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A cura di
Dott.ssa Valentina Cuomo
Scopriamo come si trasmette l’influenza intestinale e quali sono i farmaci e i fermenti lattici migliori per curare il problema
L’influenza intestinale è una gastroenterite virale, ovvero un’infiammazione dello stomaco e dell’intestino provocata da un virus intestinale. La causa principale di questo problema è rappresentata dal temuto Rotavirus, a cui si aggiungono il Norovirus e l’Adenovirus.
A differenza di quanto spesso si pensa, l’influenza intestinale non è correlata all’influenza vera e propria. Anche se la sua diffusione avviene con maggiore frequenza in inverno, questo problema è però presente durante tutto l’anno.
A differenziare l’influenza intestinale dall’influenza classica, oltre ai virus che ne sono la causa, ci sono anche le modalità di contagio e i sintomi.
L’influenza intestinale si trasmette principalmente per via oro-fecale, ovvero attraverso il contatto diretto o indiretto con le feci di una persona infetta. Ma com’è possibile un contatto del genere?
Contatto diretto con persone infette
Attraverso una semplice stretta di mano, un abbraccio o la condivisione di oggetti personali.
Consumo di cibo contaminato
Cibo o acqua contaminati, maneggiati con mani non disinfettate da una persona infetta.
Contatto con superfici infette
Oggetti come telefoni, citofoni, maniglie, pulsantiere, ma anche utilizzo di sanitari, rappresentano un potenziale rischio di contagio. Basti pensare, ad esempio, che il nostro telefono può essere più contaminato da virus e batteri rispetto al water.
Le probabilità di contrarre il virus aumentano in ambienti affollati: uffici, mezzi di trasporto pubblico, scuole e asili. In questi ultimi, frequentati da bambini, la diffusione è molto più frequente. Ciò è causato dalla tendenza dei più piccoli a non essere super attenti a lavare le manine con attenzione dopo essere andati in bagno. Inoltre, il rischio contagio aumenta anche a causa del fatto che condividono spazi e giochi con tanti altri bimbi, per molte ore.
Il Norovirus, che è la causa più comune della gastroenterite virale, ha un esordio improvviso e un periodo di incubazione di appena 12 ore. Invece il Rotavirus, che spesso causa grave disidratazione nei bambini piccoli, richiede circa due giorni per manifestarsi.
Un aspetto che favorisce la trasmissione del virus, è dato dal fatto che il contagio può avvenire anche durante il tempo di incubazione.
I sintomi dell’influenza intestinale possono variare di molto, da soggetto a soggetto. In alcuni casi possono essere molto lievi, tanto da passare quasi inosservati. In altri, invece, possono manifestarsi in maniera molto severa tanto da richiedere perfino il ricovero in ospedale.
I principali sintomi dell’influenza intestinale sono:
La severità dei sintomi con cui si manifesta l’influenza intestinale, può dipendere da diversi fattori come:
Nei bambini piccoli, infatti, è molto più semplice che le ripetute scariche di diarrea e vomito causino disidratazione. Questo tipo di evenienza è frequente nel caso del Rotavirus e pone il bambino in una condizione di pericolo. Nei casi gravi, infatti, può rendersi necessario l’ospedalizzazione del paziente.
Il ricovero in ospedale si rende essenziale quando è necessario procedere alla reidratazione parenterale, cioè tramite flebo. Proprio per evitare queste situazioni, per i neonati è disponibile gratuitamente il vaccino in gocce orali contro il Rotavirus.
Nella maggior parte dei casi, l’influenza intestinale si risolve spontaneamente in pochi giorni. I sintomi tendono a sparire entro 2-4 giorni dalla comparsa. È chiaro che, in persone fragili e bambini, l’organismo può richiedere più tempo per riprendersi.
In caso di influenza intestinale, non esiste una cura specifica che combatta direttamente il virus. È importante il riposo, per dare modo all’organismo di reagire, e bere molto per contrastare la forte perdita di liquidi e sali minerali.
In caso di necessità, poi, è chiaramente possibile cercare di alleviare i sintomi più fastidiosi come diarrea e vomito.
I farmaci per influenza intestinale 2024 più utilizzati, includono:
Le soluzioni orali reidratanti sono fondamentali per ripristinare i liquidi e i sali minerali persi con diarrea e vomito. Si tratta, in genere, di soluzioni già pronte o di granulati a cui aggiungere la corretta quantità di acqua. Queste vanno bevute a piccoli sorsi, per evitare di scatenare nuovi conati.
Gli antidiarroici, come la loperamide, vanno utilizzati solo in caso di indispensabile necessità. Bloccare la diarrea, infatti, permette al virus di rimanere all’interno dell’organismo. Oltre agli antidiarroici, esistono anche altre alternative ad azione adsorbente, come l’Enteros Gel Guna e il Lenodiar Aboca (anche per bambini).
Gli antipiretici, come paracetamolo e ibuprofene, sono utili nel caso in cui la febbre e il malessere generale siano debilitanti. Infine, i probiotici contribuiscono a ristabilire l’equilibrio della flora intestinale.
È invece sconsigliato l’uso degli antibiotici. Questi, infatti, non avrebbero alcun effetto sul virus. Al contrario, anzi, l’antibiotico contribuirebbe ad alterare ulteriormente una flora batterica già messa a dura prova dalla diarrea.
I fermenti lattici sono un valido supporto durante e dopo un episodio di influenza intestinale. Favoriscono infatti la ricostituzione della flora batterica intestinale, migliorando al tempo stesso la capacità dell’organismo di combattere il virus.
Questi probiotici possono essere assunti sotto forma di capsule, bustine o compresse. È preferibile l’assunzione a stomaco vuoto, per migliorarne l’assorbimento. Tra i ceppi batterici considerati più efficaci, ricordiamo il Lactobacillus rhamnosus GG, il Saccharomyces boulardii e il Bifidobacterium lactis.
Anche se l’alimentazione non è la causa diretta dell’influenza intestinale, la dieta può avere un ruolo rilevante per favorire il recupero e non peggiorare ulteriormente l’infiammazione di stomaco e intestino. In caso di gastroenterite virale, quindi, è bene sapere quali sono gli alimenti da preferire e quelli da evitare.
Da preferire sono quei cibi semplici, facilmente digeribili e ricchi di nutrienti:
I cibi da evitare, invece, sono tutti quei cibi grassi, complessi e difficili da digerire: