Le placche alla gola non sono una malattia ma il sintomo di unÂ’infezione o altro problema: scopriamone le cause e i
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Le placche alla gola sono delle macchie in rilievo di colore bianco-giallastro, che colpiscono la mucosa delle tonsille, sul palato molle, l’ugola e la parte posteriore della faringe. Le placche alla gola sono quasi sempre associate al mal di gola e quando compaiono, soprattutto nei bambini, fanno scattare immediato l’allarme antibiotico. Tuttavia, non sempre è necessario ricorrere all’antibiotico per placche alla gola.
Le placche alla gola non sono, infatti, una malattia. Esse rappresentano il sintomo di una malattia, che può essere causata da infezioni batteriche (in questo caso l’antibiotico può risultare utile), ma anche virus, funghi, tumori o alterazioni strutturali (come i calcoli tonsillari).
Alcune problematiche che interessano il cavo orale rischiano spesso di essere confuse con le placche alla gola. Una di queste è rappresentata dai calcoli tonsillari.
Anche detti tonsilloliti, sono formazioni solide di cellule morte, cibo e muco che si allocano nelle cripte tonsillari. Pur non essendo placche, i calcoli tonsillari si presentano con un aspetto molto simile. Il sintomo più frequente che ne deriva è rappresentato dall’alitosi.
Anche le afte della bocca possono essere erroneamente confuse con le placche alla gola. Queste però si formano solitamente su lingua, interno delle guance e delle labbra. Anche se non pericolose, tali lesioni spesso provocano sintomi molto accentuati con dolore e bruciore che possono essere molto intensi.
Le placche bianche in gola sono, nella maggior parte dei casi, uno dei sintomi di un’infiammazione acuta della mucosa di tonsille e faringe dovuta ad un’infezione. Questo tipo di problema si manifesta con maggiore frequenza in bambini e soggetti con un sistema immunitario debole.
Ma le placche in gola quanto durano? Di norma, queste si risolvono in breve tempo se si interviene correttamente sulle cause che le hanno provocate.
I virus che possono provocare la formazione di placche alla gola sono in generale quelli respiratori, quindi influenzali e parainfluenzali. Tra gli altri, possiamo citare:
In questi casi, le placche si manifestano insieme a tutti i sintomi tipici, come:
I batteri che più comunemente portano alla presenza di placche alla gola sono del tipo Streptococco beta emolitico di gruppo A. Questi batteri possono comportare complicazioni, che vanno dalla febbre reumatica alla setticemia. È per questo motivo che, spesso, le placche alla gola mettono in allarme spingendo immediatamente all’impiego dell’antibiotico.
Altri batteri responsabili, ma per fortuna ormai molto più rari, sono quelli della difterite, della clamidia, della gonorrea e della sifilide.
Anche le infezioni provocate da funghi, come la candida o mughetto, possono essere causa delle placche alla gola. Questo tipo di infezione si riconosce facilmente per la produzione caseosa e anch’essa si risolve rapidamente con la terapia.
La cosa migliore da fare quando si notano delle placche alla gola, a maggior ragione se associate a febbre e altri sintomi, è evitare l’automedicazione e rivolgersi al medico. Se questi lo riterrà necessario, per distinguere tra infezione virale e batterica, potrà ricorrere ad un test rapido o ad un esame colturale per lo streptococco.
Il test rapido è molto utilizzato per i bambini, in modo da poter iniziare rapidamente la terapia. Negli adulti, invece, potrebbe dare un esito falso negativo. Per tale ragione, di norma si procede all’esame colturale.
Con un corretto approccio terapeutico, il problema legato alle placche alla gola tende a risolversi entro due settimane circa. Superato questo arco temporale, invece, il consiglio è quello di rivolgersi nuovamente al proprio medico. Questi, dopo le opportune valutazioni, può decidere di effettuare esami (come un esame completo del sangue) più approfonditi per individuare il motivo che porta alla mancata risoluzione del problema.
Un’infiammazione protratta nel tempo o recidivante, può essere la spia di problemi più o meno seri ma per fortuna meno frequenti: dalla mononucleosi alla leucemia.
Come curare le placche alla gola? Le cure previste sono diverse a seconda della causa che ha determinato la formazione delle placche.
Spesso ci si chiede: come togliere le placche alla gola senza antibiotico? Esistono diversi rimedi naturali che, pur non potendo guarire le placche da Streptococco, possono essere utilizzati per alleviare i fastidi e favorire la guarigione.
Evita bevande troppo calde e cibi eccessivamente caldi e piccanti, in modo tale da non acuire i sintomi causati dalla placca alla gola
Sorseggia tisane tiepide allo zenzero, salvia o timo e aggiungi un cucchiaino di miele e qualche goccia di succo di limone. Questo ti aiuterà a provare sollievo da dolore
Utilizza spray e caramelle a base di antinfiammatori o principi naturali, come il miele, la propoli, la grindelia e il timo. Tali sostanze aiutano a lenire il dolore
È possibile prevenire la formazione di placche alla gola, quando l’origine è di forma virale e infettiva, in un modo molto semplice: con il distanziamento. Il consiglio, infatti, è quello di non avere contatti troppo ravvicinati con persone affette momentaneamente da infezioni quali tonsillite, faringite, raffreddore e influenza. Le placche alla gola sono contagiose quindi? Non sono le placche in sé ad essere contagiose ma le patologie che ne causano la comparsa.