezza e qualità, al pari di tutti gli altri alimenti. Il tipo allevamento controllato, garantisce la totale assenza di organismi patogeni, micotossine, metalli pesanti e idrocarburi.
Dal punto di vista del valore nutrizionale, la farina di grillo apporta circa 379kcal per ogni 100 grammi di prodotto. Essa contiene oltre il 65% di proteine ad alto valore biologico, una quantità due volte superiore a quella contenuta nella carne di manzo. Inoltre, questo prodotto ha 11,6g di grassi e una quantità contenuta di carboidrati (3,2g).
Tra i micronutrienti contenuti nella farina di grillo, spiccano:
Infine, la farina di grilli è senza glutine e senza lattosio. Il suo utilizzo è quindi consentito anche a chi soffre di celiachia o di intolleranza al lattosio.
L’assunzione di farina di grillo può però provocare degli effetti collaterali da lievi (eritema cutaneo) a gravi (shock anafilattico) dovuti al contenuto della proteina chitina. Per questo motivo è da evitare il consumo di farina di grilli in soggetti già allergici a crostacei, acari della polvere e molluschi.
La farina di grillo, che si presenta solitamente con un colore bruno, ha un sapore che si avvicina a quello della mandorla e della nocciola. Per tale ragione, si potrebbe ritrovare in numerosi alimenti sia salati che dolci. Questo ingrediente potrebbe dunque essere utilizzato per realizzare:
La curiosità attorno a questo nuovo alimento è tanta. Tuttavia, ad oggi, il costo non è sicuramente accessibile (a differenza delle altre farine proteiche). Ma quanto costa la farina di grillo? Il prezzo oscilla attorno ai 70 euro al chilo, il che lo rende un alimento sicuramente non alla portata di tutti.
Ma dove comprare farina di grillo? Attualmente è difficile trovare un rivenditore che abbia disponibile questo prodotto. È però molto probabile che entro breve la farina di grillo potrà essere presenza fissa negli shop online specializzati, fino ad arrivare sugli scaffali dei nostri supermercati.
Da questo punto di vista, è bene sottolineare che per un periodo di cinque anni dalla data di entrata in vigore del regolamento per l’immissione in commercio della farina di grillo, solo la società Cricket One Co. Ltd (un’azienda Vietnamita specializzata nella produzione di insetti ad uso alimentare) è autorizzata alla vendita in Europa di questo prodotto (fatta salva la possibilità di successive autorizzazioni ad altri soggetti).