Riconoscere i primi sintomi dello shock anafilattico è fondamentale, tanto quanto avere con sé gli autoiniettori di adrenalina: scopriamo come utilizzarli e cosa fare in caso di
Esegui il checkout utilizzando il tuo account
Questo sito è protetto da reCAPTCHA, e dalle Privacy Policy e Termini e condizioni di Google.
Esegui il checkout come nuovo cliente
La creazione di un account è veloce, semplice e gratuita! Alcuni dei vantaggi di essere un utente registrato:
A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Riconoscere i primi sintomi dello shock anafilattico è fondamentale, tanto quanto avere con sé gli autoiniettori di adrenalina: scopriamo come utilizzarli e cosa fare in caso di emergenza
Lo shock anafilattico è la manifestazione più estrema di una reazione allergica. Durante una reazione allergica, l’organismo reagisce più o meno violentemente ad un agente (allergene). Questo viene riconosciuto dal sistema immunitario come pericoloso, anche se in realtà non lo è.
Quando l’organismo viene a contatto con l’allergene per cui ha sviluppato gli anticorpi IgE specifici, questi si attivano innescando la liberazione di mediatori dell’infiammazione e di istamina. La conseguenza è lo scatenarsi di una serie di sintomi, tipici dello shock anafilattico.
I sintomi della normale allergia li conosciamo tutti. Molti li sperimentano in primavera, con occhi rossi che lacrimano, naso che cola, prurito, qualche volta eczema cutaneo e, nei casi più importanti, difficoltà a respirare.
Quando però la reazione allergica è più violenta e importante, iniziano a manifestarsi sintomi molto più gravi e tipici dello shock anafilattico:
A livello della cute, oltre al prurito e al rossore, lo shock anafilattico può scatenare:
A livello respiratorio si possono manifestare:
A livello cardiovascolare, una reazione da shock anafilattico può comportare:
La parola shock si riferisce proprio all’insufficiente distribuzione di sangue all’organismo, che può causare la morte.
Oltre a questi sintomi molto evidenti, possono presentarsi anche altri sintomi come:
La causa dello shock anafilattico è da attribuire ad un’anomala risposta del sistema immunitario agli allergeni. Quelli che più comunemente sono in grado di scatenare reazioni così gravi sono:
In alcune persone, è possibile che lo shock anafilattico venga scatenato dall’esposizione all’allergene in concomitanza ad esercizio fisico intenso.
In caso di shock anafilattico bisogna intervenire tempestivamente per bloccare immediatamente tutta la cascata di eventi che può portare alla morte. Le azioni importanti da mettere in atto sono:
Se ci sono difficoltà respiratorie o nelle donne in gravidanza, è sempre meglio stendere il paziente sul fianco sinistro. Se ciò non è possibile, almeno si deve far sedere la persona e sollevarle le gambe.
L’adrenalina è il farmaco che contrasta tutte le reazioni che portano allo shock nell’allergia. Se somministrato prontamente, correttamente e nella giusta dose, l’adrenalina può salvare la vita al paziente.
Se un paziente sa di essere allergico e a rischio di shock, deve sempre portare con sé un autoiniettore di adrenalina. Queste siringhe, a forma di penna, contengono adrenalina stabile a temperatura ambiente e predosata.
La penna deve essere premuta contro la coscia per un tempo di circa 10 secondi e permette l’iniezione anche attraverso i vestiti. Se i sintomi persistono dopo 5-15 minuti ed è disponibile un secondo autoiniettore, bisogna usare anche quello.
Per intervenire rapidamente, in caso di shock anafilattico, bisogna essere in grado di capire cosa sta succedendo. Per questo motivo, è fondamentale fare molta attenzione ai primi sintomi. Tra quelli già indicati, i più evidenti e riconoscibili sono:
Individuare il rischio, in alcune situazioni, è più semplice. Per fare un esempio: se una persona allergica alle api viene punta, bisogna intervenire senza nemmeno aspettare i primi sintomi. In caso di dubbi, saranno gli operatori del 112 o del 118 a guidare il soccorritore. L’importante è fornire informazioni nel modo corretto, cercando di mantenere la calma e rispondendo alle domande.