Il consumo di kefir può offrire numerosi benefici allorganismo ma anche controindicazione che è bene
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A cura di
Dott.ssa Giusy Boccia
Il kefir è un alimento di origine caucasica, il cui consumo è molto diffuso in Asia e Russia. Il kefir può essere classificato come derivato del latte. Esso, infatti, si ottiene dalla fermentazione del latte stesso. Per la produzione del kefir, possono essere usati diversi tipi di latte: vaccino, di pecora e di capra.
La fermentazione del latte avviene grazie all’azione di microrganismi batterici e lieviti, che sono presenti nei granuli di kefir (kefiran). Se consideriamo il kefir fatto in casa, alla fermentazione lattica si aggiunge anche una piccola parte di fermentazione alcolica.
Questo alimento può essere consumato in due forme diverse: in vasetto, più denso e cremoso, oppure liquido da bere. Una singola porzione di kefir si aggira sui 200-250g, circa un bicchiere o una tazza media, che è possibile consumare a colazione o come spuntino (anche con aggiunta di frutta fresca o cereali).
Il kefir ha un apporto calorico basso, circa 41 kcal per 100g di prodotto. È composto principalmente da acqua, proteine e lipidi. Questo alimento è molto ricco di vitamine, come quelle del gruppo B, la vitamina A, C e D.
Il kefir contiene anche minerali come calcio e fosforo, quindi può essere utile il consumo quotidiano in soggetti anziani e donne in gravidanza. È inoltre ricco di triptofano, un amminoacido precursore della serotonina (l’ormone del buon umore).
In quanto ricco di proteine, il kefir risulta particolarmente adatto ad un regime alimentare proteico (come nel caso di chi fa sport).
Grazie al contenuto di probiotici, oltre a favorire il benessere intestinale apportando principalmente lactobacilli., il kefir è in grado di fungere da supporto per il nostro sistema immunitario.
Nonostante sia un derivato del latte, è abbastanza digeribile ed è ben tollerato anche da chi ha problemi con il lattosio. Questo si spiega poiché il kefir presenta una quantità di lattosio ridotta, grazie all’azione di β-galattossidasi in grado di scindere il legame, caratteristico del lattosio, tra glucosio e galattosio. Discorso diverso per chi soffre di allergia al latte, in questo caso il kefir è da evitare.
Secondo alcuni studi, il kefir ha manifestato una buona azione antimicrobica nei confronti di alcuni batteri dell’intestino come: Shigella, Salmonella, Escherichia coli, Staphylococcus, Proteus e Listeria. Ha mostrato, inoltre, un’attività inibitoria anche verso la Candida albicans e la formazione di spore di Aspergillus flavus.
Altri studi dimostrano l’attività antinfiammatoria del kefir e l’aiuto nel prevenire alcuni tipi di tumori. Da questi studi, infatti, è emerso che alcuni tipi di peptidi derivanti dalla fermentazione sono in grado di stimolare l’apoptosi (morte) delle cellule tumorali.
Il consumo di kefir è sconsigliato in determinati casi, tra cui:
Inoltre, il kefir è da consumare in maniera moderata se si soffre di acidità gastrica, ulcera e reflusso gastroesofageo.
Sono stati condotti degli studi su animali da cui è emerso che il kefir porta ad una riduzione del colesterolo LDL e dei trigliceridi. Tuttavia, questo studio non ha trovato riscontro sui soggetti umani (anche se ai probiotici è stato attribuito più volte un potere ipocolesterolemizzante).
Il kefir si accomuna spesso allo yogurt, più che altro per la consistenza. Ma quali sono le differenze tra yogurt e kefir? La differenza principale è rappresentata dal sapore. Il kefir, infatti, presenta un sapore più acido e leggermente frizzantino.
Queste caratteristiche sono dovute al contenuto di alcol etilico (seppure in basse percentuali) e all’anidride carbonica prodotta dalla fermentazione alcolica.
Questa caratteristica, che differenzia il kefir dallo yogurt, è particolarmente marcata nel prodotto realizzato in casa. Il kefir commerciale, che troviamo nei supermercati, si presenta invece molto più vicino allo yogurt come sapore.
Se vuoi, puoi preparare il kefir a casa utilizzando acqua o latte. Il consiglio è quello di preferire il kefir fatto in casa a quello industriale, in quanto presenta una varietà di ceppi batterici e lieviti maggiore, quindi apporta molti più benefici alla nostra salute.
Se scegli di preparare un kefir di latte, ti servono soltanto 2 ingredienti: latte intero e grani di kefir. Per prepararlo, segui questi passaggi.
1. Scola i grani di kefir con un setaccio.
2. Versa il latte, a temperatura ambiente, in un contenitore e poi aggiungi i grani.
3. Mescola il tutto con un mestolo e copri bene con uno strofinaccio, fissandolo al recipiente con un elastico. Lascia fermentare il composto in un luogo non esposto al sole, ad una temperatura tra i 18 e i 30 gradi.
4. Dopo circa 18 ore verifica la consistenza. Se il kefir è pronto, filtralo e separa i grani che poi potrai riutilizzare per preparare altro kefir.
5. Mescola bene il composto e trasferiscilo in una brocca, coprilo e lascialo in frigo almeno un paio di ore prima di consumarlo.