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Curva glicemica in gravidanza e diabete gestazionale

Misurare i livelli di glicemia in gravidanza è fondamentale: scopriamo come fare la curva glicemica e quali sono i valori normali di riferimento

Cos’è la curva glicemica

Curva glicemica è il nome comunemente utilizzato per indicare la Curva da carico orale di glucosio (OGTT è l’acronimo inglese). Questo esame permette di valutare la risposta dell’organismo all’ingestione di una soluzione contenente 75g di glucosio. Si chiama curva perché il risultato che si ha è una curva, costruita con 3 valori di glicemia:

  • a digiuno, al tempo 0;
  • dopo 60 minuti;
  • dopo 120 minuti;

A cosa serve la curva glicemica in gravidanza

La curva glicemica è un esame che spesso viene prescritto in gravidanza. Con questo esame, infatti, è possibile individuare sul nascere il diabete gestazionale e di conseguenza:

  • apportare subito i dovuti accorgimenti su stile di vita e alimentazione;
  • iniziare eventuali terapie farmacologiche.

La curva glicemica in gravidanza è obbligatoria?

Non sempre la curva glicemica costituisce un esame necessario, quindi non è obbligatorio effettuarla. Tuttavia, esistono delle linee guida specifiche che indicano con precisione se la curva glicemica va fatta durante la gravidanza e anche a quale settimana di gestazione.

Tenere sotto controllo la glicemia permette infatti di ridurre al minimo i rischi per mamma e bambino, legati all’insorgenza del diabete gestazionale.

Diabete gestazionale: cos’è e quali sono le cause

Il diabete gestazionale o GDM è una forma di intolleranza ai carboidrati, che insorge in gravidanza e che va distinto dal diabete preesistente alla gravidanza. Questa è tra le complicazioni più frequenti della gravidanza e colpisce circa il 10-15% delle gestanti.

Il diabete gestazionale insorge generalmente a partire dal secondo trimestre. Tra le varie modifiche del corpo della mamma, in questa fase, si presenta una riduzione della risposta dell’organismo all’insulina. La conseguenza è un aumento dei livelli di glicemia.

Questo processo rappresenta un adattamento dell’organismo, che permette di assicurare il giusto apporto di glucosio al feto. Quando però questo processo arriva all’eccesso, può comportare diverse complicazioni.

Diabete gestazionale: rischi per il feto e per la madre

I rischi per madre e feto, in caso di diabete gestazionale, sono stati analizzati in vari studi. Molti di questi, evidenziano un aumento della frequenza di problematiche come:

  • preeclampsia, anche nota come gestosi, caratterizzata da aumento della pressione sanguigna e presenza di proteine nelle urine;
  • macrosomia fetale, ovvero un peso alla nascita del bambino significativamente superiore alla media per la sua età gestazionale (di solito, si parla di macrosomia per valori superiori ai 4,5kg);
  • policitemia, ovvero un’eccessiva concentrazione di globuli rossi nel sangue;
  • sindrome da distress respiratorio, una grave e improvvisa forma di insufficienza respiratoria;
  • iperbilirubinemia, ovvero elevati livelli di bilirubina nel sangue;
  • ipoglicemia nel bambino;
  • diabete cronico nella mamma, negli anni successi al parto;
  • necessità di ricorrere al parto cesareo.

È proprio per prevenire questi rischi, che si fa la curva glicemica in gravidanza.

Curva glicemica in gravidanza: quando farla

Un primo screening sulla glicemia viene fatto ad inizio gravidanza, per escludere che la gestante possa soffrire di diabete preesistente e non esserne a conoscenza. In questo caso, però, non si effettua la curva ma una semplice misurazione della glicemia.

Per escludere il diabete gestazionale, invece, viene eseguita la curva glicemica. Questa, a seconda del rischio calcolato sulla donna, può essere fatta:

  • a 16-18 settimane e poi ripetuta a 24-28 settimane;
  • direttamente a 24-28 settimane;
  • essere esclusa perché non necessaria.

Curva glicemica a 16-18 settimane

La curva glicemica a 16-18 settimane viene prescritta quando è presente almeno una delle seguenti condizioni:

  • diabete gestazionale in una precedente gravidanza;
  • indice di massa corporea o IMC prima della gravidanza ≥30, che identifica obesità;
  • valori di glicemia compresi fra 100 e 125 mg/dl.

Curva glicemica a 24-28 settimane

La curva glicemica a 24-28 settimane viene eseguita per quelle donne che l’hanno già effettuata a 16-18 settimane e sono risultate negative per il diabete gestazionale. Inoltre, viene effettuata quando è presente almeno una delle seguenti condizioni:

  • età ≥35 anni;
  • IMC prima della gravidanza ≥25, che indica sovrappeso;
  • macrosomia fetale in una gravidanza precedente;
  • anamnesi familiare di diabete;
  • famiglia originaria di aree ad alta prevalenza di diabete, come Asia meridionale, Caraibi, Medio Oriente.

Curva glicemica in gravidanza: come si fa

La procedura per effettuare la curva glicemica in gravidanza è molto semplice.

  1. Al mattino, a digiuno, viene eseguito un primo prelievo di sangue che darà la glicemia a tempo 0.
  2. Subito dopo, la paziente deve bere una soluzione standard di 75g di soluzione glucosata.
  3. A distanza di 60 minuti dall’inizio dell’esame, viene eseguito un secondo prelievo.
  4. A distanza di 120 minuti dall’inizio dell’esame, viene eseguito il terzo ed ultimo prelievo.

È importante che la soluzione venga bevuta nell’arco di tempo indicato, che di solito è 5 minuti. Durante l’esame, che dura in totale due ore, non bisogna camminare, bere e mangiare.

Come prepararsi alla curva glicemica

La preparazione alla curva glicemica non prevede restrizioni alimentari nei giorni precedenti. Anzi, l’alimentazione deve rispecchiare le proprie abitudini. Dalla mezzanotte del giorno precedente l’esame, invece, non bisogna mangiare nulla.

Effetti collaterali dopo curva glicemica

Di solito, la curva glicemica non comporta effetti collaterali. In alcune donne può verificarsi nausea e vomito e, molto raramente, capogiri e svenimenti. La nausea può essere limitata evitando di bere la soluzione, molto dolce, tutta di un sorso. Conviene, al contrario, sfruttare tutto il tempo concesso e bere a piccoli sorsi.

Per gli svenimenti, se è già capitato durante un prelievo di sangue, è meglio avvisare l’operatore in modo da prendere i dovuti accorgimenti (ad esempio effettuare il prelievo da sdraiata).

Come smaltire il glucosio della curva glicemica?

La preoccupazione di molti è come smaltire tutto lo zucchero ingerito. In realtà, questo non rappresenta affatto un problema. L’assunzione del glucosio necessario ad effettuare l’esame, infatti, rappresenta un evento straordinario che non influisce sulla forma fisica e sulla salute della paziente.

Si può, comunque, fare attenzione a consumare pasti equilibrati per il resto della giornata durante cui si è effettuato l’esame.

Curva glicemica in gravidanza: valori desiderabili

A questo punto, però, scopriamo quali sono i valori desiderabili quando si effettua la curva glicemica in gravidanza. I valori considerati normali per la curva da carico con 75g di glucosio sono:

  • < 92 mg/dl al tempo 0 (glicemia a digiuno);
  • < 180 mg/dl a 60 minuti;
  • < 153 mg/dl a 120 minuti.

Per valori uguali o superiori anche ad uno solo di quelli riportati, viene diagnosticato il diabete gestazionale.

Cosa fare in caso di diabete gestazionale

In caso di diagnosi, senza allarmarsi, bisognerà seguire le indicazioni del medico. In molti casi, la gestante verrà indirizzata ad un centro diabetologico dove verranno consigliati diversi approcci. A seconda dell’entità del problema, potrà essere suggerito di:

  • apportare modifiche allo stile di vita, seguendo una corretta alimentazione e praticando esercizio fisico compatibile con la gravidanza;
  • monitorare autonomamente a casa i livelli di glicemia;
  • assumere farmaci specifici per il controllo della glicemia.

Dieta diabete gestazionale: quali alimenti preferire e quali ridurre

L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nella gestione del diabete gestazionale, tanto che di norma viene prescritta alla paziente una dieta personalizzata. In linea generale, però, possiamo dire che ci sono:

  • alimenti da preferire, con un indice glicemico basso;
  • alimenti da limitare, con un indice glicemico alto.

Un consiglio per ridurre l’indice glicemico di un alimento, è associarlo ad alimenti ricchi di fibre, proteine e grassi.

Alimenti da preferire

Tra i cibi da preferire rientrano quelli a basso indice glicemico, ricchi di fibre e che rilasciano energia gradualmente. Tra questi, possiamo citare:

  • cereali integrali (pasta integrale, pane integrale, riso integrale, quinoa, farro, orzo);
  • legumi (lenticchie, ceci, fagioli, piselli);
  • verdure non amidacee (broccoli, cavolfiori, spinaci, insalata, cetrioli, pomodori, zucchine, melanzane, peperoni, asparagi, carciofi, funghi);
  • carne rossa magra (manzo, vitello);
  • pesce (salmone, tonno al naturale, merluzzo, orata, spigola);
  • pollame (petto di pollo, tacchino);
  • latticini a basso contenuto di grassi (yogurt greco naturale senza zuccheri aggiunti, latte scremato o parzialmente scremato, ricotta magra);
  • tofu;
  • grassi sani (olio extravergine d’oliva, avocado);
  • frutta secca a guscio (mandorle, noci, nocciole, pistacchi);
  • frutta a basso indice glicemico (mirtilli, fragole, lamponi, more, mele, pere, pompelmi, pesche, kiwi non troppo maturi).

Alimenti da limitare

Tra gli alimenti da limitare, invece, troviamo tutti quei cibi processati o che presentano un indice glicemico alto. Tra questi, possiamo citare:

  • pane bianco, pasta bianca, riso bianco;
  • cereali raffinati e zuccherati;
  • dolciumi e caramelle;
  • patate fritte;
  • snack confezionati;
  • grassi saturi (carni grasse, formaggi grassi, burro, panna, olio di cocco, olio di palma);
  • frutta ad alto indice glicemico (anguria, melone, datteri, frutti secchi, uva, banane molto mature);
  • latticini zuccherati (yogurt con zuccheri aggiunti, gelati, budini, latte condensato zuccherato);
  • succhi di frutta e bevande zuccherate.

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Valentina Cuomo

Dott.ssa

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