Artrosi e artrite sono due patologie spesso confuse: vediamone similitudini e
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Artrite e artrosi sono termini che spesso vengono confusi, anche perché condividono numerosi sintomi. Entrambe sono malattie reumatiche, cioè patologie caratterizzate da dolori ad articolazioni, muscoli ed ossa, ma anche ad altri tessuti e organi.
Il loro nome deriva dalla parola greca reuma, che significa scorrere. La caratteristica di queste due patologie è infatti un dolore che migra, come se scorresse nel corpo. Nonostante questi punti in comune, c’è differenza tra artrosi e artrite.
Il termine artrite racchiude moltissime patologie reumatiche (esistono più di 100 diversi tipi di artrite) nelle quali la componente principale è l’infiammazione. Tra i principali sintomi dell’artrite troviamo:
Il processo infiammatorio che porta all’artrite può essere scatenato da diversi fattori.
Quando la causa dell’infiammazione è il proprio sistema immunitario, si parla di malattia autoimmune. Un esempio di artrite autoimmune è l’artrite reumatoide, che interessa prevalentemente il sesso femminile e può colpire anche in età pediatrica.
Un altro esempio di malattia infiammatoria è l’artrite psoriasica, che colpisce una parte dei pazienti già affetti da psoriasi. In questa malattia il sistema immunitario attacca la pelle, con la comparsa di chiazze rosse ricoperte da placche bianche. Questo tipo di artrite può anche passare ad attaccare articolazioni e organi come occhi, cuore e reni.
L’artrite può anche essere generata da problemi metabolici. Nella gotta, ad esempio, si ha un accumulo di cristalli di acido urico nelle articolazioni. Ciò dà origine all’infiammazione, da cui scaturisce l’artrite gottosa.
Alcuni tipi di infezioni possono interessare le articolazioni, scatenando un tipo di artrite definita settica e che può essere caratterizzata dalla presenza anche di febbre. Alcuni tipi di infezioni invece possono provocare una forma di artrite detta reattiva, che compare a qualche settimana di distanza dall’infezione.
È il caso ad esempio della febbre reumatica, che colpisce in prevalenza i bambini tra i 5 e i 10 anni dopo un’infezione da Streptococco (come la tonsillite). In questi casi, il sistema immunitario attivato dallo Streptococco sbaglia il suo bersaglio e attacca cellule delle articolazioni, ma anche cuore, sistema nervoso e cute. Questo tipo di evento attualmente è più raro, ma in passato era molto più diffuso, perché le infezioni da Streptococco non venivano efficacemente trattate.
CURIOSITÀ
La febbre reumatica era così diffusa in passato, che una delle sue manifestazioni, gli spasmi involontari di braccia e gambe nei bambini che ne erano affetti, ha dato luogo ad un detto molto diffuso in Campania. Infatti è frequente sentire l’espressione “tiene l’arteteca” per indicare scherzosamente un bambino vivace, che non riesce a stare fermo. Il termine “arteteca” deriva proprio da artrite.
L’artrosi è una patologia degenerativa delle articolazioni, dovuta prevalentemente all’età. Questa patologia colpisce prevalentemente ginocchia e colonna vertebrale, ma anche mani e piedi. Essa è causata dall’usura e il deterioramento delle cartilagini. Presenti nelle articolazioni, esse svolgono una funzione di cuscinetto alle ossa quando compiamo un movimento.
L’assottigliamento della cartilagine articolare può essere tale da determinare la produzione di protuberanze dette osteofiti. A livello delle mani è possibile vedere la produzione di osteofiti, che altro non sarebbero che i noduletti presenti al livello delle articolazioni delle dita.
Il processo di inizio dell’artrosi è correlato all’età. Il processo inizia già a partire dai 40 anni. I primi sintomi dell’artrosi si manifestano tuttavia dopo i 50 anni, con dolore e rigidità articolare.
Esiste anche un tipo di artrosi definita secondaria. Questa può manifestarsi anche in età più giovane rispetto all’artrosi ed ha diverse possibili origini:
Parlare di prevenzione in merito ad artrosi ed artrite non è semplice. Tuttavia è importante seguire quelle che sono le raccomandazioni generali per un corretto stile di vita. Quindi:
La terapia dell’artrosi è mirata sostanzialmente a contrastare il deterioramento delle cartilagini e delle articolazioni e a combattere il dolore. Uno dei primi rimedi da mettere in campo è lo svolgimento di esercizi specifici, svolti sotto la supervisione di un fisioterapista.
A questo, se il medico lo ritiene opportuno, è possibile abbinare l’infiltrazione di acido ialuronico all’interno delle articolazioni per favorirne la motilità. Da non escludere la possibilità di ricorre a tutori specifici e a farmaci antidolorifici per contrastare il dolore.
Individuare la cura corretta per l’artrite è più complesso. Per farlo, il primo passo da compiere è individuare il tipo di artrite da cui si è affetti. Una volta fatto ciò, è compito del medico quello di individuare i farmaci più idonei a contrastare il problema.
Oltre a trattare il dolore, in funzione del tipo di artrite, è possibile attualmente ricorrere anche a nuovi farmaci che agiscono specificamente. Un esempio sono i farmaci biologici o meglio biotecnologici, che trovano impiego nella terapia dell’artrite reumatoide. Questi hanno la funzione di rallentare la progressione della malattia, ridurre dolore e gonfiore, assicurare un sollievo di lunga durata.
Nel trattamento delle patologie che interessano le articolazioni, è possibile prevedere anche l’impiego di integratori che migliorano la funzionalità articolare e riducono l’infiammazione. Come in tutte le problematiche di salute, però, l’invito è di evitare di prendere decisioni in autonomia. Anche se si soffre di artrosi o di artrite, dunque, è sempre bene valutare insieme al proprio reumatologo se e quali integratori assumere per la propria situazione specifica.
Tra le sostanze più utilizzate per nutrire le cartilagini, proteggerle e ridurre l’infiammazione articolare ci sono:
Anche gli integratori ad azione antinfiammatoria possono essere utilmente impiegati, soprattutto per ridurre l’uso cronico di farmaci antinfiammatori e antidolorifici e i loro conseguenti effetti collaterali. Esempi di integratori antinfiammatori sono: