L’infiammazione del nervo sciatico può essere molto fastidiosa: vediamo le cause e in che modo
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
La sciatalgia, anche detta sciatica, è il dolore avvertito lungo il percorso compiuto dal nervo sciatico e conseguente alla sua infiammazione. L’infiammazione di questo nervo così importante può influire sulla qualità di vita di chi ne soffre.
Il nervo sciatico è il più lungo del nostro corpo. Esso parte dalla spina dorsale e si forma dall’unione di fibre nervose che passano negli spazi tra le ultime vertebre della regione lombo sacrale (da L4 a S3). Queste fibre si uniscono in prossimità del muscolo piriforme (uno dei muscoli del gluteo) per formare il nervo sciatico, il quale poi continua lungo la coscia, la gamba e il piede.
Il nervo sciatico è formato da due tipi di fibre nervose:
Da ciò si può comprendere l’importanza di tale nervo. Non a caso, infatti, la sua infiammazione si fa decisamente sentire.
Le cause dell’infiammazione del nervo sciatico sono generalmente correlabili ad una compressione della radice del nervo, nei punti in cui fuoriesce dagli spazi tra le vertebre.
La compressione del nervo sciatico è generata, nella maggior parte dei casi, da un’ernia del disco intervertebrale. Tra le vertebre sono infatti presenti dei dischi intervertebrali che fanno da ammortizzatori. Essi sono costituiti da un tessuto fibroso, ripieno di una sostanza gelatinosa. Se il disco si rompe, la parte gelatinosa fuoriesce comprimendo il nervo e causandone l’infiammazione.
Altre cause di compressione possono essere:
La compressione può anche essere esercitata dal muscolo piriforme, in seguito ad una sua contrattura. In questo caso si parla di Sindrome del piriforme.
Un discorso a parte va fatto per la sciatalgia in gravidanza. La compressione del nervo sciatico, in questo caso, è causata dall’accresciuto volume dell’utero. In più, non aiutano l’aumento di peso e la postura tipica dell’ultima fase della gravidanza.
Altre cause, meno frequenti per fortuna, sono:
Quest’ultima si presenta come una sindrome che porta ad una sofferenza di tutti i fasci nervosi che passano nell’ultima porzione di spina dorsale, con sintomi molto più importanti rispetto alla sola sciatalgia.
Sono considerati fattori di rischio che predispongono alla sciatalgia:
Il sintomo principale della sciatalgia è un dolore acuto e lancinante che parte dal gluteo e arriva anche fin sotto il piede, passando per la parte posteriore della gamba. Al dolore si possono aggiungere:
Di solito questi sintomi riguardano solo una gamba. Se invece il problema interessa entrambe le gambe o si associano problemi di incontinenza, potrebbe trattarsi di cauda equina. In questi casi, è importante rivolgersi immediatamente al medico.
Ma la sciatalgia quanto dura? I sintomi della sciatica hanno una prima fase acuta che dura circa 24-48 ore, in cui il dolore è molto forte. Superata questa prima fase, per la risoluzione completa del problema possono passare anche uno o due mesi. Se la durata supera questo tempo, con un nervo sciatico infiammato da mesi, si parla di sciatalgia cronica.
La diagnosi della sciatica viene eseguita dal fisiatra, dal neurologo o dall’ortopedico. Ad un occhio esperto può non essere necessaria alcuna analisi strumentale per comprenderne la causa.
Attraverso diverse manovre in cui si alzano le gambe del paziente o si valutano i riflessi a livello del ginocchio o del tallone, infatti, il medico è in grado di prevedere quale sia lo spazio intervertebrale interessato da un’eventuale ernia.
Se ad esempio manca il riflesso del tallone, probabilmente si tratta di un’ernia tra L5 e S1. Se invece manca il riflesso del ginocchio, potrebbe trattarsi di un’ernia tra L3 e L4.
Ovviamente il medico può approfondire la diagnosi e prescrivere diversi esami. I principali sono:
Come curare la sciatica? In caso di sciatalgia, generalmente si prescrive il riposo per i primi due giorni. L’indicazione è però quella di evitare l’immobilità assoluta, perché peggiorerebbe la situazione. Per riposo si intende quindi limitare le proprie attività, evitando tutto ciò che aumenta il dolore.
Nella fase più acuta dell’infiammazione, il medico può prescrivere farmaci antinfiammatori, antidolorifici e miorilassanti (che rilassano la muscolatura). Questo trattamento non può chiaramente durare per troppo tempo, visti gli importanti effetti collaterali di tali farmaci.
Passata la prima fase di dolore molto intenso, è necessario cercare di rimettersi in moto. Il consiglio è quindi quello di effettuare camminate leggere o ancora meglio esercizi posturali adatti, che possono essere prescritti e illustrati dal fisioterapista.
Nei casi più gravi o cronici, il medico può prevedere l’ozonoterapia o le iniezioni epidurali di cortisonici. Se il problema persiste, con un danno progressivo al nervo, si può procedere (in caso di ernia o lesioni) all’intervento chirurgico.
Spesso ci si chiede se è, in caso di sciatica, meglio caldo o freddo. Nella prima fase, quella più acuta, può risultare utile applicare degli impacchi di ghiaccio. Nella seconda fase, invece, è possibile trattare la zona interessata con degli impacchi caldi.
Per prevenire la sciatalgia o recidive del problema, è importante modificare il proprio stile di vita adottando dei piccoli ma preziosi accorgimenti.
Un peso corporeo eccessivo, va a gravare sulla colonna vertebrale. Una persistente condizione di sovrappeso, quindi, costituisce un serio fattore di rischio per l’infiammazione del nervo sciatico. La raccomandazione, dunque, è di provare a mantenere il più possibile il proprio peso-forma.
Per la sciatica, meglio risposo o camminare? La risposta corretta è assolutamente la seconda. Fare attività fisica come la camminata ma anche il nuoto, lo yoga, il pilates, la ginnastica funzionale o posturale, ma anche pesi correttamente eseguiti, permette di mantenere i muscoli allenati e tonici.
Questi, a loro volta, garantiscono sostegno alla colonna e le conferiscono quell’elasticità che la mette al riparo dai traumi. Al contrario, la sedentarietà irrigidisce la colonna vertebrale e indebolisce i muscoli.
Come stare seduti con la sciatica? Per chi svolge lavori sedentari, è importante mantenere la corretta postura. Alla scrivania dovremmo usare una sedia con uno schienale che supporti la zona lombare e che ci permetta di poggiare i piedi, mantenendo le ginocchia con un angolo di 90 gradi. La stessa cosa dovrebbe valere per i gomiti, sempre appoggiati alla scrivania.
Per chi invece svolge lavori pesanti, che possono favorire traumi o comunque stressare la colonna vertebrale (soprattutto il sollevare pesi in torsione), è importante cercare di effettuare i movimenti correttamente. In aggiunta, sarebbe auspicabile indossare delle apposite cinture che contribuiscano a supportare la zona lombare, dando un sostegno aggiuntivo alla parte bassa della schiena.