Come riconoscere le allergie primaverili e capire se sono davvero la causa dei fastidiosi sintomi che tutti conosciamo? Scopri anche rimedi e
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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Come riconoscere le allergie primaverili e capire se sono davvero la causa dei fastidiosi sintomi che tutti conosciamo? Scopri anche rimedi e cause
Le allergie si manifestano in diverse forme e periodi dell'anno. La primavera, con la fioritura delle piante, è la stagione delle allergie respiratorie. Queste sono scatenate dai pollini di graminacee, alberi e arbusti.
Tuttavia, le allergie non conoscono stagioni. L'allergia al nichel, ad esempio, causa dermatiti da contatto in qualsiasi momento. Questo tipo di allergia è innescata da oggetti metallici, cosmetici o alimenti. Ci sono poi gli acari della polvere, presenti tutto l'anno nelle nostre case, che provocano riniti e asma indipendentemente dal clima esterno.
Altre allergie comuni includono quelle alimentari (come l'intolleranza al lattosio o l'allergia alle arachidi) e quelle ai farmaci, che possono scatenare reazioni cutanee o respiratorie. Comprendere le diverse tipologie di allergie è fondamentale per riconoscerne i sintomi e adottare le giuste contromisure.
Perché l’allergia si manifesta soprattutto nel periodo primaverile? Durante la fioritura, le piante liberano i loro grani di polline che si disperdono nell’aria e arrivano a contatto con le mucose nasali o con gli occhi. Qui si disgregano, liberando delle proteine che il sistema immunitario riconosce come un nemico. Da qui ne deriva l’allergia.
La causa dell’allergia primaverile è genetica, per cui risulta allergico solo chi è predisposto. Nei soggetti allergici ai pollini, i sintomi aumentano o diminuiscono in funzione del periodo dell’anno e delle relative condizioni ambientali e climatiche. Gli stessi fattori, dunque, che influenzano la fioritura delle piante che causano le allergie.
Le allergie, come detto, sono causate dai pollini di alcune piante che fioriscono in primavera. Ma quali sono le piante che provocano allergie primaverili? Tra queste, ci sono:
È importante tenere presente che la diffusione dei pollini varia a seconda della regione geografica e delle condizioni meteorologiche. Per tale ragione, è sempre bene consultare i calendari pollinici. Questi rappresentano uno strumento prezioso per i soggetti allergici. I calendari pollinici, infatti, forniscono preziose informazioni sulla presenza di pollini nell’aria durante tutto l’anno.
Oltre ai pollini, possono esserci altri fattori esterni in grado di acuire i sintomi delle allergie primaverili. Tra questi, possiamo citare:
L’attivazione anomala del sistema immunitario, nel caso dell’allergia ai pollini, determina la comparsa di sintomi dell’allergia. Questi riguardano più frequentemente la mucosa nasale e gli occhi, ovvero le parti maggiormente esposte agli allergeni. Tuttavia, nei casi più intensi, l’allergia può interessare anche pelle e finanche i bronchi.
La rinite allergica consiste nell’infiammazione della mucosa nasale. Questo disturbo si manifesta con:
La rinite allergica si distingue dal raffreddore per il muco molto liquido e trasparente e per il fatto che non passa dopo 7-10 giorni. I sintomi della rinite allergica, infatti, continuano finché si è esposti all’allergene.
La congiuntivite allergica è data dall’infiammazione della congiuntiva. In questi casi, si manifestano problemi agli occhi come:
I sintomi della congiuntivite allergica stagionale, a differenza delle infezioni e di altre patologie dell’occhio, interessano entrambi gli occhi e non presentano secrezioni dense. In caso di congiuntivite allergica, è possibile intervenire con colliri specifici in grado di restituire benessere agli occhi.
Quando l’infiammazione causata dall’allergia arriva ad interessare i bronchi, essa si manifesta tramite la comparsa di asma. In questi casi, si presentano problemi rilevanti come:
I pollini possono contribuire anche ad una reazione eccessiva della pelle, con lo sviluppo di un’eruzione cutanea definita eczema. Questa può rivelarsi molto severa in persone con pelle sensibile o dermatite atopica.
L’eczema allergico primaverile si può manifestare attraverso sintomi cutanei come:
In questi casi, può essere utile intervenire applicando creme emollienti in grado di idratare la cute e ridurre il prurito.
In alcuni casi, i sintomi allergici persistono anche dopo brevi trattamenti. In questi casi, al pari di casi di allergia che riguardano bambini o che provocano problemi respiratori, è bene rivolgersi subito ad un allergologo. Ma in che modo è possibile capire a quale pianta si è allergici? La diagnosi, oltre che sulla visita, si basa su alcuni test specifici.
Il Prick Test (o test cutaneo) è uno degli strumenti di diagnosi più utilizzato in caso di allergie. Questo esame consiste nel mettere a contatto la pelle con gli allergeni più frequenti nella zona in cui vive il paziente.
Per farlo, viene utilizzata una lancetta monouso. Trascorso il tempo necessario, si valuta la reazione della pelle al contatto e vengono rilevate eventuali allergie.
Oltre ai test cutanei, è possibili procedere ad una diagnosi anche tramite esami ematici. Nel sangue è infatti possibile andare a ricercare gli anticorpi che l’organismo ha prodotto in risposta agli allergeni. L’esame viene effettuato facendo il dosaggio delle immunoglobuline e IgE. Esistono diversi tipi di test, tra cui:
Esistono dei rimedi di origine naturale, in grado di alleviare i sintomi causati dalle allergie primaverili. Tuttavia, è di fondamentale importanza ricordare che questi non vanno assolutamente a sostituire i farmaci prescritti dal proprio medico.
Tra i rimedi naturali per l’allergia primaverile, possiamo citare:
Per i soggetti allergici, durante il periodo primaverile è molto importante cercare di ridurre il più possibile l’esposizione ai pollini. Per farlo, è possibili mettere in atto alcuni piccoli accorgimenti. A questi, quando necessario, è possibile abbinare l’assunzione di antistaminici in grado di contrastare i sintomi.
Nei periodi in cui è prevista la fioritura della pianta a cui si è allergici, è bene evitare di fare passeggiate o attività fisica all’aperto. Per conoscere i momenti di fioritura e di maggiore dispersione dei pollini, il consiglio è quello di consultare il calendario pollinico.
Nei periodi di fioritura, è necessario fare attenzione a cambiare l’aria di casa nei momenti in cui c’è minore dispersione dei pollini. In città, si consiglia di farlo tra le 6 e le 8 del mattino; in campagna, invece, meglio aspettare dopo le 19.
I pollini potrebbero attaccarsi a panni e lenzuola distese ad asciugare all’aperto. In seguito, potrebbero invadere casa quando i panni vengono raccolti. Per tale ragione, il consiglio è di asciugare i panni in casa nei periodi di maggiore fioritura.
I pollini si depositano anche in casa, insieme alla polvere. È quindi importante fare particolare attenzione all’igiene domestica, facendo ricorso ad aspirapolveri dotati di filtri HEPA ad alta efficienza.
Durante il periodo di maggiore diffusione dei pollini, è importante proteggere gli occhi e le vie aeree quando si è all’aperto. Il consiglio è dunque quello di utilizzare occhiali e foulard. In questo modo, è possibile evitare che i pollini possano entrare in contatto con occhi e mucose.
Per evitare di diffondere i pollini all’interno dell’ambiente domestico, il consiglio è di spogliarsi immediatamente al rientro a casa ed effettuare una doccia. In questo modo, sarà ridotto il rischio di spargere allergeni all’interno della propria abitazione.
Come detto, nei casi che lo richiedono, è possibile far ricorso ad antistaminici. Questi hanno il ruolo di bloccare l’azione dell’istamina, ovvero la sostanza chimica che viene rilasciata nell’organismo durante una reazione allergica.
Gli antistaminici, dunque, vanno ad agire per alleviare i sintomi delle reazioni allergiche. Leggi l’articolo dedicato per scoprire quali sono i diversi tipi di antistaminici e quali utilizzare in base alle possibili cause.