La psoriasi colpisce circa 3 milioni di persone in Italia, senza una differenza sostanziale tra uomini e donne: scopriamo le varie forme di psoriasi e le cure
Esegui il checkout utilizzando il tuo account
Questo sito è protetto da reCAPTCHA, e dalle Privacy Policy e Termini e condizioni di Google.
Esegui il checkout come nuovo cliente
La creazione di un account è veloce, semplice e gratuita! Alcuni dei vantaggi di essere un utente registrato:
A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle, dovuta ad un’attività di crescita disordinata ed eccessiva dei cheratinociti (le cellule più numerose dell’epidermide). In presenza di psoriasi, il processo riproduttivo dei cheratinociti si velocizza in maniera anomala e si riduce da 28 a 3-5 giorni. Ciò comporta una crescita anomale dell’epidermide.
La problematica si manifesta così attraverso la comparsa sulla pelle di chiazze ispessite e arrossate (placche eritematose), dai bordi ben definiti e ricoperte da squame di colore biancastro o tendente al grigio-argenteo.
Questa malattia ha un andamento recidivante, caratterizzato da momenti di fase acuta (con una esacerbazione dei sintomi) e fasi di regressione (in cui i sintomi si alleviano e, nei casi meno gravi, tendono addirittura a scomparire).
Come vedremo in seguito, in base al diverso tipo di psoriasi, queste lesioni cutanee possono interessare tutte le parti del corpo. Tuttavia, le zone maggiormente interessate sono:
Circa il 30% delle persone affette da tale patologia, vedono insorgere la problematica prima dei 20 anni. Non è da escludere però la comparsa del problema in età adulta, anche dopo i 50 anni. In Italia la patologia interessa circa 3 milioni di persone, senza una distinzione significativa tra uomo e donna.
È bene sottolineare comunque che la psoriasi non è assolutamente contagiosa. Stare a contatto con una persona che ne è affetta, non espone in alcun modo ad un rischio di trasmissione della malattia.
Le cause della psoriasi sono ancora in parte da scoprire. Alla base del problema però c’è una predisposizione genetica, a cui si abbina un’attività anomala del sistema immunitario. Questi, per errore, produce anticorpi che finiscono per attaccare la pelle e provocare le lesioni tipiche della malattia.
Questa è classificabile comunque come un problema multifattoriale, riconducibile a diversi fattori in grado di scatenare o acuire il problema in chi è già predisposto:
Il fattore genetico incide in maniera significativa sulla comparsa della psoriasi. Le ricerche hanno dimostrato che 1 individuo su 3 che ne è affetto, ha altri familiari con la stessa problematica. La comparsa della malattia è dunque molto più probabile (ma non certa) nei figli di genitori affetti da questa problematica.
La predisposizione genetica non costituisce la causa unica da cui scaturisce la psoriasi. Un ruolo decisivo è giocato dallo stress fisico e psichico a cui l’organismo è sottoposto. Il verificarsi di un evento particolarmente stressante (come un lutto, un trauma, un periodo di forte tensione) può contribuire a scatenare l’insorgere del problema in quelle persone già geneticamente predisposte. È per questo che in alcuni casi si utilizza l’espressione psoriasi da stress.
Alcuni farmaci possono essere tra le cause di una acutizzazione dei sintomi. Tra questi, di sicuro ci sono i betabloccanti (farmaci che sono utilizzati nella terapia di alcune patologie cardiovascolari, tra cui ipertensione arteriosa, insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale).
Ci sono ulteriori fattori che contribuiscono a scatenare o aggravare la psoriasi:
Il Fenomeno di Koebner (detto anche isomorfismo attivo) consiste nella comparsa di lesioni, tipiche di quelle psoriasiche, in occasione di traumi anche di lieve entità. Non è un caso, infatti, che spesso queste lesioni compaiano nella zona dei gomiti. Ad incidere infatti è anche la frequenza a cui la zona del derma è esposta a traumi. E i gomiti, per l’appunto, rappresentano una delle parti del nostro corpo maggiormente a rischio urti.
Per la stessa ragione, riconducibile al Fenomeno di Koebner, tra le possibili cause ci sono da annotare anche ferite accidentali o chirurgiche.
Anche le infezioni virali, in special modo da streptococco, possono rappresentare un problema, soprattutto in caso di psoriasi guttata. Anche il virus HIV, seppure non causa diretta, accresce la possibilità di insorgenza del problema negli individui già predisposti.
Fumo e alcol fanno male al nostro organismo, per più e più ragioni. La loro azione dannosa si può riflettere anche sugli individui affetta da psoriasi. In special modo l’alcol, in quando vasodilatatore, costituisce una seria minaccia che può portare ad un acuirsi dei sintomi.
L’esposizione al sole, infine, contribuisce ad attenuare la psoriasi, rappresentando una delle terapie non mediche più efficaci. Grazie all’azione della vitamina D, infatti, i sintomi tendono ad una significativa riduzione durante il periodo estivo. Tuttavia, una sovraesposizione ai raggi UV può irritare la pelle che sarà poi più esposta agli stress termici invernali.
Pur con delle differenziazioni in base al diverso tipo di psoriasi, la malattia presenta dei sintomi ben chiari ed evidenti:
I sintomi della psoriasi, oltre ad incidere dal punto di vista puramente fisico, vanno a penalizzare anche la qualità della vita in chi soffre di forme particolarmente acute. Questa problematica si insinua anche nella sfera emotiva dell’individuo, causando sensazione di disagio in chi ne è affetto.
Proprio per la capacità di diminuire anche in maniera significativa la qualità della vita nelle persone affette da psoriasi, questo problema è stato classificato come malattia sociale dal Ministero della Salute.
La psoriasi, come più volte ripetuto, può presentarsi in diverse forme. A seconda della tipologia, a differenziarsi è non solo l’aspetto estetico ma anche la gravità e l’incidenza del problema. Le diverse forme sono:
È quella più diffusa, che interessa circa l’80% del totale dei casi. I tratti tipici sono:
Le parti del corpo maggiormente interessate dalla psoriasi a placche sono: ginocchia, gomiti, cuoio capelluto e zona lombo-sacrale. Tuttavia, le placche possono estendersi fino a confluire tra loro e interessare ampie zone del corpo.
Si presenta con delle piccole chiazze di colore rosso non molto intenso, che hanno una forma che ricorda la goccia (da qui il nome, che deriva dalla parola latina gutta ovvero goccia). La parte del corpo maggiormente interessata è il tronco, con le papule che possono però interessare anche altre zone.
Questo tipo di psoriasi è strettamente legata alle infezioni da streptococco. La psoriasi guttata, infatti, è spesso successiva ad un evento di faringotonsillite streptococcica. In virtù di ciò, un trattamento a base antibiotica o una tonsillectomia portano in molti casi ad una regressione dei sintomi.
Questa forma si caratterizza per le pustole ripiene di pus e, nei casi più severi, eritemi e fissurazioni. Questo tipo di psoriasi si differenzia in: localizzata e generalizzata. Nella forma localizzata, le pustole si concentrano prevalentemente su palmo della mano e pianta dei piedi. Quella generalizzata costituisce invece una forma molto grave, tuttavia con un’incidenza più ridotta.
Una forma grave di psoriasi è quella eritrodermica, che arriva ad interessare oltre 3/4 del corpo. Circa l’80% della cute è interessata da rossore, secchezza e desquamazione. Ciò porta a sintomi forti di prurito e dolore. Per la sua gravità questo tipo di psoriasi può condurre anche ad un’ospedalizzazione di chi ne soffre, per prevenire stati di disidratazione o comparsa di infezioni.
Anche quella artropatica costituisce una forma molto grave di psoriasi. Questa è, per certi versi, assimilabile all’artrite. Questa arriva infatti ad interessare le articolazioni e, in alcuni casi, lo scheletro. Secondo alcuni studi, è stato evidenziato che tra il 15% e il 30% di persone affette da psoriasi arrivano a sviluppare questo tipo di problematica.
Tra i sintomi:
Si manifesta con delle lesioni rosse e lisce. Le zone del corpo prevalentemente interessate da questo tipo di psoriasi sono le pieghe della pelle. Nello specifico:
Maggiormente interessati da questo tipo di psoriasi sono gli anziani, i diabetici e gli individui obesi.
La psoriasi è una patologia che presenta segni evidenti e specifici. Per tale motivo, la diagnosi avviene solitamente attraverso un semplice esame fisico delle lesioni psoriasiche da parte del dermatologo. Uno degli esami di cui si serve lo specialista è il segno di Auspitz, ovvero delle piccole emorragie che fanno seguito ad un leggero sfregamento della pelle interessata.
Come curare la psoriasi? La tipologia incide in maniera determinante sul percorso di cura da intraprendere. C’è purtroppo da dire, però, che la psoriasi rappresenta un problema che tende quasi sempre a cronicizzarsi e ad accompagnare l’individuo per tutta la vita.
Per tale motivo, dopo aver individuato il tipo di cura adatto grazie all’aiuto di un dermatologo, è importante avere grande costanza nel portare avanti il percorso. Anche nei casi di regressione, con una diminuzione dei sintomi, è fondamentale effettuare controlli periodici per tenere sotto controllo la malattia.
Detto ciò, esistono diverse cure da poter mettere in atto:
Le forme meno gravi e invadenti possono essere trattate con farmaci topici (pomate, creme, spray, unguenti, gel), applicati localmente sulle zone di cute interessate. Molto spesso questi prodotti sono a base di cortisone, efficace nel trattamento del problema. Questi però, seppure efficaci, richiedono un utilizzo per tempi non prolungati. Inoltre, anche la sospensione deve avvenire in maniera graduale in modo da evitare un riacutizzarsi dei sintomi o l’insorgere di una forma eritrodermica di psoriasi.
Molto utilizzati dai dermatologi sono i prodotti a base di vitamina D e analoghi (come il calcitriolo). Questi svolgono una funzione antinfiammatoria, agendo sulla proliferazione dei cheratinociti.
Ai farmaci è possibile abbinare una serie di prodotti, in grado di idratare la pelle e lenire prurito e bruciore causato dalle lesioni. È suggerito quindi far ricorso a fattori idratanti che simulino il fattore di idratazione naturale della pelle (la glicerina, le ceramidi, l’urea, lo squalene) e attivi che leniscano la sensazione di prurito (come il polidocanolo).
Nelle forme più gravi, quando la terapia topica non è sufficiente, si fa ricorso ad un trattamento farmacologico sistemico. In questo caso, i farmaci sono assunti per via orale (sottoforma di compresse) o per iniezione e vanno ad agire dall’interno dell’organismo.
I trattamenti sistemici biologici rappresentano una novità nella cura della psoriasi. Questi rappresentano un’alternativa al trattamento sistemico tradizionale, nei casi in cui quest’ultimo non risulti efficace o sia non indicato per il paziente.
I farmaci biologici vanno ad agire su settori specifici del sistema immunitario, attuando un meccanismo immunosoppressore che riduce lo stato di infiammazione dovuto alla malattia. Tuttavia, proprio quest’azione, porta all’effetto indesiderato principale che è rappresentato da una minore resistenza dell’organismo alle infezioni.
Come già detto in precedenza, l’esposizione ai raggi UV rappresenta una forma di cura naturale per la psoriasi. Ovviamente, questa deve seguire delle regole ben precise per essere funzionale: