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Fegato grasso: sintomi e cure per la steatosi epatica

L’accumulo di grassi nel fegato può causare danni molto seri: come avviene la diagnosi e come intervenire per risolvere il problema del fegato grasso

Cos’è la steatosi epatica (o fegato grasso)

La steatosi epatica, più comunemente definita fegato grasso, è una condizione medica caratterizzata dall’accumulo eccessivo di grassi sotto forma di trigliceridi nelle cellule epatiche. Si parla di steatosi epatica quando il peso dei grassi accumulati supera il 5% del peso del fegato totale.

La steatosi epatica è una malattia epatica che insorge prevalentemente tra i 40 e i 60 anni e, nella maggior parte dei casi, è asintomatica. Quando la situazione diventa persistente, però, può sfociare in un’infiammazione del fegato definita steatoepatite. Nei casi più gravi, addirittura, si può arrivare ad altre malattie del fegato come la cirrosi epatica e provocare danni permanenti.

Per tale ragione, è importantissimo intervenire in maniera tempestiva per porre rimedio ed evitare conseguenze pericolose per la salute.

Fegato grasso: sintomi

Come anticipato, difficilmente il fegato grasso si manifesta con sintomi specifici e facilmente distinguibili. Ciò è ancor più vera nelle prime fasi del problema, quando ancora non è in corso un’infiammazione e non vi alterazione delle funzionalità epatiche.

Proviamo però a vedere quali sono i sintomi della steatosi epatica comuni e quelli più specifici, che si manifestano negli stadi avanzati del problema.

Sintomi comuni

Quando presenti, i sintomi comuni della steatosi epatica sono:

  • fatica e debolezza, attribuibili ad un malfunzionamento del fegato;
  • dolore addominale nel lato destro in alto, provocato dall’ingrossamento del fegato (sintomo comune causato anche dall’infiammazione della colecisti);
  • sensazione di pienezza, legata alla presenza di grasso in eccesso nel fegato.

Sintomi in stadi avanzati

Negli stadi più avanzati della malattia è possibile riscontrare:

  • ingrossamento evidente del fegato, che il medico riesce a riscontrare anche con un semplice esame obiettivo (ovvero, l’esame fisico diretto del paziente);
  • ittero, ovvero la colorazione gialla di pelle e occhi dovuta al malfunzionamento del fegato;
  • ascite, cioè un accumulo di liquido nell’addome che indica un danno epatico grave.

Fegato grasso: cause e fattori di rischio

La steatosi epatica è di solito provocata da stile di vita e alimentazione scorretti, che poi comportano anche l’insorgere di patologie metaboliche. Tra le cause più comuni del fegato grasso ci sono:

  • il consumo di alcolici in maniera costante ed eccessiva;
  • sovrappeso e obesità;
  • dislipidemia, ovvero elevati livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue;
  • diabete e relativa insulino-resistenza.

Esistono poi delle condizioni in cui la steatosi epatica dipende anche da altre cause, come:

  • malattie metaboliche ereditarie;
  • assunzione di farmaci, come alcuni chemioterapici o cortisonici;
  • la gravidanza, negli ultimi mesi.

Anche un dimagrimento molto rapido e la malnutrizione, in particolare in caso di deficit di proteine, possono portare all’insorgere del problema. In questi casi viene infatti alterato il metabolismo dei grassi, che tendono ad accumularsi nel fegato.

Classificazione della steatosi epatica

In funzione della causa scatenante, la steatosi epatica viene classificata in due macrocategorie:

  • Steatosi epatica alcolica o AFLD (alcoholic fatty liver disease), provocata dal consumo di grandi quantità di alcol;
  • Steatosi epatica non alcolica o NAFLD (non-alcoholic fatty liver disease), correlata a tutte le disfunzioni metaboliche che possono provocare steatosi.

Negli ultimi tempi, le associazioni mediche hanno posto maggiore attenzione sull’utilizzare termini meno stigmatizzanti per definire questa condizione. Per tale ragione, è consigliato parlare di:

  • steatosi epatica (oppure SLD, steatotic liver disease) anziché fegato grasso, per evitare l’accezione negativa del termine grasso;
  • steatosi epatica associata alla disfunzione metabolica o MASLD (anziché steatosi alcolica e non alcolica), per evitare il richiamo all’alcolismo e correre in rischio di provocare una sensazione di vergona nel paziente, che potrebbe indurlo a non ricorrere alle cure adeguate.

Diagnosi di steatosi epatica

A causa del suo carattere asintomatico, la diagnosi di steatosi epatica arriva spesso in seguito ad indagini fatte per altre problematiche. Detto ciò, gli strumenti principali per diagnosticare la steatosi epatica sono:

  • esami del sangue (come Transaminasi ALT e AST, Gamma-GT e Fosfatasi alcalina), per avere una panoramica generale sullo stato di infiammazione e le funzionalità del fegato;
  • esami di diagnostica per immagini (come l’ecografia, la risonanza magnetica e la tomografia computerizzata), in grado di rilevare la presenza di grasso in eccesso nel fegato;
  • biopsia epatica, a volte necessaria per escludere la fibrosi o la cirrosi in alcuni soggetti in cui potrebbe verificarsi un falso positivo da altre indagini.

Come curare il fegato grasso

Quando la problematica è limitata alla steatosi epatica, quindi al solo accumulo di grasso nel fegato, è possibile intervenire attraverso modifiche allo stile di vita e all’alimentazione. A ciò, è possibile abbinare l’assunzione di integratori specifici o (quando necessario) alcuni farmaci.

Stile di vita sano

Adottare uno stile di vita sano è la prima buona regola per il trattamento e la prevenzione della steatosi epatica. Nello specifico, è importante:

  • eliminare in maniera assoluta alcol e fumo;
  • praticare regolare attività fisica, anche leggera ma costante;
  • laddove necessario, dimagrire fino a raggiungere un peso tale da non inficiare lo stato di salute;
  • seguire una corretta alimentazione, di cui parleremo in maniera più approfondita in seguito.

Integratori per fegato grasso

Per trattare la steatosi epatica, è possibile far ricorso all’assunzione di integratori specifici. Questi hanno la funzione di favorire il metabolismo epatico dei grassi, stimolandone l’eliminazione attraverso la bile. Tra gli integratori più indicati, ci sono quelli a base di: carciofo, rosmarino, cardo mariano, curcuma, omega 3.

Qui puoi trovare una selezione dei migliori integratori per fegato grasso.

Farmaci

Nei casi in cui la steatosi epatica sia riconducibile ad una sindrome metabolica, è necessario far ricorso a farmaci specifici per il trattamento della problematica. Tra questi, troviamo:

  • farmaci per il diabete, come ad esempio la metformina, che aiutano a migliorare la resistenza all’insulina;
  • farmaci per il colesterolo, come statine e fibrati, che possono essere utilizzati per controllare i livelli di lipidi nel sangue.

Dieta per fegato grasso: le cose da sapere

I consigli di una dieta per fegato grasso, sono assimilabili ai consigli generali per seguire una corretta alimentazione. Nello specifico, le raccomandazioni sono di:

  • consumare pasti regolari;
  • privilegiare cibi ad alto contenuto di fibre, contenenti grassi insaturi e poveri di zuccheri semplici;
  • cucinare senza grassi aggiunti.

Vediamo però, nello specifico, quali alimenti preferire e quali invece consumare con moderazione.

Fegato grasso: cosa mangiare

In caso di fegato grasso, tra gli alimenti da preferire possiamo inserire:

  • verdura, sia cotta che cruda;
  • due porzioni di frutta fresca ogni giorno;
  • pesce, soprattutto quello azzurro (ricco di omega 3);
  • cereali integrali come fonte di carboidrati (pane, pasta, orzo, riso, farro, avena);
  • frutta secca;
  • olio extravergine d’oliva;
  • acqua e tisane senza zucchero, come bevande.

Fegato grasso: cosa non mangiare

Per chi soffre di fegato grasso, gli alimenti da evitare invece sono:

  • cibi fritti;
  • cibi naturalmente ricchi di grassi saturi, quindi in prevalenza alimenti di origine animale;
  • alcol;
  • bevande zuccherate;
  • carboidrati raffinati, come pane bianco e pasta non integrale;
  • cereali non integrali.

Più in generale, la raccomandazione è quella di consumare con assoluta moderazione cibi dolci e ricchi di zuccheri.

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Valentina Cuomo

Dott.ssa

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