Le punture marine rappresentano uno degli episodi spiacevoli più ricorrenti in spiaggia: ecco alcuni consigli su cosa fare e cosa non
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Per milioni di persone è arrivato il momento di concedersi un po’ di meritato riposo con le tanto attese vacanze estive. In tantissimi si riverseranno in spiaggia, per concedersi delle lunghe giornate di mare. Attenzione però ad un imprevisto che è tra i più ricorrenti e fastidiosi: le punture marine. Meduse, anemoni, ricci di mare, tracine e pulci di mare: sono numerosi le minacce da cui stare lontano quando siamo in acqua. Ma cosa fare e cosa non fare se si è vittima di una puntura marina?
Meduse e anemoni fanno parte della stessa famiglia di animali marini, quella degli cnidari. Mentre le meduse vengono trasportate dalle correnti, gli anemoni restano attaccati ai fondali, sugli scogli. Nei loro tentacoli sono presenti degli organi urticanti (nematocisti) che, a contatto con una preda o anche con la nostra pelle, liberano un veleno urticante.
Il veleno di meduse e anemoni ha un grado di tossicità diversa a seconda della specie. In generale, le meduse e gli anemoni presenti nei nostri mari possono provocare dolore e fastidio, simili ad un’ustione, a livello della pelle. Solo raramente le loro punture causano reazioni a livello sistemico. Cosa fare quindi quando inavvertitamente si viene a contatto con un anemone o con una medusa?
Controindicato l’uso di ammoniaca in caso di puntura di medusa.
Le tracine (o pesci ragno) sono dei pesci molto diffusi nei nostri mari, dove il fondale è sabbioso e poco profondo. Questi presentano delle spine sulla pinna dorsale, che sono collegate ad un organo che produce il veleno responsabile dei sintomi conseguenti alla puntura.
Quando capita di toccare accidentalmente le spine dorsali di una tracina, si avverte immediatamente un dolore pungente molto forte. Un fastidio, questo, che aumenta nei 15-20 minuti successivi alla puntura. Nel punto di contatto con la spina, la pelle si arrossa e si gonfia e possono comparire sintomi generali come nausea e febbre.
Assolutamente inutile l’applicazione di ammoniaca.
I ricci di mare sono molto diffusi nei nostri mari. A differenza di quelli tropicali, però, questi non hanno aculei velenosi. Nonostante ciò, pestare un riccio di mare rimane un’esperienza spiacevole. Gli aculei, infatti, si conficcano in profondità e per la loro particolare conformazione è difficile rimuoverli.
Assolutamente da evitare la rimozione “fai da te” degli aculei. Questo può infatti determinare lo spostamento dell’aculeo in profondità, causando infezioni.
Le pulci di mare, a dispetto del loro nome, non sono insetti. Essi sono infatti dei minuscoli crostacei, diffusi anche nei nostri mari. Vengono trasportati dalla corrente e si ancorano ai pesci per nutrirsi del loro sangue. Le pulci di mare presentano delle spine che irritano la pelle e, se mordono per ancorarsi, danno la sensazione di un pizzico.