La Malattia di Lyme può manifestarsi anche a distanza di mesi e può provocare danni anche gravi come lartrite di
Esegui il checkout utilizzando il tuo account
Questo sito è protetto da reCAPTCHA, e dalle Privacy Policy e Termini e condizioni di Google.
Esegui il checkout come nuovo cliente
La creazione di un account è veloce, semplice e gratuita! Alcuni dei vantaggi di essere un utente registrato:
A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
La Malattia di Lyme è una malattia trasmessa dal morso di zecca. Il nome deriva dalla cittadina dove, tra il 1975 e il 1976, si ebbe un’epidemia dell’infezione. Questa infezione è una delle zoonosi più diffuse ed è seconda solo alla malaria.
Per zoonosi si intende una malattia trasmessa dagli animali all’uomo, direttamente o tramite un vettore. In questo caso il vettore è la zecca Ixodes.
La malattia di Lyme è causata da un batterio, la Borrelia Burgdoferi, e da altri batteri del genere Borrelia. La diffusione di tali batteri varia in funzione della zona geografica. Il serbatoio dell’infezione è costituito da diversi animali selvatici. Tra questi possiamo citare topi, caprioli, lepri, volpi e cervi.
Il passaggio di questi batteri, dall’animale all’uomo, avviene come detto attraverso il morso della zecca Ixodes (o zecca dei boschi). Questa tipologia di zecche è diffusa nelle campagne e nei boschi, appunto, nel periodo che va da aprile ad ottobre. È possibile però incorrere nelle zecche Ixodes anche nelle aree incolte vicino alla città o nei parchi.
Le zecche appartenenti al genere Ixodes sono della dimensione di un seme, molto piccole rispetto a quelle che comunemente attaccano gli animali domestici (come i cani). Come tutte le zecche, però, anestetizzano la zona del morso e la rendendo indolore. Di conseguenza, può risultare difficile accorgersi di averne una addosso.
La trasmissione del batterio Borrelia avviene quando la zecca si appresta a succhiare il sangue. Tuttavia, le probabilità di trasmissione si riducono moltissimo se ci si accorge della presenza della zecca e la si rimuove entro 24-36 ore dall’attacco.
La Malattia di Lyme è una malattia multisistemica, ovvero colpisce organi diversi. Le manifestazioni sintomatiche possono essere anche molto lontane tra loro, in linea temporale. Proprio in virtù di ciò, si distinguono tre differenti fasi sintomatiche.
La fase precoce localizzata è caratterizzata dalla comparsa di una tipica eruzione cutanea nel punto del morso: l’eritema a forma di bersaglio. Come riconoscere una puntura di zecca Ixodes? Il centro è più scuro, poi c’è una zona più chiara e infine un bordo scuro.
Questo eritema di manifesta in periodo che va da 3 a 30 giorni dopo il morso di una zecca Ixodes. È presente in circa il 75% dei pazienti ed è un sintomo estremamente utile per la diagnosi. Tra gli altri sintomi manifesti in questa fase possono esserci mal di testa, stanchezza e dolori diffusi, come in una sindrome influenzale.
Se l’infezione non viene trattata, questa si dissemina nell’organismo provocando eritemi e interessando altri organi. Questo processo si verifica in un arco temporale che può andare da settimane a mesi.
Oltre a malessere generale, dolori muscolari, astenia e ingrossamento dei linfonodi, in questa fase si manifestano disturbi a carico delle articolazioni, del cuore e del sistema nervoso. Infatti, tra i sintomi possiamo avere:
La fase tardiva inizia anche dopo anni il verificarsi della fase precoce e può manifestarsi dopo un lungo periodo asintomatico. Il sintomo più comune è l’artrite di Lyme, che si manifesta con infiammazione delle articolazioni e forte dolore persistente.
La pelle può andare incontro ad una forma di dermatite atrofizzante, i cui sintomi sono un eritema di colore viola e la modifica strutturale della pelle e dei tessuti sottocutanei. Il sistema nervoso può essere interessato da:
In conclusione, è possibile stabilire la Malattia di Lyme dopo quanto si manifesta? Se consideriamo tutte le fasi, questa malattia può durare anni. In alcuni casi, quando la terapia viene iniziata con molto ritardo, può addirittura cronicizzarsi.
La diagnosi della Malattia di Lyme può non essere semplice. Il sintomo caratteristico, come visto, è l’eritema a bersaglio. Tuttavia, questo non si presenta nel 25% dei casi. Inoltre, è possibile che la persona non si accorga della puntura della zecca Ixodes.
In questi casi il medico, in allerta per le abitudini del paziente o di viaggi a rischio, deve necessariamente ricorrere alla ricerca nel sangue o nel liquido cerebro-spinale degli anticorpi contro la Borrelia.
Fortunatamente, è possibile curare la Malattia di Lyme grazie ad una terapia antibiotica. Nel trattamento della malattia, i più utilizzati sono amoxicillina, doxiciclina e ceftriaxone. Questi possono essere assunti anche in combinazione e per diverse settimane.
Se si interviene precocemente, ci sono ottime probabilità di guarigione completa. Se invece l’intervento è tardivo, purtroppo, si possono riportare danni permanenti sui quali non si può intervenire: problemi al cuore, alle articolazioni, al sistema nervoso o, ancora, dermatite atrofizzante.
La prevenzione risulta sempre la migliore strategia da adottare e la malattia di Lyme non fa eccezione.
Per evitare che le zecche si attacchino addosso durante una passeggiata o un’escursione, è importante cospargere la pelle e gli abiti di soluzioni repellenti a base di DEET o icaridina. Il DEET viene utilizzato in concentrazioni dal 10 al 50% a seconda del rischio e non è consigliato nei bambini. L’icaridina al 20%, invece, può essere usata al di sopra dei 2 anni e protegge fino a 5 ore.
Anche l’abbigliamento è molto importante. Pantaloni lunghi, infilati dentro le calzature, e maglie a maniche lunghe: questi accorgimenti, durante una passeggiata nella natura, riducono di molto la possibilità che la zecca riesca a mordere. Alla fine della passeggiata bisogna comunque sempre fare un’attenta ispezione della pelle per assicurarsi che nessuna zecca sia riuscita ad attaccarsi.
Quando molto piccole, le zecche possono anche essere scambiate al tatto per un neo in rilievo. Ad un’analisi più attenta, però, le si riconosce. Nel caso in cui si ritrovi una zecca attaccata al corpo, è molto importante rimuoverla subito per diminuire il rischio di infezione.
Per rimuovere correttamente una zecca è necessario utilizzare:
Dopo aver indossato i guanti si afferra la zecca nel punto più vicina alla cute e si tira con un movimento deciso ma senza strappi. Si può anche ruotare leggermente per favorire la rimozione. Se il rostro dovesse rimanere incastrato nella cute, va rimosso utilizzando un ago sterile.
Dopo essere stata rimossa, per ucciderla, la zecca deve essere messa in un barattolino chiuso con alcool.
In ogni caso è comunque raccomandato avvisare il medico, che valuterà se eseguire analisi specifiche.