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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
L’infezione da streptococco colpisce sia adulti che bambini: scopriamo quali sono i sintomi principali e come intervenire
Chiunque abbia bambini in casa o lavora con i bambini, ha sicuramente sentito nominare il famigerato streptococco. Questo batterio molto comune è il responsabile di una vasta gamma di infezioni. Queste vanno dal semplice mal di gola (faringite) a patologie molto più gravi e complesse, non facilmente ricollegabili al mal di gola.
Col nome streptococco si identifica in realtà un gruppo di batteri di diversi tipi. Quello a cui si fa riferimento per le frequenti epidemie di faringite che colpiscono i bambini, è lo Streptococcus pyogenes. Questo batterio è meglio conosciuto come Streptococco Beta Emolitico di Gruppo A, indicato con l’acronimo SBEGA.
L'infezione da streptococco si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con le secrezioni respiratorie di una persona infetta. Ad esempio, è possibile che il contagio avvenga tramite goccioline di saliva o muco. Le vie più comuni di trasmissione includono:
Il rischio di contagio diventa molto più elevato negli ambienti affollati, come scuole e asili. Qui, la diffusione del batterio è facilitata dal contatto ravvicinato tra le persone. Anche il contatto con superfici contaminate può portare al contagio, sebbene questa modalità sia meno frequente.
L’incubazione è il tempo che intercorre tra l’esposizione al batterio e la comparsa dei sintomi. Il periodo di incubazione dello streptococco varia, di solito, tra 1 e 5 giorni. Durante questo periodo, anche in assenza di sintomi, una persona infetta può già essere contagiosa. La velocità con cui si manifesta l'infezione dipende da vari fattori, tra cui la forza del sistema immunitario della persona e dal sottogruppo di streptococco.
I sintomi possono variare a seconda della parte del corpo interessata e della gravità dell'infezione. I sintomi più comuni si manifestano nella gola, ma possono anche coinvolgere la pelle e altre parti del corpo.
Nella maggior parte dei casi, soprattutto in adulti o bambini molto piccoli, l’infezione resta asintomatica. Nei bambini tra i 5 e i 15 anni, invece, esiste un maggiore rischio di sviluppare complicazioni.
Nei bambini, l'infezione da streptococco si manifesta spesso in modo improvviso con i sintomi di una faringite acuta:
mal di gola e difficoltà a deglutire;
tonsille rosse, ingrossate, con placche e pus;
febbre alta;
linfonodi ingrossati nella zona del collo.
Negli adulti, in genere, i sintomi sono più lievi. I principali sono:
Se si tratta di adulti fragili e se l’infezione non viene prontamente trattata, c’è comunque la possibilità che si sviluppino complicazioni come la febbre reumatica.
L’infezione da streptococco, soprattutto in occasione del primo contagio, può manifestarsi come scarlattina. Il sintomo caratteristico è un’eruzione cutanea che parte dalle pieghe delle ascelle, per poi distribuirsi su tutto il corpo. Viene risparmiata la zona attorno alla bocca che, per contrasto, appare pallida.
La lingua assume un aspetto particolare, definito a fragola, perché è rossa con delle papille molto evidenti. Secondo gli esperti, la scarlattina si sviluppa a causa dell’ipersensibilità ad una tossina prodotta dallo streptococco.
Anche la malattia reumatica, conseguente all’infezione da streptococco, è da attribuirsi ad una risposta anomala del nostro organismo. Il sistema immunitario, nell’attaccare le proteine di questo batterio, sbaglia bersaglio e causa l’infiammazione di diverse strutture dello stesso organismo.
A seconda delle strutture interessate, la malattia reumatica può manifestarsi come:
Per la diagnosi di faringite da streptococco, è importante effettuare il tampone faringeo. Questo, infatti, è l’unico esame che permette al medico di distinguere l’infezione da streptococco da un’infezione virale. Ciò permette al medico di prescrivere la necessaria terapia.
Il tampone, in genere, viene prescritto in caso mal di gola persistente con placche, febbre e linfonodi ingrossati. Può essere eseguito un test rapido, che trovi qui. Nei casi dubbi, per maggiore sicurezza, il test può essere eseguito in laboratorio.
Quando il tampone rileva la presenza di streptococco, al fine di evitare le possibili complicazioni, il medico prescrive un trattamento antibiotico.
La terapia prescritta prevede l’impiego dell’amoxicillina e, solo in caso di allergia, dell’azitromicina. In caso di infezione da streptococco, il medico può indicare dosaggi superiori alla media. La durata della terapia è, di solito, di 10 giorni. Il paziente starà meglio già dopo un paio di giorni e non sarà più contagioso.
Come sempre, la terapia antibiotica va portata a termine per evitare l’instaurarsi di antibiotico resistenza. Durante la terapia antibiotica, è importante stare a riposo, mangiare bene e idratarsi adeguatamente.