LÂ’apnea del sonno rappresenta un disturbo molto serio: vediamo le diverse tipologie di apnea notturna e i possibili
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Le apnee notturne sono un disturbo del sonno, che può avere ripercussioni molto gravi sulla salute di chi ne soffre. È importante saperne riconoscere i sintomi per intervenire rapidamente. L’interruzione della respirazione durante il sonno, così come svegliarsi con una frequenza cardiaca alta o avvertire una sensazione di soffocamento, sono campanelli d’allarme che devono spingere a rivolgersi immediatamente al medico.
L’apnea notturna (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) rappresenta un disturbo molto serio, che può avere diverse origini. Se non curato, può portare a gravi ripercussioni sulla salute. In primis, ovviamente, incide sulla qualità del riposo notturno e causa sonnolenza durante il giorno. Ciò accresce il rischio, ad esempio, di incidenti in auto o sul lavoro a causa della stanchezza avvertita.
I soggetti che soffrono di apnee notturne, poi, sono maggiormente predisposti allo sviluppo di altri problemi di salute:
L’apnea notturna, come detto, può avere diverse origini. Ovviamente, a variare sono anche la sintomatologia e le possibili conseguenze. Vediamo allora quali sono i rischi di andare in apnea mentre si dorme.
L’apnea ostruttiva del sonno è la tipologia più comune di apnea notturna. Essa è provocata da una ripetuta chiusura delle vie aeree superiori che vanno dalla bocca o dalle narici fino alla gola, per arrivare alle corde vocali.
Queste vie aeree restano aperte quando siamo svegli grazie al lavoro dei muscoli. Quando ci addormentiamo i muscoli si rilassano ma le vie respiratorie, pur restringendosi leggermente, dovrebbero permettere comunque il passaggio dell’aria.
In chi soffre di apnee ostruttive del sonno, invece, si hanno ripetuti episodi in cui le vie aeree collassano ed impediscono all’aria di passare. Quando al cervello arriva il segnale che nel sangue c’è meno ossigeno, il sonno viene disturbato per riattivare la muscolatura e riaprire le vie respiratorie.
Sintomi e conseguenze
Chi soffre di apnea ostruttiva ha un sonno disturbato e non riposante. Ciò determina un senso stanchezza e sonnolenza diurna, abbinate a irritabilità e difficoltà di concentrazione. In alcuni casi, addirittura, si può arrivare alla depressione.
Oltre ad avvertire mal di testa al mattino, ci si risveglia molte volte durante la notte con la bocca secca e l’affanno o la sensazione di soffocare. Quasi sempre l’apnea ostruttiva si accompagna ad un forte russamento.
L’apnea centrale del sonno è molto più rara ed ha un’origine neurologica. Questo disturbo è dato infatti da un malfunzionamento del meccanismo di controllo del respiro da parte del cervello. Esso risulta sensibile alle variazioni di anidride carbonica nel sangue e non risponde adeguatamente, aumentando frequenza ed intensità del respiro.
Sintomi e conseguenze
L’apnea centrale non si manifesta col russamento, mentre sono presenti sintomi come stanchezza, sonnolenza, irritabilità, mal di testa. In alcuni casi, come ad esempio nella Sindrome di Ondina dei neonati, l’apnea centrale può risultare fatale.
Quando si combinano apnea ostruttiva e apnea centrale si parla di apnea mista, che presenta i sintomi di entrambe le tipologie di apnee.
Così come per i sintomi e le conseguenze, anche cause e fattori di rischio cambiano a seconda della diversa tipologia di apnea notturna.
Nell’apnea ostruttiva, oltre ad una predisposizione familiare e ad una conformazione anatomica predisponente, giocano un ruolo importante:
Per quanto riguarda l’apnea centrale, il malfunzionamento del controllo del respiro da parte del cervello è raramente congenito. Nella maggior parte dei casi esso è causato da altri fattori tra cui:
L’apnea centrale, inoltre, si associa frequentemente all’insufficienza cardiaca.
La diagnosi di apnea del sonno viene effettuata dal medico specialista del sonno, che può essere un neurologo, uno pneumologo o un otorinolaringoiatra. Essa avviene in base all’anamnesi del paziente e dai sintomi, che spesso vengono riportati più precisamente dai familiari che ci dormono insieme.
Un esame molto utile per la diagnosi dell’apnea notturna è la polisonnografia. Grazie all’applicazione di diversi sensori, questo esame permette di misurare durante il sonno parametri importanti come il livello di ossigeno nel sangue e numero ed intensità degli atti respiratori.
A diagnosi effettuata, è di fondamentale importanza porre in atto una serie di accorgimenti volti a ridurre o eliminare le apnee notturne. Soprattutto per quanto riguarda l’apnea ostruttiva, il primo passo è quello di limitare tutti i fattori di rischio. Sarà dunque necessario:
Ricorrere ad un intervento chirurgico può essere consigliato in alcuni casi specifici, tra cui:
Per evitare il collasso delle vie aeree, che causano l’apnea notturna, si può ricorrere anche a dei dispositivi ortodontici su misura che mantengono in posizione la lingua e la mandibola.
In casi gravi e nell’apnea centrale, si può invece ricorrere a dei dispositivi come il CPAP per apnee notturne (Continuous Positive Airway Pressure). Si tratta di apparecchi che soffiano delicatamente aria nella bocca del paziente, forzando la respirazione. L’aria viene insufflata attraverso un’apposita maschera per apnea notturna, che copre naso e bocca o solo il naso.
I benefici di questa terapia sono immediati, anche se è necessario abituarsi a dormire con la maschera e si può avvertire secchezza e irritazione delle mucose. Questo problema può essere superato collegando al CPAP un umidificatore.